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15 Aprile 2015 alle 12:38 #14558MaxModeratore
Comunicato stampa della FIPIA, cortesemente fate girare il più possibile:
COMUNICATO STAMPA
E’ in arrivo un’altra tassa!
Comunicato della Federazione Italiana Pesca In Apnea (F.I.P.I.A.), federazione associativa di promozione sociale, senza scopo di lucro, riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
E’ attualmente in discussione presso la XIII Commissione (Agricoltura) della Camera il testo unificato di tre Proposte di Legge “Interventi per il settore ittico” a firma degli Onorevoli Oliverio (PD), Caon (Misto) e Catanoso (FI), che prevede l’introduzione di una licenza per la pesca in mare a pagamento, per la pratica della pesca sportiva/ricreativa. Questa licenza potrebbe interessare oltre un milione di praticanti di questa attività del tempo libero.
La pesca ricreativa mantiene inoltre attiva una filiera di operatori, produttori, commercianti, con un numero di addetti stimato in oltre 15.000 in tutta Italia, a cui sono da aggiungere i comparti del turismo, della nautica da diporto e dei media, per un giro di affari rilevantissimo.
Nel testo in discussione, si propone che dal 2016 entri in vigore una licenza dal costo di 10 euro annui per chi pesca da terra e di 20 euro per chi pesca dalla barca.
Il 60% dei proventi di questa tassa (o imposta?) verrebbero devoluti a favore di un costituendo “Fondo per lo sviluppo della filiera ittica”, ciò a dire a sostegno della pesca professionale. Il 30% sarebbe devoluto per aumentare l’efficienza dei controlli contro la pesca illegale.
Nella stessa Proposta sono presenti anche numerosi altri interventi a favore della pesca professionale, come sgravi fiscali e facilitazioni amministrative.
Su questa proposta sono già piovute numerose contestazioni provenienti dalle organizzazioni che rappresentano la pesca sportiva/ricreativa, i produttori e i commercianti delle attrezzature da pesca. Le principali obiezioni sollevate possono essere così riassunte:
• Il mare e i suoi pesci sono del Popolo italiano, che rinuncia a una parte dei propri diritti di sfruttamento per cederli ai pescatori professionisti, al fine di consentire loro di trarre profitto da un bene comune, svolgendo la funzione di servire il pesce sulle tavole degli italiani e sostenere le proprie famiglie. Di questo dono la pesca professionale ha fatto un pessimo uso e i risultati in termini di impoverimento della risorsa ittica sono sotto gli occhi di tutti e anche della Comunità Europea.
• A fronte dello scriteriato sfruttamento, la pesca professionale gode di contributi statali ed europei, oltre a fruire dei carburanti a un prezzo agevolato. Anche questa è un’altra forma di sovvenzione che grava sul paese in termini di sbilancio dell’import/export .
• Se la “licenza di pesca” si configura come tassa non si vede quale possa essere il servizio corrispettivo che lo Stato dovrebbe offrire. Se si tratta di un’imposta non si vede perché una parte dei cittadini debba pagarla, a fronte di un’altra parte dei cittadini (la pesca professionale) che attinge alla stessa risorsa a titolo non solo gratuito ma anche sovvenzionato.
• Il testo unificato viene proposto senza una valutazione complessiva di quali saranno i costi di questa iniziativa in termini di mancate entrate per lo Stato a seguito delle agevolazioni previste per la pesca professionale e del prevedibile calo del gettito fiscale proveniente da tutta la filiera della pesca ricreativa. Si corre quindi il rischio, come accaduto in altri Paesi, che le entrate da questa fonte siano inferiori alle mancate entrate da IVA e imposte.
