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- Questo topic ha 78 risposte, 17 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 6 mesi fa da Danilo82.
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20 Maggio 2014 alle 13:19 #324254AiglosPartecipante
Ti ringrazio ancora!
Però intendo materiali che durano tanto immersi 😀20 Maggio 2014 alle 13:25 #324255SteAmministratore del forumimmerso tutto si distrugge..il metallo si arrugginisce e ci cresce roba sopra, la gomma galleggia per cui andrebbe a spiaggiarsi da qualche parte e in realtà immersa non ho idea di quanto duri…il vetro sicuram dura abbastanza..il legno se trattato resiste molto..senza trattamento marcisce
20 Maggio 2014 alle 16:02 #324256AiglosPartecipanteI pesci imparano? Come manifestano la loro intelligenza?
20 Maggio 2014 alle 17:05 #324257submaroPartecipante@Aiglos wrote:
I pesci imparano? Come manifestano la loro intelligenza?
I pesci imparano eccome, prova a immergerti con un bastone in mano e senza, vedrai che con il bastone ti staranno sempre a debita distanza o scapperanno subito….Ogni specie ha una diversa intelligenza e attitudine al pericolo, predatori ne avranno un tipo e gli altri un altro tipo, poi ci sono le abitudini e l’habitat più congeniale per ogni genere, discorso mooolto lungo
20 Maggio 2014 alle 17:12 #324258AiglosPartecipanteSubmaro, se e quando hai voglia, sarei contentissima di leggere altro a riguardo 🙂
20 Maggio 2014 alle 17:16 #324259submaroPartecipanteI predatori spesso sono molto territoriali e sfruttano per diverso tempo la stessa zona di caccia (dentici, serra, spigole, tonni, palamite…etc….)
Anche le orate seppur non siano cacciatrici sfruttano quel territorio dove trovano facilmente cibo anche per diverso tempo…
Ma la regina è la cernia che usa un vasto territorio di caccia per poi abitare in una sola tana, che spesso ha diversi accessi e corridoi cechi sprofonda a grandi profondità con l’arrivo dell’acqua fredda…
Ognuno sfrutta le proprie peculiarità per arrivare al risultato fondamentale, mangiare per sopravvivere…
Il mondo marino è complesso e molto delicato, purtroppo l’uomo sta riuscendo molto bene a distruggere una fonte primaria insostituibile.
Sicuramente saprai che tanti pesci nascono maschi o femmine e dopo un certo peso o età cambiano sesso…la cernia nasce femmina e dopo i 3-4-5 kg diventa maschio, mentre l’orata nasce maschio e dopo circa 1 anno e mezzo 2, diventa femmina….20 Maggio 2014 alle 17:31 #324260submaroPartecipanteNoi tutti siamo cacciatori, anche voi donne nel momento del bisogno sapete cacciare come noi uomini, l’istinto è dentro di noi fino dalla nascita, con l’avvento del mondo moderno e non essendoci più la necessità questo istinto rimane nascosto, ma è lì… nella pesca è fondamentale averlo ben sviluppato oltre ad avere una buona acquaticità, il pesce va stimolato e non va spaventato, i movimenti lenti, i piccoli richiami, il saper guardare e leggere bene i dettagli, la mangianza…..
Ogni cacciatore ha un suo bagaglio di esperienza e oggi la cattura ha bisogno di tutto la nostra bravura, il pesce è smaliziato, conosce bene le nostre intenzioni, ma noi dobbiamo cercare di renderci non ostili, nasconderci stuzzicarli…
E’ una sfida ogni volta, il mare sa darti delle emozioni uniche, basta saperlo rispettare sempre e la costanza premia.20 Maggio 2014 alle 17:53 #324261SteAmministratore del forumD’accordo con Marco…il discorso non fa una piega…i pesci imparano eccome..ti rendi conto se entri in una amp dove riesci a toccarli quasi a mano nuda o se entri in una zona dove si pesca parecchio..la differenza è abissale..in amp i pesci sono tranquilli, non conoscono il pericolo, non hanno imparato cosa è il pericolo, la figura del fucile…dove non è amp invece il pesce ha imparato alla grande…basta un minimo movimento sbagliato, anche la più piccola fesseria a far scappare il pesce
20 Maggio 2014 alle 22:14 #324262AiglosPartecipanteChiaro ed esaustivo!!
21 Maggio 2014 alle 6:52 #324263SARDENTICE81Moderatore@Aiglos wrote:
Ti ringrazio ancora!
