PescaSubacquea.net › Forum › Attrezzature › Accessori › Ogiva Snodata con pallini o Dynema ?????
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spigolaro_1.
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9 Maggio 2009 alle 18:06 #125076
Lefa
Partecipanteio uso sia le snodate coi pallini tipo le seatec, che quelle in dyneema autocostruite ma con l’archetto rigido (che credo siano piu veloci).
10 Maggio 2009 alle 5:47 #125077giodap
PartecipanteCaro Spigolaro il Maestro ha scritto di archetti e tacche di aggancio sull’asta fin dal 2003 poi ho ripreso recentemente l’argomento in uno degli ultimi articoli scrivendo di prove sperimentali sugli archetti tessili.
Se la Gelmini me lo consente ti rimando a settembre!
Non voglio fare un nuovo quiz a premi, ma sono curioso di vedere se qualcuno ha letto ciò che ho scritto e ti può rispondere…10 Maggio 2009 alle 7:19 #125078mario
PartecipanteGli archetti:
Le prove balistiche del Saber 100, arbaléte con pulegge di prossima produzione (oggetto di brevetto), hanno messo in evidenza che gli archetti metallici piatti “a mezzaluna†disperdono più energia degli archetti in monofilo tessili a causa delle maggiori resistenze idrodinamiche cui sono soggetti.
Questo fenomeno, a parità di elastico si traduce in un incremento anche di 2.0 m/sec della velocità dell’asta lanciata dall’archetto in monofilo tessile rispetto a quella lanciata dall’archetto metallico piatto.
Ero già al corrente di questa dispersione energetica (nella ripresa filmata del tiro è sempre stata evidente la scia di cavitazione dietro l’archetto metallico piatto) ma la ritenevo, e la ritengo tuttora, giustificata da un caricamento più agile e facile del fucile in quanto, in questo tipo di archetto gli elastici restano più larghi rispetto all’asta così che le mani si possono disimpegnare facilmente una volta agganciato l’archetto alla pinnetta dell’asta.
Avendo fatto una serie di prove comparative con lo stesso elastico sul quale ho montato successivamente i due tipi di archetto (metallico e tessile) ed avendo misurato la relativa velocità dell’asta, mi sento in dovere di informarne i miei clienti di questa differenza, offrendo la possibilità di scegliere di montare sui propri Jedi l’una o l’altra soluzione tecnica.
La dove è primario disporre del massimo dell’energia di lancio è meglio optare per l’archetto tessile, la dove è preferita la praticità di caricamento è meglio l’archetto metallico piatto.
Articolo preso dall’ EVOLUZIONE DEGLI JEDI 2009
10 Maggio 2009 alle 8:18 #125079giodap
PartecipanteGrazie Mario! Il gabinetto scientifico è un’area dove con il mio staff rispondo ai quesiti tecnico/scientifici sulle attrezzature per la pesca subacquea, per ora, in futuro si allargherà sempre con un approccio rigoroso anche ad altri argomenti .
Non voglio fare l’esame a nessuno, ne mettere in soggezione chi per soddisfare una curiosità tecnica pone una domanda in quest’area, ma ritengo buona norma, e vi invito, a leggere gli ultimi miei scritti sul mio sito che riguardano le questioni sulle quali chiedete un mio intervento.10 Maggio 2009 alle 8:39 #125080zio frank
PartecipanteQuesto topic è stato spostato in questa sezione in quanto ritenuta più idonea all’argomento.
Lo staff10 Maggio 2009 alle 10:02 #125081Lefa
Partecipante@giodap wrote:
Non voglio fare un nuovo quiz a premi, ma sono curioso di vedere se qualcuno ha letto ciò che ho scritto e ti può rispondere…
Io li ho letti e il succo che ho evinto è che le tessili sono piu veloci (come da estratto degli jedi 2009 che Mario a postato).
Avrei una domanda a proposito:All’inizio della pubblicazione degli studi, piu che sul materiale dell’ “ogiva” ti sei concentrato sulla forma dell’ “archetto”, giungendo alla conclusione che l’archetto col punto di contatto piatto progettato sulla tacca trasmette meglio l’impulso evitando eventuiali derapate, ma soprattutto che sfruttare correttamente le superfici di contatto fra “archetto” e tacca era fondamentale per avere una spinta assiale e redere apprezzabile il guida asta.
Nell’articolo jedi 2009 spieghi che per disporre del massimo dell’energia di lancio sono meglio le tessili in quanto creano meno resistenza idrodinamica, ma le snodate permettono di avere un caricamento facilitato poichè lasciano piu spazio alle mani.è mai stata fatta una prova con ogive di tipo misto, ovvero palline e sagola ma archetto rigido?
