Fipiani e non…….giusto per chiarire!!!!

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  • #268935
    flead
    Partecipante

    @mosgi wrote:

    Sulla Didattica FIPIA di Pesca in Apnea………

    Con questo comunicato la F.I.P.I.A. intende far chiarezza e rispondere a tutti i pescatori in apnea tesserati e non sulla questione dei brevetti.
    Sarà  quindi utile rimarcare un concetto base:
    La F.I.P.I.A. è stata, è, e sarà  sempre a favore di una pesca in apnea ricreativa, gratuita e libera da qualsiasi vincolo o licenza, contro ogni forma di tassa, gabella o patentino.
    Purtroppo però, negli anni addietro e prima della costituzione della FIPIA, ai tavoli ministeriali sono state avanzate e/o discusse diverse proposte (quasi tutte presentate da FIPSAS):
    1) l’introduzione di una licenza per tutta la pesca in mare sportivo/ricreativa,
    2) favorire l’ingresso nelle AMP i tesserati agonisti FIPSAS,
    3) istituire l’obbligatorietà  di una forma di attestato individuale per poter praticare la PIA.

    La F.I.P.I.A. non può non tenere conto di questo scenario. Con la pubblicazione del decreto legislativo n° 4, del 9 gennaio 2012, si prevede che il regolamento nazionale che dovrà  sostituire il DPR 1639/68 attualmente in vigore, sarà  adottato con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il MIPAAF, dove gran parte delle proposte precedentemente citate giacciono. E’ quindi prevedibile che in fase di discussione le proposte giacenti rientrino in ballo.
    Inoltre, non è certo che F.I.P.I.A., nonostante i suoi sforzi, riesca a presenziare al tavolo di discussione, così come non è certo che riesca, nonostante il sostegno dei suoi iscritti, ad opporsi all’eventuale introduzione di una sorta di patentino.
    Se così accadesse, e F.I.P.I.A. non si fosse attrezzata per tempo, avrebbe perso ogni possibilità  di essere una voce in più per i PIA.

    Rispetto a tutto ciò, la F.I.P.I.A. si è già  mossa inviando una propria proposta al Ministero, illustrando e motivando ciò che dovrebbe essere cambiato in meglio e, contestualmente, si è attivata per istituire una didattica che porti a un brevetto di pesca in apnea che possa essere alternativo a quello già  presente.

    Con il comunicato e il lancio della didattica F.I.P.I.A. la federazione ha voluto mettere al corrente anche di questo possibile scenario tutti i pescatori che ci seguono e questo dovrebbe essere letto come un segno di totale trasparenza. Si sarebbe potuto dire che la didattica nasceva per venire incontro alle numerose richieste di giovani tesserati, ma questa sarebbe stata solamente parte della verità .
    Rispetto alla questione economica ci muoveremo con un’organizzazione mutuata dalle altre didattiche di subacquea, dove saranno i singoli istruttori a fissare e incassare la quota di partecipazione ai corsi. Tale quota sarà  compresa in una forbice di prezzi “competitivi” imposti dalla Federazione. Solo una parte della quota sarà  ad appannaggio della F.I.P.I.A. a fronte della fornitura del materiale didattico.

    Io non capisco il perchè di tanta polemica riguardo questo argomento…
    Certo sono d’accordissimo sul rifiuto di pagare per praticare uno sport che adoriamo e che è comunque poco invasivo per l’ambiente marino, soprattutto quando ci tocca assistere ogni giorno all’agire impunito dei bracconieri ed al prelievo sconsiderato della pesca professionale.
    Ma tutti questi discorsi sui mali del nostro mare, in questo caso, cosa c’entrano?
    Ho voluto evidenziare i punti chiave di quanto dichiarato dalla FIPIA per spiegare la mia interpretazione della questione:

    Innanzitutto c’è stata trasparenza e chiarezza nella spiegazione del perchè si sia arrivati alla soluzione “didattica” ed è stato rimarcato che l’interesse della federazion rimane quello di impedire con ogni mezzo l’imposizione di una gabella associata ad una forma di tesseramento dei pia amatoriali;
    Poi si parla di decisioni prese da istituzioni e federazioni PRIMA della nascita della FIPIA (che, dobbiamo ricordarci, è comunque giovane e “piccola” in confronto alla fipsas.. quindi non è che può già  far miracoli.. vista e considerata la scarsa fiducia che molti pescasub le hanno dato..)
    A queste decisioni, mi pare di capire, che la federazione si sia opposta, proponendo anche soluzioni alternative al ministero, nella speranza che vengano prese in considerazione e nella speranza che ai futuri tavoli decisionali le venga riservato un posto, una possibilità  di esprimere il proprio parere (questa cosa non è sicura purtroppo, ma non credo proprio che sia per demerito dei rappresentanti della fipia..)
    A questo punto, per evitare di rimanere del tutto tagliati fuori da questo tavolo, qualora le proposte degli altri “potenti” venissero accettate, la federazione credo abbia pensato bene di limitare i danni (prevenire è meglio che curare) proponendosi come alternativa al monopolio (economico e decisionale) che finora è stato dietro alla gestione della pesca sportiva compresi noi p.i.a.
    è impossibile pensare che ci sia stata una finalità  economica dietro la scelta della didattica!
    Mi pare che non ci abbia mai dato motivo di crederlo, ed anche in questa situazione sembra chiaro come sia stato inevitabile (dato il peso delle altre federazioni a livello decisionale) doversi muovere in termini “concorrenziali” (che non è un male, dato che visto lo statuto e i valori fondanti della Fipia, qualora ci fosse l’obbligo di un tesserino per andare a pesca, io mi fido più di loro che di altri.. che invece hanno sempre dimostrato di tenere di più all’aspetto economico che sta dietro alla nostra passione!).
    Certo si spera sempre che la fipia riesca a opporsi a queste decisioni che non ci piacciono, riesca a smuovere le autorità  affinchè intervengano meglio contro i bracconieri, riesca a farci considerare alla pari dei cannisti per esempio all’interno delle amp.. etc etc.
    Ma non possiamo pretendere i miracoli, se poi siamo sempre pronti a dubitare e criticare togliendo la fiducia a queste persone (perchè è questo che sono, non hanno i superpoteri purtroppo) che lavorano per noi, senza alcun guadagno se non la soddisfazione di aver ottenuto qualcosa di buono per sè e per tutti noi, quando questo accade.
    Avere un’alternativa (se ci sarà  tassazione o qualunque altra decisione che ci riguarda) non può essere considerato un male.. e se è questo l’unico modo per assicurarsi una possibilità  di avere voce in capitolo ora e soprattutto in futuro, ben venga.

    #268936
    FELIX
    Partecipante

    @flead wrote:

    @mosgi wrote:

    Sulla Didattica FIPIA di Pesca in Apnea………

    Con questo comunicato la F.I.P.I.A. intende far chiarezza e rispondere a tutti i pescatori in apnea tesserati e non sulla questione dei brevetti.
    Sarà  quindi utile rimarcare un concetto base:
    La F.I.P.I.A. è stata, è, e sarà  sempre a favore di una pesca in apnea ricreativa, gratuita e libera da qualsiasi vincolo o licenza, contro ogni forma di tassa, gabella o patentino.
    Purtroppo però, negli anni addietro e prima della costituzione della FIPIA, ai tavoli ministeriali sono state avanzate e/o discusse diverse proposte (quasi tutte presentate da FIPSAS):
    1) l’introduzione di una licenza per tutta la pesca in mare sportivo/ricreativa,
    2) favorire l’ingresso nelle AMP i tesserati agonisti FIPSAS,
    3) istituire l’obbligatorietà  di una forma di attestato individuale per poter praticare la PIA.