Però intendo materiali che durano tanto immersi 😀uno dei materiali più resistenti all’acqua di mare è l’acciaio AISI 316
ma se ci pensi anche la terracotta di cui sono fatte le anfore… infatti si ritrovano anfore in mare risalenti a migliaia di anni fa
21 Maggio 2014 alle 7:06 #324264zavorraPartecipante@Ste wrote:
Beh premettiamo che il sale non aiuta nessun materiale…tutta l’attrezzatura da pesca va lavata bene in acqua dolce dopo ogni pescata appena si rientra a casa…se sciacqui bene tutto la durata è notevole..il legno ad esempio dura moltissimi anni se fai una buona manutenzione…significa che se hai un fucile in legno ogni tot di tempo devi ripassare un po di resina epox..il metallo lo stesso dura abbastanza se lavato bene…il problema è la formazione della ruggine e l’usura stessa che tu ne fai (graffi ecc)…in linea di massima i metalli usati nell’ambito della pesca sub, non si arrugginiscono facilmente…ovvio che se non li lavi col tempo si distruggono prima e qualche puntino di ruggine lo vedrai comparire…per la muta, il neoprene tende un po a “seccarsi” e diventare meno morbido ed elastico col tempo..poi dipende sempre dall’uso che ne fai
Un altro problema che hai sott’acqua è la continua formazione di incrostazioni, dovute al calcare e all’incessante attività di cirripedi, spugne, cianobatteri e altri organismi.
Z
21 Maggio 2014 alle 10:56 #324265DENTEX70ModeratoreTi parlo del primo respiro. Anche quì c’è da fare una divisione tra le tipologie chi pesca in tana lavora molto sul ritmo quindi tante discese e apnee relativamente corte solitamente non ci si fà tanto caso, idem con chi stà in acqua bassa e magari fà aguati, le apnee sono anche molto lunghe ma si ha la certezza che anche tirando basta alzarsi che si ha già la testa fuori e si respira, la preparazione è sicuramente più accurata ma il trattenere il respiro è una parte dell’aguato. La pesca profonda in particolare l’aspetto ( tecnica che si basa sulla curiosità dei pesci quindi sono loro ad avvicinarsi e nonil pescatore) è una disciplina per certi una religione, tanto che molti fanno solo quello e addirittura si specializzano su pochi pesci se non uno solo. Gia ti ho detto che andare in fondo è come un piccolo viaggio dove si visualizzano tutte le varie fasi del tuffo, ebbene risalire è un viaggio nel viaggio infatti sono io che decido quando ripartire io che decido quando ritornare a respirare, io che ritorno alla luce. Stando appoggiati al fondo si stà bene la pressione ci abbraccia e ci preme aumentando lo scambio di ossigeno è veramente una narcosi, bene se non ti conosci profondamente questa narcosi ti porta alla morte. infatti quando ti rendi conto che l’ossigeno è sceso troppo in percentuale e ti stacchi dal fondo metre risali la gabbia toracica si espande facendo cadere ancora più bruscamente i livelli vitali, 20 metri corrispondono a 5 piani di un palazzo sono tanti e lo stacco dal fondo impegna molte energie, se non ti conosci affondo e cedi alla tentazione (anche di un pesce che ti fà il balletto con un lento avvicinamento ) può sicuramente finire molto male.