10 Maggio 2009 alle 13:12 #125082spigolaro_1
Partecipante@giodap wrote:
Caro Spigolaro il Maestro ha scritto di archetti e tacche di aggancio sull’asta fin dal 2003 poi ho ripreso recentemente l’argomento in uno degli ultimi articoli scrivendo di prove sperimentali sugli archetti tessili.
Se la Gelmini me lo consente ti rimando a settembre!
Non voglio fare un nuovo quiz a premi, ma sono curioso di vedere se qualcuno ha letto ciò che ho scritto e ti può rispondere…Sicuramente , accetto con piacere la riparazione a settembre , perche la mia ignoranza è tanta im materia di arba .
Grazie Maestro.
P.s.
Grazie Mario per avermi dato delucidazioni.10 Maggio 2009 alle 13:25 #125083giodap
PartecipanteIl primo archetto che ho progettato e che è stato impiegato nelle riprese ad alta velocità del tiro in vasca è lo snodato in mofilo metallico (oggetto di molte imitazioni) che si adattava molto bene alla tacca nell’asta. Abbandonata l’asta con le tacche per quella con i pernetti, non andando più bene l’archetto in monofilo, ho progettato un archetto metallico che avesse un appoggio piatto contro il pernetto per non avere componenti di spinta non in asse, o meglio non in linea parallela all’asse dell’asta. Ho cercato una forma che consentisse un rapido disimpegno delle dita della mano una volta agganciato l’archetto e mai più mi sarei aspettato che il nuovo archetto metallico piatto avesse una resistenza idrodinamica così alta (non si smette mai di imparare). A questo punto ho dovuto informarne la clientela.
Naturalmente ho provato anche la soluzione mista , ma la resistenza idrodinamica dipende proprio dalla mezzaluna metallica non dalle astine , insomma il fronte della sezione dell’archetto è quello che frena, e poi la soluzione mista non si agganciava molto bene.
Riguardo Spigolaro, non pensare che io sia molto più dotto: umilmente accetto la mia ignoranza per impegnarmi di più nella ricerca e riuscire a capire il più possibile sul funzionamento degli arbalétes. Ciò che so lo metto a disposizione di tutti conscio di dire anche qualche cavolata. Sull’essere rimandato a settembre, non sei tenuto a conoscere tutto ciò che ho scritto, ogni tanto mi piace scherzare…10 Maggio 2009 alle 14:28 #125084spigolaro_1
Partecipante@giodap wrote:
Il primo archetto che ho progettato e che è stato impiegato nelle riprese ad alta velocità del tiro in vasca è lo snodato in mofilo metallico (oggetto di molte imitazioni) che si adattava molto bene alla tacca nell’asta. Abbandonata l’asta con le tacche per quella con i pernetti, non andando più bene l’archetto in monofilo, ho progettato un archetto metallico che avesse un appoggio piatto contro il pernetto per non avere componenti di spinta non in asse, o meglio non in linea parallela all’asse dell’asta. Ho cercato una forma che consentisse un rapido disimpegno delle dita della mano una volta agganciato l’archetto e mai più mi sarei aspettato che il nuovo archetto metallico piatto avesse una resistenza idrodinamica così alta (non si smette mai di imparare). A questo punto ho dovuto informarne la clientela.
Naturalmente ho provato anche la soluzione mista , ma la resistenza idrodinamica dipende proprio dalla mezzaluna metallica non dalle astine , insomma il fronte della sezione dell’archetto è quello che frena, e poi la soluzione mista non si agganciava molto bene.
Riguardo Spigolaro, non pensare che io sia molto più dotto: umilmente accetto la mia ignoranza per impegnarmi di più nella ricerca e riuscire a capire il più possibile sul funzionamento degli arbalétes. Ciò che so lo metto a disposizione di tutti conscio di dire anche qualche cavolata. Sull’essere rimandato a settembre, non sei tenuto a conoscere tutto ciò che ho scritto, ogni tanto mi piace scherzare…Intanto , Maestro vorrei ringraziarla per avermi risposto .
Ho letto con attenzione la recensione sul saber e sullo studio che lei ha effettuato sul tipo di ogiva che assorbe meno energia .
Io ho deciso di montare il filo inox da 2mm con ogive dynema , come Lefa .
Credo sia un buon compromesso fra dispersione di energia , e facilita di caricamento .M avorrei fare una domanda su di una cosa , che credo abbia duplice aspetto .