    La F.I.P.I.A. non può non tenere conto di questo scenario. Con la pubblicazione del decreto legislativo n° 4, del 9 gennaio 2012, si prevede che il regolamento nazionale che dovrà  sostituire il DPR 1639/68 attualmente in vigore, sarà  adottato con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il MIPAAF, dove gran parte delle proposte precedentemente citate giacciono. E’ quindi prevedibile che in fase di discussione le proposte giacenti rientrino in ballo.
    Inoltre, non è certo che F.I.P.I.A., nonostante i suoi sforzi, riesca a presenziare al tavolo di discussione, così come non è certo che riesca, nonostante il sostegno dei suoi iscritti, ad opporsi all’eventuale introduzione di una sorta di patentino.
    Se così accadesse, e F.I.P.I.A. non si fosse attrezzata per tempo, avrebbe perso ogni possibilità  di essere una voce in più per i PIA.

    Rispetto a tutto ciò, la F.I.P.I.A. si è già  mossa inviando una propria proposta al Ministero, illustrando e motivando ciò che dovrebbe essere cambiato in meglio e, contestualmente, si è attivata per istituire una didattica che porti a un brevetto di pesca in apnea che possa essere alternativo a quello già  presente.

    Con il comunicato e il lancio della didattica F.I.P.I.A. la federazione ha voluto mettere al corrente anche di questo possibile scenario tutti i pescatori che ci seguono e questo dovrebbe essere letto come un segno di totale trasparenza. Si sarebbe potuto dire che la didattica nasceva per venire incontro alle numerose richieste di giovani tesserati, ma questa sarebbe stata solamente parte della verità .
    Rispetto alla questione economica ci muoveremo con un’organizzazione mutuata dalle altre didattiche di subacquea, dove saranno i singoli istruttori a fissare e incassare la quota di partecipazione ai corsi. Tale quota sarà  compresa in una forbice di prezzi “competitivi” imposti dalla Federazione. Solo una parte della quota sarà  ad appannaggio della F.I.P.I.A. a fronte della fornitura del materiale didattico.

    Io non capisco il perchè di tanta polemica riguardo questo argomento…
    Certo sono d’accordissimo sul rifiuto di pagare per praticare uno sport che adoriamo e che è comunque poco invasivo per l’ambiente marino, soprattutto quando ci tocca assistere ogni giorno all’agire impunito dei bracconieri ed al prelievo sconsiderato della pesca professionale.
    Ma tutti questi discorsi sui mali del nostro mare, in questo caso, cosa c’entrano?
    Ho voluto evidenziare i punti chiave di quanto dichiarato dalla FIPIA per spiegare la mia interpretazione della questione:

    Innanzitutto c’è stata trasparenza e chiarezza nella spiegazione del perchè si sia arrivati alla soluzione “didattica” ed è stato rimarcato che l’interesse della federazion rimane quello di impedire con ogni mezzo l’imposizione di una gabella associata ad una forma di tesseramento dei pia amatoriali;
    Poi si parla di decisioni prese da istituzioni e federazioni PRIMA della nascita della FIPIA (che, dobbiamo ricordarci, è comunque giovane e “piccola” in confronto alla fipsas.. quindi non è che può già  far miracoli.. vista e considerata la scarsa fiducia che molti pescasub le hanno dato..)
    A queste decisioni, mi pare di capire, che la federazione si sia opposta, proponendo anche soluzioni alternative al ministero, nella speranza che vengano prese in considerazione e nella speranza che ai futuri tavoli decisionali le venga riservato un posto, una possibilità  di esprimere il proprio parere (questa cosa non è sicura purtroppo, ma non credo proprio che sia per demerito dei rappresentanti della fipia..)
    A questo punto, per evitare di rimanere del tutto tagliati fuori da questo tavolo, qualora le proposte degli altri “potenti” venissero accettate, la federazione credo abbia pensato bene di limitare i danni (prevenire è meglio che curare) proponendosi come alternativa al monopolio (economico e decisionale) che finora è stato dietro alla gestione della pesca sportiva compresi noi p.i.a.
    è impossibile pensare che ci sia stata una finalità  economica dietro la scelta della didattica!
    Mi pare che non ci abbia mai dato motivo di crederlo, ed anche in questa situazione sembra chiaro come sia stato inevitabile (dato il peso delle altre federazioni a livello decisionale) doversi muovere in termini “concorrenziali” (che non è un male, dato che visto lo statuto e i valori fondanti della Fipia, qualora ci fosse l’obbligo di un tesserino per andare a pesca, io mi fido più di loro che di altri.. che invece hanno sempre dimostrato di tenere di più all’aspetto economico che sta dietro alla nostra passione!).
    Certo si spera sempre che la fipia riesca a opporsi a queste decisioni che non ci piacciono, riesca a smuovere le autorità  affinchè intervengano meglio contro i bracconieri, riesca a farci considerare alla pari dei cannisti per esempio all’interno delle amp.. etc etc.
    Ma non possiamo pretendere i miracoli, se poi siamo sempre pronti a dubitare e criticare togliendo la fiducia a queste persone (perchè è questo che sono, non hanno i superpoteri purtroppo) che lavorano per noi, senza alcun guadagno se non la soddisfazione di aver ottenuto qualcosa di buono per sè e per tutti noi, quando questo accade.
    Avere un’alternativa (se ci sarà  tassazione o qualunque altra decisione che ci riguarda) non può essere considerato un male.. e se è questo l’unico modo per assicurarsi una possibilità  di avere voce in capitolo ora e soprattutto in futuro, ben venga.

