- Questo topic ha 12 risposte, 13 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 4 mesi fa da
.
-
Post
-
Per l’ennesima volta guardo un servizio sul mare nostrum,un servizio sula pesca,un servizio sulle amp e gli unici ad essere crocefissi siamo noi.
E’ successo ieri a lineblu su raiuno ore 14:00.
Oggetto del reportage,lo stage per le attivita’ subacquee ad ustica(nota riserva naturale).
Secondo voi di cosa si e’ parlato,oltre al fatto che la suddeta isola sia una perla e bla bla bla bla???
Che l’istituzione dell’amp ha felicemente vietato la pescasub…..E BRAVIIII!!!!!
subito dopo cosa succede??? Che vengono filmati momenti di pesca “tradizionale”,quindi recupero di nasse…..di polpi….e di altro…ma qui c’e’ da gioire!!!
Mica li hanno presi con i fucili quei pesci li eh??Li hanno presi con trappole!!BRAVI DI NUOVO!!!!
Mi hanno fatto passare il piacere di stare a sentire ste cose….chiamatemi da oggi in poi : BRACCONIERE! 👿 👿Daniele ho visto anche io linea blu ieri e ti posso assicurare che il sentimento che provo non è diverso dal tuo. purtroppo tali considerazioni e di conseguenza tutti i provedimenti che ne derivano penalizzano sempre chi “arreca” il danno minore, cioè noi PIA. è sempre la solita storia, il non conoscere, quindi l’ingnoranza, di poche persone al potere arrechi danni ai più. è scandaloso vedere come i pescatori in apnea vengano dipinti. è un paradosso sapere che chi può selezionare il pescato, e realmente lo fa, venga accusato di essere il motivo dello spopolamento della fauna ittica del mediterraneo! proprio noi che al mare diamo il massimo rispetto e lo amiamo così tanto e così profondamente! un’accusa del genere sarebbe accettabile da un’ignorante, ma non da un programma televisivo che oltretutto parla solo di mare.. VERGOGNA!!!
Anche io l’ho visto…il punto migliore è stato qnd hanno detto che la pesca a reti in quel modo non intacca l’ecosistema e che la pesca ricreativa non deve esistere sottointendendo che è quella il problema…sono da denuncia….spero che la fipia riesca a fargli fare 1 culo grande come 1 casa a questa gente che spara stronzate simili
Ma la fipia non potrebbe mandare una lettera di protesta in forma ufficiale agli autori del programma?
Siamo alle solite purtroppo… ma sono sicuro che la Fipia una volta raggiunto un certo peso (e credo che manchi poco) partirà con la contro-offensiva e farà rimangiare ogni baggianata a questi ignorantoni che ci giudicano erroneamente.
Fosse per me, io gli manderei Chuck Norris in redazione :minigun:Una delle principali ragioni che mi hanno indotto ad istituire con voi la FIPIA è che mi sono reso conto della subdola pratica di esproprio che si sta realizzando nei confronti del libero utilizzo del mare .
Si è istituita una vera lobbies di protettori del mare opportunisti che evidentemente mirano ad assicurarsene l’uso esclusivo come già si sta verificando .
Noi pescatori subacquei siamo stati scelti come capro espiatorio in quanto fino ad adesso unica categoria paradossalmente non organizzata e si tenta di etichettarci , sempre paradossalmente, come dei pericolosi massacratori della fauna e flora marina .
Nella rimostranza che abbiamo curato riguardo al principale problema delle distanze di operatività che ci vengono imposte e ci mettono in pericolo di vita (500mt ecc.), e riguardo la pesca nelle A.M.P. , abbiamo evidenziato i difetti di impostazione delle regole tra le varie categorie ed evidenziato la connotazione di assoluta ecologia in armonia con l’ambiente marino della pesca sub , inoltre della categoria di cui gli incidenti a terzi si possono contare sulla punta delle dita da quarant’anni .
Nell’immaginario colletivo dei bagnanti & c. è stata fatta passare la comparazione fucile sub/doppietta di caccia e la gente crede che si possa colpire qualcuno anche a distanza di cento metri, pertanto i legislatori ignoranti hanno imposto a noi di portarci a 500 metri a nuoto dalle coste mentre concedono alle barche di navigare a motore anche a cento metri dai medesimi litorali.
Finalmente dopo tanti anni che ci rimugino sono riuscito con gli amici del C.D. e con voi ad avere la possibilità di rappresentanza della nostra categoria e presentare la proposta di revisione della legge che ci penalizza e ci mette in pericolo .
Ora dobbiamo trovare il modo di far sentire la nostra voce attraverso i media rendendoci visibili all’opinione pubblica per rimediare alle “etichette” che ci hanno finemente confezionato .
