Grande massa del fucile: pregio o difetto?

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  • #125510
    Lefa
    Partecipante

    Premesso che la Scrofa domestica di Giorgio ne sa piu di me di fisica e Arbalete:

    Missa che hai fatto un po’ confusione Luca, la massa non è altro che il peso (volgarmente).
    Parli appunto del principo di archimede, se fosse come dici tu, una palla di piombo starebbe a galla.
    Credo che tu non intenda la galleggiabilità  a cui si riferiva Archimede bensì al peso specifico dato che il nostro oggetto è sommerso.
    Ogni materia ma anche i gas e i liquidi hanno una composizione diversa, ci sono materie piu dense, altre meno dense.
    Ciò che è piu denso va verso il basso, cio che lo è di meno va verso l’alto.
    Perchè l’olio galleggia sull’acqua o l’elio tende a volare in cielo?
    Il legno ha un’ottimo brandeggio per via del suo peso specifico, che è piu leggero dell’acqua.
    L’alluminio ha una densità  maggiore rispetto alle essenze lignee (e comunque ogni essenza ha un suo peso specifico, come dice Giorgio).

    La massa serve per il controllo dell’energia.
    Piu massa hai, piu energia sarai in grado di trasmettere con efficacia.

    #125511
    Andrea Zani
    Partecipante

    @Luca.apnea wrote:

    L’elevata massa di un fucile (parlo di fucili in alluminio) che vantaggi e che svantaggi portano?
    Per quanto riguarda il peso penso che nn ci siano problemi inquanto grazie alla spinta di archimede il fucile ci risulta più leggero rispetto a quando si fuori dall’acqua ma che vantaggi e che aspetti negativi porta avere un fucile di notevole massa?

    Ciao Luca
    …….. non tutti i materiali sono adatti ad essere impiegati per la realizzazione di fusti con massa elevata; ad esclusione del legno che ha un particolare peso specifico (es Mogano 0.56/1,06 kg/dm³) gli altri materiali che, come l’alluminio hanno un peso specifico (2,6 dm³ molto superiore a quello dell’acqua di mare (1,03) dovranno esser impiegati, proprio per rispettare il principio di Archimede, in determinate proporzioni tra diametro e spessore.

    Se non ci fermiamo però strettamente alla grande massa dei fusti un alluminio……..un fusto a massa elevata contribuirà , insieme ad una corretta posizione del braccio del tiratore, certamente alla “gestione” dell’inevitabile movimento di riculo.
    Dall’altra parte, se si escludono le armi dedicate esclusivamente all’aspetto o alla pesca in caduta, sarà  di intralcio al brandeggio normalmente necessario negli altri tipi di pesca.

    #125512
    giodap
    Partecipante

    Caro Luca, non mi sembra che gli arbalétes con fusto in alluminio abbiano così grande massa, anzi…rispetto a quelli in legno c’è una grande differenza in meno
    Questi fusti sono superati tecnologicamente anche perchè dal punto di vista del brandeggio si comportano male, difatti Valerio Grassi quando era titolare della Omer (su mio consiglio , tanti anni fa) aveva aggiunto una carenatura in poliuretano espanso a forma di osso di seppia (di questo materiale però non sono sicuro potrebbe essere anche polietilene espanso o qualche altro prodotto chimico) aveva migliorato il bradeggio, ma non aveva incrementato la massa del fusto!
    Il principio della grande massa dell’attrezzo che lancia il proietto, adottato su tutte le armi fin dai tempi di Archimede si fonda sul concetto che vado a sviluppare in maniera semplificata:

    L’attrezzo che lancia il proiettile incamera una certa energia che può essere elastica (una balestra, una catapulta ecc.) o di altra natura (polvere pirica, combustibile ecc.)
    Quando questo attrezzo su comando di chi tira scarica l’ energia incamerata sul proiettile, la quantità  di moto dei suoi componenti si deve conservare, cioè quella gradezza fisica data dal prodotto della massa per la velocità  deve essere uguale prima e dopo alla: chiamiamola “esplosione ” di energia. Quindi, essendo nulla prima dell’esplosione, il prodotto della massa del proiettile per la sua velocità  deve essere uguale alla massa dell’attrezzo per la sua velocità  di rinculo, cioè le due quantità  di moto si devono annullare (tutto ciò si ricava dalla terza legge della dinamica , vedi la mia pubblicazione sulla Fisica applicata agli arbalétes)

    La velocità  del proietto perciò è in funzione della velocità  di rinculo dell’attrezzo: meno rincula più va veloce !

    #125513
    spigolaro_1
    Partecipante

    @giodap wrote:

    Caro Luca, non mi sembra che gli arbalétes con fusto in alluminio abbiano così grande massa, anzi…rispetto a quelli in legno c’è una grande differenza in meno
    Questi fusti sono superati tecnologicamente anche perchè dal punto di vista del brandeggio si comportano male, difatti Valerio Grassi quando era titolare della Omer (su mio consiglio , tanti anni fa) aveva aggiunto una carenatura in poliuretano espanso a forma di osso di seppia (di questo materiale però non sono sicuro potrebbe essere anche polietilene espanso o qualche altro prodotto chimico) aveva migliorato il bradeggio, ma non aveva incrementato la massa del fusto!
    Il principio della grande massa dell’attrezzo che lancia il proietto, adottato su tutte le armi fin dai tempi di Archimede si fonda sul concetto che vado a sviluppare in maniera semplificata:

    L’attrezzo che lancia il proiettile incamera una certa energia che può essere elastica (una balestra, una catapulta ecc.) o di altra natura (polvere pirica, combustibile ecc.)
    Quando questo attrezzo su comando di chi tira scarica l’ energia incamerata sul proiettile, la quantità  di moto dei suoi componenti si deve conservare, cioè quella gradezza fisica data dal prodotto della massa per la velocità  deve essere uguale prima e dopo alla: chiamiamola “esplosione ” di energia. Quindi, essendo nulla prima dell’esplosione, il prodotto della massa del proiettile per la sua velocità  deve essere uguale alla massa dell’attrezzo per la sua velocità  di rinculo, cioè le due quantità  di moto si devono annullare (tutto ciò si ricava dalla terza legge della dinamica , vedi la mia pubblicazione sulla Fisica applicata agli arbalétes)

    La velocità  del proietto perciò è in funzione della velocità  di rinculo dell’attrezzo: meno rincula più va veloce !

    Maestro , ogni volta che lei risponde sulla massa degli arba , mi fa sempre piu felice .

    p.s.
    Maestro è possibile devere l’assetto che i suoi arba assumono in acqua ????

    Vorrei poi chiedere quanto potrebbe essere utile creare due alette laterali vicino alla testata per attenuare lo spostamento verso l’alto dopo il Mr ???????

    Grazie

    #125514
    Andrea Zani
    Partecipante

    Alla luce del peso specifico, della densità  e caratteristiche meccaniche….alcune essenze di legno sono la migliore soluzione alla necessità  di aumentare le masse (per contrastare il rinculo), consentendo di intervenire sui correttamente sul profilo idrodinamico, senza gravare troppo sulle dimensioni fattore che influirebbe negativamente sul brandeggio e sulla maneggevolezza generale dell’attrezzo.

    …….da questo punto di vista il legno, che sembrerebbe essere un “ritorno al passato”….è in realtà  un “ritorno al futuro” 😉

    #125515
    Luca.apnea
    Partecipante

    Grazie Dapiran a tutti quelli che hanno cercato di rispondermi 😉
    Quidni da quello che ho capito maggior massa = velocità  di rinculo minore con di conseguenza più precisione nel tiro e velocità  dell’asta superiore.
    Mentre a livello di brandeggibilità  , più pesa il fucile più è difficile brandeggiarlo, ma non riesco a capire a livello fisico il perchè. In quanto la brandeggibilità  dipende molto dall’ambiente in cui ci troviamo e in questo caso la viscosità  dell’acqua. L’attrito esercitato dall’acqua dipende dalla superficie su cui agisce: maggiore è la superficie maggiore sarà  l’attrito.(corregimi se sbaglio) Ma il peso? Come influisce nel brandeggio?

    #125516
    Andrea Zani
    Partecipante

    @Luca.apnea wrote:

    Grazie Dapiran a tutti quelli che hanno cercato di rispondermi 😉
    Quidni da quello che ho capito maggior massa = velocità  di rinculo minore con di conseguenza più precisione nel tiro e velocità  dell’asta superiore.
    Mentre a livello di brandeggibilità  , più pesa il fucile più è difficile brandeggiarlo, ma non riesco a capire a livello fisico il perchè. In quanto la brandeggibilità  dipende molto dall’ambiente in cui ci troviamo e in questo caso la viscosità  dell’acqua. L’attrito esercitato dall’acqua dipende dalla superficie su cui agisce: maggiore è la superficie maggiore sarà  l’attrito.(corregimi se sbaglio) Ma il peso? Come influisce nel brandeggio?

    Se, con la scelta del materiale (peso specifico) e delle sue dimensioni (à˜ est e à˜ int) non sarà  correttamente applicato il dettame del principio di Archimede, si otterranno risultati, in termini di assetto (positivo-neutro-negativo) tali per cui l’utilizzo del fucile potrebbe essere gravemente compromesso nell sua ergonomia (utilizzo della macchina da parte dell’uomo).

    Allo scopo della realizzazione di un’arma subacquea le dimensioni vanno rilette alla luce dei pesi specifici dei materiali impiegati e sono fortemente vincolanti a maggior ragione nei casi in cui la materia prima impiegata possieda un peso specifico già  in partenza superiore a quello dell’acqua di mare.

    Ai fini dell’utilizzo non influice solo il peso, quindi il suo assetto, ma anche la distribuzione dei pesi sulla superficie del fusto quindi il suo bilaciamento.
    Pensa un fucile che fosse di fortemente negativo o positivo, tenuto in mano dal tiratore per 2/3 ore quale facilità  di utilizzo potrebbe esprimere……….
    Una volta centrati assetto e bilanciamento saranno le forme idrodinamiche a fare la differenza sull’aspetto brandeggio (laterale).
    Sono tutte caratteristiche che proprio per l’impiego nell’elemento acquatico saranno ovviamente da considerarsi strategiche.

    #125517
    giodap
    Partecipante

    Il brandeggio è in funzione della sezione longitudinale del fusto e del coefficiente di forma laterale del fusto.
    La resistenza idrodinamica allo spostamento di un solido R
    R= coeff forma x sezione longit. perpendic. allo spostamento x vel di spostamento al quadrato.
    La forma ad osso di seppia o a coltello ha il miglior coeff di forma quella dritta a muro è la peggiore.
    Incide anche l’inerzia: più è grande la massa più ha inerzia il fusto a spostarsi , insomma fai fatica a metterlo in moto ma quì purtroppo la massa ti serve per ridurre il rinculo. Un compromesso è la soluzione migliore: massa non eccessiva e forma idrodinamica. Quindi esagerare nella massa del fusto non è sempre un bene!

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