    Guarda Mattia che non c’è in atto nessuna polemica.Scriviamo su un forum dove scrivono decine di persone,ovviamente con idee diverse quindi ognuno dice la sua,sempre ovviamente con educazione e rispetto verso gli altri.Pensa che palle se ogni argomento trova tutti d’accordo 😀 .

    #268937
    Fulvio57
    Partecipante

    Complimenti Mattia, hai esposto con chiarezza. Aggiungerei soltanto di proporre, a coloro i quali denigrano l’operato della Fipia, una alternativa costruttiva e non soltanto pianto e lagni…

    #268938
    SARDENTICE81
    Moderatore

    @Fulvio57 wrote:

    Complimenti Mattia, hai esposto con chiarezza. Aggiungerei soltanto di proporre, a coloro i quali denigrano l’operato della Fipia, una alternativa costruttiva e non soltanto pianto e lagni…

    quoto, quoto 8)

    #268939
    flead
    Partecipante

    @FELIX wrote:

    @flead wrote:

    @mosgi wrote:

    Sulla Didattica FIPIA di Pesca in Apnea………

    Con questo comunicato la F.I.P.I.A. intende far chiarezza e rispondere a tutti i pescatori in apnea tesserati e non sulla questione dei brevetti.
    Sarà  quindi utile rimarcare un concetto base:
    La F.I.P.I.A. è stata, è, e sarà  sempre a favore di una pesca in apnea ricreativa, gratuita e libera da qualsiasi vincolo o licenza, contro ogni forma di tassa, gabella o patentino.
    Purtroppo però, negli anni addietro e prima della costituzione della FIPIA, ai tavoli ministeriali sono state avanzate e/o discusse diverse proposte (quasi tutte presentate da FIPSAS):
    1) l’introduzione di una licenza per tutta la pesca in mare sportivo/ricreativa,
    2) favorire l’ingresso nelle AMP i tesserati agonisti FIPSAS,
    3) istituire l’obbligatorietà  di una forma di attestato individuale per poter praticare la PIA.

    La F.I.P.I.A. non può non tenere conto di questo scenario. Con la pubblicazione del decreto legislativo n° 4, del 9 gennaio 2012, si prevede che il regolamento nazionale che dovrà  sostituire il DPR 1639/68 attualmente in vigore, sarà  adottato con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il MIPAAF, dove gran parte delle proposte precedentemente citate giacciono. E’ quindi prevedibile che in fase di discussione le proposte giacenti rientrino in ballo.
    Inoltre, non è certo che F.I.P.I.A., nonostante i suoi sforzi, riesca a presenziare al tavolo di discussione, così come non è certo che riesca, nonostante il sostegno dei suoi iscritti, ad opporsi all’eventuale introduzione di una sorta di patentino.
    Se così accadesse, e F.I.P.I.A. non si fosse attrezzata per tempo, avrebbe perso ogni possibilità  di essere una voce in più per i PIA.

