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Dipende anche dal tipo di fondali sui quali peschi di solito. Generalmente sì, è preferibile usare pale non troppo lunghe, ma reattive, per “staccare” velocemente dal fondo, per muoversi fra canaloni di roccia o fra tripodi o massoni di frangiflutti.
Dipende dalla durezza della mescola, quelle piu’ morbide sono adatte ai grandi spostamenti, io utilizzo le vela soft e ti assicuro che di strada ne faccio tanta ma non mi sento le gambe a pezzi. La cressi ha fatto le 3000 LD dove LD sta proprio per long distance, quindi adatte a chi fa lunghi tragitti a nuoto.
@paquito wrote:
Dipende dalla durezza della mescola, quelle piu’ morbide sono adatte ai grandi spostamenti, io utilizzo le vela soft e ti assicuro che di strada ne faccio tanta ma non mi sento le gambe a pezzi. La cressi ha fatto le 3000 LD dove LD sta proprio per long distance, quindi adatte a chi fa lunghi tragitti a nuoto.
ecco io ho le 3000 LD ma dopo un lungo tragitto a nuoto sentivo un po di stanchezza
io ha da un bel po’di anni che uso pinne lungle,acquistate da un artigiano locale,la pala,e rigida in plastica,e non ho avuto mai problemi alle gambe,tuttalpiu’hai piedi,per problemi miei di papole ecc…
io ho le cressi 3000 LD e compio lunghi tragitti in superficie e le caviglie ne risentono.
Da un pò stò alternando la pinneggiata classica con una nuotata in stile delfino ma senza braccia, meno faticosa, più lavoro di coscia e spinta maggiore. Ovviamente è più movimentata e nn è l’ideale per osservare i fondali..
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