• Tutto ciò porterebbe comunque a un’entrata per la fiscalità generale, volendo essere oltremodo ottimisti, di circa 15 milioni di euro (una goccia nel mare del bilancio dello Stato). Di questi, 9 milioni (pari al 60%), andrebbero a finanziare il costituendo “fondo per lo sviluppo della filiera ittica”, ovvero circa 250-300 euro/anno per ognuno dei circa 30/35.000 addetti al comparto pesca: sempre che la gestione del fondo stesso non ne assorba una buona quota.In un momento già difficile per il paese e per i cittadini, una nuova tassa risulta essere ancora più odiosa, ponendo limiti ad un’attività del tempo libero che, in momenti di crisi come quelli attuali, può concorrere anche a soddisfare parzialmente i bisogni alimentari di una famiglia. E ancora: così come viene proposta questa licenza pone le basi per uno scontro tra “poveri” mettendo in conflitto la pesca ricreativa con la pesca professionale.
15 Aprile 2015 alle 14:01 #344278dolphin81PartecipanteNon ho capito se si parla di PIA o cannisti….
15 Aprile 2015 alle 14:23 #344279SARDENTICE81Moderatore@dolphin81 wrote:
Non ho capito se si parla di PIA o cannisti….
parla di qualsiasi forma di pesca amatoriale
15 Aprile 2015 alle 14:33 #344280MAURO650CSPartecipante🙄 avete visto? 8) Io lo prevedevo e mi sono attrezzato diversamente… non riusciranno a tassarmi questa volta!!!!! 😀 😀 😀
15 Aprile 2015 alle 14:48 #344281ulissioPartecipanteLo sbaglio è stato il censimento, nessuno doveva aderire.
15 Aprile 2015 alle 14:52 #344282MR CarbonPartecipante@MAURO650CS wrote:
🙄 avete visto? 8) Io lo prevedevo e mi sono attrezzato diversamente… non riusciranno a tassarmi questa volta!!!!! 😀 😀 😀
Non cantar’ vittoria…
15 Aprile 2015 alle 14:55 #344283MAURO650CSPartecipante@ulissio wrote:
Lo sbaglio è stato il censimento, nessuno doveva aderire.
non credo sarebbe cambiato molto… ricordiamoci che il coltello dalla parte del manico non ce l’abbiamo mai noi (anzi voi 8) )… non aderire al censimento sarebbe stato passabile di multa, così come non pagare la tassa… lo sbaglio è a monte nella classe dirigente che vuoi o non vuoi continuiamo ad accettare 🙄
15 Aprile 2015 alle 14:56 #344284MAURO650CSPartecipante@MR Carbon wrote:
@MAURO650CS wrote:
🙄 avete visto? 8) Io lo prevedevo e mi sono attrezzato diversamente… non riusciranno a tassarmi questa volta!!!!! 😀 😀 😀
Non cantar’ vittoria…
grattatina va… 😀
15 Aprile 2015 alle 15:07 #344285ulissioPartecipante@MAURO650CS wrote:
ricordiamoci che il coltello dalla parte del manico non ce l’abbiamo mai noi (anzi voi 8) )
🙄 🙄 🙄
15 Aprile 2015 alle 15:18 #344286MAURO650CSPartecipante@ulissio wrote:
@MAURO650CS wrote:
ricordiamoci che il coltello dalla parte del manico non ce l’abbiamo mai noi (anzi voi 8) )
🙄 🙄 🙄
🙄 🙄 🙄 🙄
15 Aprile 2015 alle 15:34 #344287dallisottoPartecipanteLe risposte che leggo nel comunicato a tale proposta mi sembrano sensate.
L’unico pensiero che mi viene è riguardo alla parte in cui si dice che alla fine, con tale iniqua azione raccoglieranno briciole.
Visto che essere iniqui non li spaventa affatto, non vorrei che facessero bene il calcolo e decidessero che in effetti sono pochi 10 euro, e la raddoppiassero, o perchè no, triplicassero.