    Rispetto a tutto ciò, la F.I.P.I.A. si è già  mossa inviando una propria proposta al Ministero, illustrando e motivando ciò che dovrebbe essere cambiato in meglio e, contestualmente, si è attivata per istituire una didattica che porti a un brevetto di pesca in apnea che possa essere alternativo a quello già  presente.

    Con il comunicato e il lancio della didattica F.I.P.I.A. la federazione ha voluto mettere al corrente anche di questo possibile scenario tutti i pescatori che ci seguono e questo dovrebbe essere letto come un segno di totale trasparenza. Si sarebbe potuto dire che la didattica nasceva per venire incontro alle numerose richieste di giovani tesserati, ma questa sarebbe stata solamente parte della verità .
    Rispetto alla questione economica ci muoveremo con un’organizzazione mutuata dalle altre didattiche di subacquea, dove saranno i singoli istruttori a fissare e incassare la quota di partecipazione ai corsi. Tale quota sarà  compresa in una forbice di prezzi “competitivi” imposti dalla Federazione. Solo una parte della quota sarà  ad appannaggio della F.I.P.I.A. a fronte della fornitura del materiale didattico.

    Io non capisco il perchè di tanta polemica riguardo questo argomento…
    Certo sono d’accordissimo sul rifiuto di pagare per praticare uno sport che adoriamo e che è comunque poco invasivo per l’ambiente marino, soprattutto quando ci tocca assistere ogni giorno all’agire impunito dei bracconieri ed al prelievo sconsiderato della pesca professionale.
    Ma tutti questi discorsi sui mali del nostro mare, in questo caso, cosa c’entrano?
    Ho voluto evidenziare i punti chiave di quanto dichiarato dalla FIPIA per spiegare la mia interpretazione della questione:

    Innanzitutto c’è stata trasparenza e chiarezza nella spiegazione del perchè si sia arrivati alla soluzione “didattica” ed è stato rimarcato che l’interesse della federazion rimane quello di impedire con ogni mezzo l’imposizione di una gabella associata ad una forma di tesseramento dei pia amatoriali;
    Poi si parla di decisioni prese da istituzioni e federazioni PRIMA della nascita della FIPIA (che, dobbiamo ricordarci, è comunque giovane e “piccola” in confronto alla fipsas.. quindi non è che può già  far miracoli.. vista e considerata la scarsa fiducia che molti pescasub le hanno dato..)
    A queste decisioni, mi pare di capire, che la federazione si sia opposta, proponendo anche soluzioni alternative al ministero, nella speranza che vengano prese in considerazione e nella speranza che ai futuri tavoli decisionali le venga riservato un posto, una possibilità  di esprimere il proprio parere (questa cosa non è sicura purtroppo, ma non credo proprio che sia per demerito dei rappresentanti della fipia..)
    A questo punto, per evitare di rimanere del tutto tagliati fuori da questo tavolo, qualora le proposte degli altri “potenti” venissero accettate, la federazione credo abbia pensato bene di limitare i danni (prevenire è meglio che curare) proponendosi come alternativa al monopolio (economico e decisionale) che finora è stato dietro alla gestione della pesca sportiva compresi noi p.i.a.
    è impossibile pensare che ci sia stata una finalità  economica dietro la scelta della didattica!
    Mi pare che non ci abbia mai dato motivo di crederlo, ed anche in questa situazione sembra chiaro come sia stato inevitabile (dato il peso delle altre federazioni a livello decisionale) doversi muovere in termini “concorrenziali” (che non è un male, dato che visto lo statuto e i valori fondanti della Fipia, qualora ci fosse l’obbligo di un tesserino per andare a pesca, io mi fido più di loro che di altri.. che invece hanno sempre dimostrato di tenere di più all’aspetto economico che sta dietro alla nostra passione!).
    Certo si spera sempre che la fipia riesca a opporsi a queste decisioni che non ci piacciono, riesca a smuovere le autorità  affinchè intervengano meglio contro i bracconieri, riesca a farci considerare alla pari dei cannisti per esempio all’interno delle amp.. etc etc.
    Ma non possiamo pretendere i miracoli, se poi siamo sempre pronti a dubitare e criticare togliendo la fiducia a queste persone (perchè è questo che sono, non hanno i superpoteri purtroppo) che lavorano per noi, senza alcun guadagno se non la soddisfazione di aver ottenuto qualcosa di buono per sè e per tutti noi, quando questo accade.
    Avere un’alternativa (se ci sarà  tassazione o qualunque altra decisione che ci riguarda) non può essere considerato un male.. e se è questo l’unico modo per assicurarsi una possibilità  di avere voce in capitolo ora e soprattutto in futuro, ben venga.

