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3 Ottobre 2013 alle 11:09 #13178fracchiaPartecipante
CAGLIARI – L’isola di Budelli, nell’arcipelago di La Maddalena, è stata venduta all’asta per 2,94 milioni di euro. Il passaggio di mano è avvenuto davanti al giudice del Tribunale di Tempio Pausania. Il nuovo acquirente, patrocinato da un avvocato toscano, è un imprenditore neozelandese con società in Svizzera.
Ma potrebbe presto uscire di scena. Entro 90 giorni, infatti, il ministero dell’Ambiente e l’Ente Parco potrebbero far valere il diritto di prelazione, versando però la stessa cifra battuta all’asta.
L’isola di Budelli, con la splendida spiaggia rosa, è un paradiso incontaminato di 1.610.153 metri quadri dove non è possibile costruire nulla, visti i pesanti vincoli paesaggistici e ambientali che gravano sull’area: non ci si può neanche mettere piede se non si è accompagnati dal personale del Parco.
E’ finita all’asta a seguito del fallimento della vecchia proprietà , una società immobiliare milanese.
Presidente Parco, aumenteremo limiti
“Aumenteremo i limiti sull’Isola di Budelli, un bene paesaggistico da lasciare alle generazioni future”. All’indomani della vendita all’asta per quasi 3 milioni di euro di Budelli, il presidente dell’Ente Parco dell’Arcipelago di La Maddalena, Giuseppe Bonanno, rassicura tutti.Il nuovo acquirente è un imprenditore neozelandese con società in Svizzera e per il momento sembrerebbe impossibile l’esercizio del diritto di prelazione da parte del ministero dell’Ambiente e dell’Ente Parco. “Da quest’anno – spiega Bonanno – è scattato il divieto delle Pubbliche amministrazioni di acquisire immobili a titolo oneroso”.
Impossibile da percorrere anche la strada della raccolta fondi, proposta dall’Ente che gestisce l’Arcipelago. “La proposta della raccolta fondi avrebbe comportato, secondo la norma, un titolo oneroso per la gestione del bene. Speravamo che, trattandosi di un bene ambientale – prosegue – questa norma potesse venir bypassata, invece non siamo riusciti a percorrere questa strada”.
Ma il presidente dell’Ente Parco non si rassegna. “Sul bene permangono vincoli che ci saranno sempre, probabilmente verranno aumentati: stiamo cercando di percorrere la strada del potenziamento dei vincoli, con il passaggio al livello di ‘massima tutela’ e di ‘riserva integrale’ che consentirebbe, in caso di eventuali interessi speculativi, non si potrebbe far nulla, neanche il recupero e il restauro dell’unica costruzione dell’Isola”.
Si tratta di un rudere di circa 80 metri quadri che, allo stato attuale, potrebbe anche esser ristrutturata. L’isola di Budelli, con la spiaggia rosa, è un paradiso incontaminato di 1.610.153 metri quadri dove non è possibile costruire nulla, in quanto gravata da vincoli paesaggistici e ambientali: non ci si può neanche mettere piede se non si è accompagnati dal personale del Parco. “Ora attendiamo di conoscere il nome dell’acquirente e capire le sue intenzioni”, conclude Bonanno.
5 Ottobre 2013 alle 12:18 #316430dallisottoPartecipanteNon vedo perchè si dovrebbero incazzare.
A parte che ci sono i vincoli a tutela, e poi scusa, non potrebbe essere un primo passo verso la secessione che tanti sardi auspicano con la creazione di un pardiso turistico indipendente dall’Italia?Tempo fa mi pare che anche qua sul forum ne parlassero con entusiasmo.
A ben vedere, se vogliono davvero cambiare passo, possono farlo solo con l’aiuto degli stranieri.
Se aspettano Roma…buonanotte!10 Ottobre 2013 alle 12:35 #316431fracchiaPartecipante@dallisotto wrote:
Non vedo perchè si dovrebbero incazzare.
A parte che ci sono i vincoli a tutela, e poi scusa, non potrebbe essere un primo passo verso la secessione che tanti sardi auspicano con la creazione di un pardiso turistico indipendente dall’Italia?Tempo fa mi pare che anche qua sul forum ne parlassero con entusiasmo.
A ben vedere, se vogliono davvero cambiare passo, possono farlo solo con l’aiuto degli stranieri.
Se aspettano Roma…buonanotte!Spero sempre che non avvenga mai questa cosa….Tra l’altro la Sarfregna è una regione a Statuto speciale pertanto ritengo che molte di queste decisioni possa prenderle anche senza il consenso dei romani mangioni
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