15 Aprile 2015 alle 16:10 #344288biro2323PartecipanteLo stampo e lo attacco dappertutto.
mi sa che se lo fanno, col cazzo che torno in italia in vacanza (purtroppo)…
.. e lascerò il mio obolo vacanziero da qualche altra parte…
15 Aprile 2015 alle 17:03 #344289Fulvio57Partecipante@dallisotto wrote:
Le risposte che leggo nel comunicato a tale proposta mi sembrano sensate.
L’unico pensiero che mi viene è riguardo alla parte in cui si dice che alla fine, con tale iniqua azione raccoglieranno briciole.
Visto che essere iniqui non li spaventa affatto, non vorrei che facessero bene il calcolo e decidessero che in effetti sono pochi 10 euro, e la raddoppiassero, o perchè no, triplicassero.
… Amo quest’ometto, e il suo inguaribile raziocìnio !!
15 Aprile 2015 alle 17:39 #344290SteAmministratore del forumLa fipia ricordo che era nata proprio il periodo del censimento per opporsi e contrastare un’eventuale tassa, tutelarci, cambiare la vecchia legge che regolamenta la pesca subacquea (quella del 68) ecc..spero che questa tassa non passi sia perché non la trovo sensata sia perché immagino che qualcuno inizierà a dire “sto spendendo 10€ per la fipia ma alla fine la tassa la mettono lo stesso, a questo punto pago la tassa e mi escono gli stessi soldi dalla tasca”..è un momento critico in molti aspetti..ragazzi mettetecela tutta, non per i 10€ di tassa ma per il principio e l’utilizzazione di quei soldi che da quanto vedo il governo viole utilizzare in modo come al solito sbagliato
16 Aprile 2015 alle 9:23 #344291AxxellPartecipanteio penso che la strategia del “no alla tassa” sia sacrosanta da sostenere, ma che, pure realisticamente, reggerà fino ad un certo punto, vista la pervicacia e il presupposto del censimento con cui questa intenzione viene ripetutamente manifestata dalla politica. Io non sono contrario alla cosa per principio, ritengo che in un contesto “giusto” un tributo del genere possa essere accettabile, quel che mi interessa però è lo scopo, e penso che sarebbe una cosa buona fare un passo in avanti cominciando a discutere di quantità e qualità dei “miglioramenti” che in conseguenza del balzello andrebbero a prodursi, non mi sta bene parlare genericamente di “pesca illegale”, posto che l’unico presidio che viene attuato in questo senso in pratica è quello nei confronti dei pescasub, per di più male e in maniera iniqua, voglio anzitutto che vengano perseguiti gli abusi della pesca “professionale”, nella sua forma legale così come in quella abusiva, sul serio e con interventi pronti ed efficaci, e voglio che se si deve parlare di “misure minime”, o di AMP e parchi, inizino a valere gli stessi esatti parametri anche per la pesca a lenza e a canna, possibilmente riconsiderando anche tutto quell’impianto di “deroghe” sui residenti che spesso rendono di fatto le stesse AMP più delle “riserve di caccia” per privilegiati (che ringraziano con i voti locali), che non delle aree di ripopolamento e respiro biologico. L’orientameno a mio avviso dovrebbe essere più quello della controproposta che dell’opposizione tale e quale, in modo da spuntare molte delle argomentazioni dei soliti che parleranno di “corporazioni” che impediscono di migliorare le cose. Forse è l’occasione buona per trarre dal potenziale danno un vantaggio strategico mettendosi per primi al tavolo della trattativa per pretendere e ottenere che anche nel nostro paese gli orientamenti sulla pescasub ricreativa comincino ad assumere una connotazione più positiva e non di semplice criminalizzazione, mettendo al proprio posto tutte quelle categorie che, un po’ per cultura e ignoranza, un po’ per ragione di comodo o interesse economico, fingono che il grave problema dei mare italiani siano quei quattro sfigati che magari rischiano la pelle per tirar fuori due pesci o nessuno, dopo essersi svegliati all’alba, circondati e vessati da divieti, istituzioni e normative che hanno pochi riscontri in altri comparti.
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