    Guarda Mattia che non c’è in atto nessuna polemica.Scriviamo su un forum dove scrivono decine di persone,ovviamente con idee diverse quindi ognuno dice la sua,sempre ovviamente con educazione e rispetto verso gli altri.Pensa che palle se ogni argomento trova tutti d’accordo 😀 .

    Certamente Felix, questa è la base per un forum interessante ed apprezzato come questo 😉
    Ma il mio discorso scaturiva anche dai pareri espressi qui.. educati e rispettosi non lo metto in dubbio, ma anche con una vena di polemica e scetticismo.. viewtopic.php?f=39&t=14303&start=0

    #268940
    FELIX
    Partecipante

    @flead wrote:

    @FELIX wrote:

    @flead wrote:

    @mosgi wrote:

    Sulla Didattica FIPIA di Pesca in Apnea………

    Con questo comunicato la F.I.P.I.A. intende far chiarezza e rispondere a tutti i pescatori in apnea tesserati e non sulla questione dei brevetti.
    Sarà  quindi utile rimarcare un concetto base:
    La F.I.P.I.A. è stata, è, e sarà  sempre a favore di una pesca in apnea ricreativa, gratuita e libera da qualsiasi vincolo o licenza, contro ogni forma di tassa, gabella o patentino.
    Purtroppo però, negli anni addietro e prima della costituzione della FIPIA, ai tavoli ministeriali sono state avanzate e/o discusse diverse proposte (quasi tutte presentate da FIPSAS):
    1) l’introduzione di una licenza per tutta la pesca in mare sportivo/ricreativa,
    2) favorire l’ingresso nelle AMP i tesserati agonisti FIPSAS,
    3) istituire l’obbligatorietà  di una forma di attestato individuale per poter praticare la PIA.

    La F.I.P.I.A. non può non tenere conto di questo scenario. Con la pubblicazione del decreto legislativo n° 4, del 9 gennaio 2012, si prevede che il regolamento nazionale che dovrà  sostituire il DPR 1639/68 attualmente in vigore, sarà  adottato con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il MIPAAF, dove gran parte delle proposte precedentemente citate giacciono. E’ quindi prevedibile che in fase di discussione le proposte giacenti rientrino in ballo.
    Inoltre, non è certo che F.I.P.I.A., nonostante i suoi sforzi, riesca a presenziare al tavolo di discussione, così come non è certo che riesca, nonostante il sostegno dei suoi iscritti, ad opporsi all’eventuale introduzione di una sorta di patentino.
    Se così accadesse, e F.I.P.I.A. non si fosse attrezzata per tempo, avrebbe perso ogni possibilità  di essere una voce in più per i PIA.

    Rispetto a tutto ciò, la F.I.P.I.A. si è già  mossa inviando una propria proposta al Ministero, illustrando e motivando ciò che dovrebbe essere cambiato in meglio e, contestualmente, si è attivata per istituire una didattica che porti a un brevetto di pesca in apnea che possa essere alternativo a quello già  presente.