Ma chi pratica questa pesca solitamente si conosce molto bene quindi che abbia realizzato o rinunciato alla cattura si riparte, nei primi 5 metri penso a come è andato il tuffo, appostamento pesci, occasioni, dopo mi godo la risalita regolando sforzo velocità e recupero di aria dalla maschera, a meno 8 – 6 solitamente mi fermo e sfrutto la spinta di gallegiamento è il momento più bello io provo la stessa sensazione di quando sono appoggiato sul fondo, lo stesso gusto di avercela fatta magari ad un’esame, quando ti è andata bene, lascio uscire dell’aria poco sotto la superfice pronto a respirare. Il primo respiro è buono l’aria ha proprio sapore e che non ci facciamo caso non siamo attenti ad un atto che ci dà la vita, bella la sensazione del torace che si gonfia vedi i colori purissimi la luce gialla il caldo del primo metro, sono sensazioni che prova chi scende profondo, chi prima di scendere si ferma molti minuti a rallentare e solo quando si è veramente pronti allora può iniziare il viaggio.21 Maggio 2014 alle 11:03 #324266SteAmministratore del forum@DENTEX70 wrote:
Ti parlo del primo respiro. Anche quì c’è da fare una divisione tra le tipologie chi pesca in tana lavora molto sul ritmo quindi tante discese e apnee relativamente corte solitamente non ci si fà tanto caso, idem con chi stà in acqua bassa e magari fà aguati, le apnee sono anche molto lunghe ma si ha la certezza che anche tirando basta alzarsi che si ha già la testa fuori e si respira, la preparazione è sicuramente più accurata ma il trattenere il respiro è una parte dell’aguato. La pesca profonda in particolare l’aspetto ( tecnica che si basa sulla curiosità dei pesci quindi sono loro ad avvicinarsi e nonil pescatore) è una disciplina per certi una religione, tanto che molti fanno solo quello e addirittura si specializzano su pochi pesci se non uno solo. Gia ti ho detto che andare in fondo è come un piccolo viaggio dove si visualizzano tutte le varie fasi del tuffo, ebbene risalire è un viaggio nel viaggio infatti sono io che decido quando ripartire io che decido quando ritornare a respirare, io che ritorno alla luce. Stando appoggiati al fondo si stà bene la pressione ci abbraccia e ci preme aumentando lo scambio di ossigeno è veramente una narcosi, bene se non ti conosci profondamente questa narcosi ti porta alla morte. infatti quando ti rendi conto che l’ossigeno è sceso troppo in percentuale e ti stacchi dal fondo metre risali la gabbia toracica si espande facendo cadere ancora più bruscamente i livelli vitali, 20 metri corrispondono a 5 piani di un palazzo sono tanti e lo stacco dal fondo impegna molte energie, se non ti conosci affondo e cedi alla tentazione (anche di un pesce che ti fà il balletto con un lento avvicinamento ) può sicuramente finire molto male.
Ma chi pratica questa pesca solitamente si conosce molto bene quindi che abbia realizzato o rinunciato alla cattura si riparte, nei primi 5 metri penso a come è andato il tuffo, appostamento pesci, occasioni, dopo mi godo la risalita regolando sforzo velocità e recupero di aria dalla maschera, a meno 8 – 6 solitamente mi fermo e sfrutto la spinta di gallegiamento è il momento più bello io provo la stessa sensazione di quando sono appoggiato sul fondo, lo stesso gusto di avercela fatta magari ad un’esame, quando ti è andata bene, lascio uscire dell’aria poco sotto la superfice pronto a respirare. Il primo respiro è buono l’aria ha proprio sapore e che non ci facciamo caso non siamo attenti ad un atto che ci dà la vita, bella la sensazione del torace che si gonfia vedi i colori purissimi la luce gialla il caldo del primo metro, sono sensazioni che prova chi scende profondo, chi prima di scendere si ferma molti minuti a rallentare e solo quando si è veramente pronti allora può iniziare il viaggio.Non avrei saputo descriverlo meglio..descrivere quel momento è difficile a parole e ci sei riuscito..è complicato far capire quelle sensazioni ad una persona che non le ha mai provate, ma con questo post credo che le possa capire chiunque
21 Maggio 2014 alle 11:08 #324267AiglosPartecipanteDentex, vuoi scriver tu al posto mio?
21 Maggio 2014 alle 11:14 #324268MrCicoSubPartecipante@Aiglos wrote:
I pesci imparano? Come manifestano la loro intelligenza?
per me i pesci oltre ad imparare in modo straordinario, manifestano anche un loro personalissimo senso dell’umorismo… infatti ogni volta che ne padello uno quello mi gira intorno pigliandomi per il c.ulo fino a che non ho finito di ricaricare, poi sparisce… 😉
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