Per questo dobbiamo affinare al massimo il nostro comportamento in mare evitando di mostrare spettacoli che possono risultare molto controproducenti quando risaliamo a riva , i bagnanti spesso mettono in giro opinioni secondo le loro valutazioni da incompetenti facendo passare delle idee che non hanno nulla a che vedere con la realtà e questo vale anche agli approdi di chi esce con il gommone .
Colgo l’occasione per augurarvi buone vacanze .@GIANNICLEMENTE wrote:
Una delle principali ragioni che mi hanno indotto ad istituire con voi la FIPIA è che mi sono reso conto della subdola pratica di esproprio che si sta realizzando nei confronti del libero utilizzo del mare .
Si è istituita una vera lobbies di protettori del mare opportunisti che evidentemente mirano ad assicurarsene l’uso esclusivo come già si sta verificando .
Noi pescatori subacquei siamo stati scelti come capro espiatorio in quanto fino ad adesso unica categoria paradossalmente non organizzata e si tenta di etichettarci , sempre paradossalmente, come dei pericolosi massacratori della fauna e flora marina .
Nella rimostranza che abbiamo curato riguardo al principale problema delle distanze di operatività che ci vengono imposte e ci mettono in pericolo di vita (500mt ecc.), e riguardo la pesca nelle A.M.P. , abbiamo evidenziato i difetti di impostazione delle regole tra le varie categorie ed evidenziato la connotazione di assoluta ecologia in armonia con l’ambiente marino della pesca sub , inoltre della categoria di cui gli incidenti a terzi si possono contare sulla punta delle dita da quarant’anni .
Nell’immaginario colletivo dei bagnanti & c. è stata fatta passare la comparazione fucile sub/doppietta di caccia e la gente crede che si possa colpire qualcuno anche a distanza di cento metri, pertanto i legislatori ignoranti hanno imposto a noi di portarci a 500 metri a nuoto dalle coste mentre concedono alle barche di navigare a motore anche a cento metri dai medesimi litorali.
Finalmente dopo tanti anni che ci rimugino sono riuscito con gli amici del C.D. e con voi ad avere la possibilità di rappresentanza della nostra categoria e presentare la proposta di revisione della legge che ci penalizza e ci mette in pericolo .
Ora dobbiamo trovare il modo di far sentire la nostra voce attraverso i media rendendoci visibili all’opinione pubblica per rimediare alle “etichette” che ci hanno finemente confezionato .
Per questo dobbiamo affinare al massimo il nostro comportamento in mare evitando di mostrare spettacoli che possono risultare molto controproducenti quando risaliamo a riva , i bagnanti spesso mettono in giro opinioni secondo le loro valutazioni da incompetenti facendo passare delle idee che non hanno nulla a che vedere con la realtà e questo vale anche agli approdi di chi esce con il gommone .
Colgo l’occasione per augurarvi buone vacanze .Quoto in pieno e allora ragazzi facciamo in modo che la FIPIA si rafforzi, iscriviamoci tutti e nel frattempo sottolineo quanto detto da Gianniclemente, adottiamo in massa un comportamento ineccepibile quando siamo in acqua, soprattutto in presenza di bagnanti e/o curiosi:
– scarichiamo il fucile e mettiamolo sotto il pallone quando usciamo su una spiaggia o scogliera
– eseguiamo tutte le operazioni di svestizione prima di uscire dall’acqua e solo all’ultimo recuperiamo la boa
– non ostentiamo il pescato e mettiamo subito via tutta l’attrezzatura.
Qualcuno troverà sbagliato questo modo di comportarsi ma, secondo me, d’estate è importante assumere un atteggiamento di basso profilo, defilato. Dall’autunno in poi, quando il mare si spopola di italioti e cafonauti, possiamo tornare alla normalità .A mio avviso uno dei problemi principali è la confusione e l’ignoranza che ci accomuna con i bracconieri bombolari. Anche in casi tragici come la morte di qualche apneista i media propongono morti per embolia. Da ciò deduco la totale disconoscenza della nostra pratica sportiva. Credo che il modo migliore per acquisire rispetto sia dunque fare conoscere la difficoltà nella cattura delle prede nonchè la rigorosa selettività delle catture. Dovremmo inoltre dare qualche numero per far capire ai duri d’orecchie l’esiguo impatto della pescasub sulla fauna marina.
Mi accodo a chi ha proposto un comportamento impeccabile in presenza di bagnanti.penso che anni fa con la presenza di u.pelizzari su pianeta mare,la cosa era positiva per noi,perche’ogni fine settimana avveniva l’incontro con un campione di pesca in apnea,cosi da poter far vedere a chiunque le difficolta’di questo sport,e la pesca selettiva della preda….poi penso che i primi a doversi ribbellare debbano essere proprio loro che lavorano in questo mondo producendo filmati di pesca in apnea…
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.