Guardando in pianta da sopra , un arbalete con circolare , gia trazionato , si nota la classica “v” .
Ora mi chiedo , che fare ?
Mi spiego meglio , se realizzo un ogiva , magari in filo inox da 3mm (opportumnamente realizzato perche possa alloggiare nello scasso della tacca dell’asta ) con raggio piu grande ( in modo che la classica “v” diventi una “u” che ha diametro uguale all’interasse elastici) , non vengo meno al principio , per cui l’asta risulterebbe piu “lontana” dall’asse dell’elastico ???? Quindi minore precisione ???
Tenedo presente che non ho la puleggia che mi ” equiparerà ” il trazionamento .
Allora meglio tenersi la “v” ???
Ma quanta energia portera via al momento dello sparo la “v”????????Insomma , l’ideale secondo me , dopo aver letto i suoi studi , saarebbe :
Ogiva in Filo dynema o anche inox . ( certo ci sarebbe la massa di un piccolo archetto da 2mm, come assorbimento di energia)
Puleggia ( mi lasci passare il termine) o meglio meccanismo meccanico che Equipara il trazionamento .Forse Utilizzando il meccanismo meccanico “saber” che equipara trazionamento elastci , con filo inox con diametro = all”interasse degli elastici , potrebbe far si che l’asta non ” subisca ” dirottamenti di traiettoria , e con dispendio energetico minore ?????????
Grazie Maestro .
10 Maggio 2009 alle 21:39 #125085Lefa
Partecipante@giodap wrote:
Il primo archetto che ho progettato e che è stato impiegato nelle riprese ad alta velocità del tiro in vasca è lo snodato in mofilo metallico (oggetto di molte imitazioni) che si adattava molto bene alla tacca nell’asta. Abbandonata l’asta con le tacche per quella con i pernetti, non andando più bene l’archetto in monofilo, ho progettato un archetto metallico che avesse un appoggio piatto contro il pernetto per non avere componenti di spinta non in asse, o meglio non in linea parallela all’asse dell’asta. Ho cercato una forma che consentisse un rapido disimpegno delle dita della mano una volta agganciato l’archetto e mai più mi sarei aspettato che il nuovo archetto metallico piatto avesse una resistenza idrodinamica così alta (non si smette mai di imparare). A questo punto ho dovuto informarne la clientela.
Naturalmente ho provato anche la soluzione mista , ma la resistenza idrodinamica dipende proprio dalla mezzaluna metallica non dalle astine , insomma il fronte della sezione dell’archetto è quello che frena, e poi la soluzione mista non si agganciava molto bene.Appurato che la mezzaluna limita le prestazioni creando carico e che non si riesce a fare un archetto in filo che si adatti agli attuali perni, non sarebbe opportuno spostare la progettazione sui perni per sfruttare meglio l’energia ( 2 m/s non mi sembrano pochi!) ?
Grazie
11 Maggio 2009 alle 14:17 #125086spigolaro_1
Partecipante@Lefa wrote:
@giodap wrote:
Il primo archetto che ho progettato e che è stato impiegato nelle riprese ad alta velocità del tiro in vasca è lo snodato in mofilo metallico (oggetto di molte imitazioni) che si adattava molto bene alla tacca nell’asta. Abbandonata l’asta con le tacche per quella con i pernetti, non andando più bene l’archetto in monofilo, ho progettato un archetto metallico che avesse un appoggio piatto contro il pernetto per non avere componenti di spinta non in asse, o meglio non in linea parallela all’asse dell’asta. Ho cercato una forma che consentisse un rapido disimpegno delle dita della mano una volta agganciato l’archetto e mai più mi sarei aspettato che il nuovo archetto metallico piatto avesse una resistenza idrodinamica così alta (non si smette mai di imparare). A questo punto ho dovuto informarne la clientela.
Naturalmente ho provato anche la soluzione mista , ma la resistenza idrodinamica dipende proprio dalla mezzaluna metallica non dalle astine , insomma il fronte della sezione dell’archetto è quello che frena, e poi la soluzione mista non si agganciava molto bene.Appurato che la mezzaluna limita le prestazioni creando carico e che non si riesce a fare un archetto in filo che si adatti agli attuali perni, non sarebbe opportuno spostare la progettazione sui perni per sfruttare meglio l’energia ( 2 m/s non mi sembrano pochi!) ?
Grazie
Ciao Lefa .
Oggi ho acquistato le smoby a braccetto corto della Seatec , quelli per pioli .
Ora sostituiro l’archetto per pioli con quello per tacche .Certo , ne faro una buona scorta , non si sa mai .
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