    Con il comunicato e il lancio della didattica F.I.P.I.A. la federazione ha voluto mettere al corrente anche di questo possibile scenario tutti i pescatori che ci seguono e questo dovrebbe essere letto come un segno di totale trasparenza. Si sarebbe potuto dire che la didattica nasceva per venire incontro alle numerose richieste di giovani tesserati, ma questa sarebbe stata solamente parte della verità .
    Rispetto alla questione economica ci muoveremo con un’organizzazione mutuata dalle altre didattiche di subacquea, dove saranno i singoli istruttori a fissare e incassare la quota di partecipazione ai corsi. Tale quota sarà  compresa in una forbice di prezzi “competitivi” imposti dalla Federazione. Solo una parte della quota sarà  ad appannaggio della F.I.P.I.A. a fronte della fornitura del materiale didattico.

    Io non capisco il perchè di tanta polemica riguardo questo argomento…
    Certo sono d’accordissimo sul rifiuto di pagare per praticare uno sport che adoriamo e che è comunque poco invasivo per l’ambiente marino, soprattutto quando ci tocca assistere ogni giorno all’agire impunito dei bracconieri ed al prelievo sconsiderato della pesca professionale.
    Ma tutti questi discorsi sui mali del nostro mare, in questo caso, cosa c’entrano?
    Ho voluto evidenziare i punti chiave di quanto dichiarato dalla FIPIA per spiegare la mia interpretazione della questione:

    Innanzitutto c’è stata trasparenza e chiarezza nella spiegazione del perchè si sia arrivati alla soluzione “didattica” ed è stato rimarcato che l’interesse della federazion rimane quello di impedire con ogni mezzo l’imposizione di una gabella associata ad una forma di tesseramento dei pia amatoriali;
    Poi si parla di decisioni prese da istituzioni e federazioni PRIMA della nascita della FIPIA (che, dobbiamo ricordarci, è comunque giovane e “piccola” in confronto alla fipsas.. quindi non è che può già  far miracoli.. vista e considerata la scarsa fiducia che molti pescasub le hanno dato..)
    A queste decisioni, mi pare di capire, che la federazione si sia opposta, proponendo anche soluzioni alternative al ministero, nella speranza che vengano prese in considerazione e nella speranza che ai futuri tavoli decisionali le venga riservato un posto, una possibilità  di esprimere il proprio parere (questa cosa non è sicura purtroppo, ma non credo proprio che sia per demerito dei rappresentanti della fipia..)
    A questo punto, per evitare di rimanere del tutto tagliati fuori da questo tavolo, qualora le proposte degli altri “potenti” venissero accettate, la federazione credo abbia pensato bene di limitare i danni (prevenire è meglio che curare) proponendosi come alternativa al monopolio (economico e decisionale) che finora è stato dietro alla gestione della pesca sportiva compresi noi p.i.a.
    è impossibile pensare che ci sia stata una finalità  economica dietro la scelta della didattica!
    Mi pare che non ci abbia mai dato motivo di crederlo, ed anche in questa situazione sembra chiaro come sia stato inevitabile (dato il peso delle altre federazioni a livello decisionale) doversi muovere in termini “concorrenziali” (che non è un male, dato che visto lo statuto e i valori fondanti della Fipia, qualora ci fosse l’obbligo di un tesserino per andare a pesca, io mi fido più di loro che di altri.. che invece hanno sempre dimostrato di tenere di più all’aspetto economico che sta dietro alla nostra passione!).
    Certo si spera sempre che la fipia riesca a opporsi a queste decisioni che non ci piacciono, riesca a smuovere le autorità  affinchè intervengano meglio contro i bracconieri, riesca a farci considerare alla pari dei cannisti per esempio all’interno delle amp.. etc etc.
    Ma non possiamo pretendere i miracoli, se poi siamo sempre pronti a dubitare e criticare togliendo la fiducia a queste persone (perchè è questo che sono, non hanno i superpoteri purtroppo) che lavorano per noi, senza alcun guadagno se non la soddisfazione di aver ottenuto qualcosa di buono per sè e per tutti noi, quando questo accade.
    Avere un’alternativa (se ci sarà  tassazione o qualunque altra decisione che ci riguarda) non può essere considerato un male.. e se è questo l’unico modo per assicurarsi una possibilità  di avere voce in capitolo ora e soprattutto in futuro, ben venga.

    Guarda Mattia che non c’è in atto nessuna polemica.Scriviamo su un forum dove scrivono decine di persone,ovviamente con idee diverse quindi ognuno dice la sua,sempre ovviamente con educazione e rispetto verso gli altri.Pensa che palle se ogni argomento trova tutti d’accordo 😀 .

    Certamente Felix, questa è la base per un forum interessante ed apprezzato come questo 😉
    Ma il mio discorso scaturiva anche dai pareri espressi qui.. educati e rispettosi non lo metto in dubbio, ma anche con una vena di polemica e scetticismo.. viewtopic.php?f=39&t=14303&start=0

    Questo non l’avevo proprio letto 😳 .

    #268941
    ccco
    Partecipante

    io non capisco alcune cose…
    tra cui il fatto che nessuno sull’atro argomento si è azzardo a rispondere.
    ed adesso qui si cerca di dare una risposta giustificando l’operato di Fipia e dicendo che sostiene certi ideali,
    cosa che poi concretamente non si sta dimostrando e alcuni fatti lo dimostrano già .

    facendo riferimento al post di apertura di questo topic voglio riflettere su alcune cose:

    la Fipia deve tener conto di questo scenario già  esistente, il problema è che Fipia non deve adattarsi allo scenario
    già  esistente, ma combattere contro questo scenario che benissimo sappiamo non porta bene.
    il fatto di voler già  istituire corsi e patentini ecc ecc…dimostra che fipia non sta andando contro.
    quello per cui ci si deve battere è: niente patentini niente corsi niente TASSA da pagare di alcun genere.
    state invece istituendo dei corsi alternativi a quelli esistenti, a cui tutti dovremmo partecipare e che tutti dovremmo pagare.
    riporto: “la F.I.P.I.A. si è già  mossa inviando una propria proposta al Ministero, illustrando e motivando ciò che dovrebbe essere cambiato in meglio e, contestualmente, si è attivata per istituire una didattica che porti a un brevetto di pesca in apnea che possa essere alternativo a quello già  presente”.

    bene questo è quello che noi non vogliamo, neanche una nuova didattica, VOGLIAMO pescare tranquillamente, dimostrare che noi non siamo i distruttori del mare, non vogliamo una tassa, e neanche sottoporci all’ennesimo corso didattico per ricevere chissà  quali conoscenze e istruzioni.
    sono tutte cose che si possono conoscere in altri modi, tra cui tenendo la testa sulle spalle.
    per ultimo, almeno per adesso, mi chiedo: chi sosterrà  sti corsi??immagino gente di un certo calibro con un’enorme esperienza di pesca e apnea alle spalle, non uno che viene scelto chissà  come e perchè. (potremmo avere dei nomi???)
    visto che probabilmente ci sono già  le idee di chi saranno gli istruttori….
    adesso mi chiedo ancora, da chi, come e perchè si sta già  andando avanti senza sentire il popolo Fipia??
    dove sono i test sondaggi che dicevate di fare, in modo da sentire il parere di tutti gli iscritti??

    avete solo scritto che state facendo questo, noi ci siam svegliati abbiamo attivato internet e ci siamo ritrovati l’ennesima porposta…patentino, corso, tassa… il tutto servito su un bel piatto freddo e da ingerire tutto in un boccone.

    grazie per aver tenuto conto del nostro parere…
    immagino che i responsabili delle varie regioni italiane abbiano sentito e fatto delle riunioni per sentire il parere dei loro iscritti…
    io fino ad ora non ho visto niente…
    ne in Liguria, ne in Sicilia, ne in Piemonte….
    spero non si arrivi al fallimento di questa federazione…voglio crederci e ci credo…

    #268942
    montalbano_2007
    Partecipante

    Francesco io stesso ho tenuto una riunione a gennaio
    Ma questo argomento è abbastanza recente e verrà  trattato in una eventuale prossima.

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