Ho rischiato..

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  • #287601
    Brenno76
    Partecipante

    @SeaHawk wrote:

    Un buon corso di apnea ti insegna, anche, a tenere la calma e la lucidità  in quei frangenti.
    Quello del filo che si impiglia è una delle cose basilari di cui ti rendono consapevole.
    Poi, mai tirare l’apnea da soli.
    Un buon corso di apnea lo consiglio a tutti.

    Concordo assolutamente su tutto.

    #287602
    madmax70
    Partecipante

    @SARDENTICE81 wrote:

    @dallisotto wrote:

    Mi sento di dissentire completamente…mai il boccaglio in bocca.
    IN caso di blackout ti si allagano sicuramente i polmoni. Se hai la fortuna di avere un blackout “asciutto” serrando le labbra ti puoi salvare se non lo hai.
    Senza contare che emergere con il boccaglio ti impedisce una immediata e sana respirazione perche’ il tubo deve essere svuotato con forza abbassando drasticamente la pressione parziale dell’ossigeno.

    confermo tutto, è molto pericoloso

    dallisotto definisci blackout “asciutto”.

    #287603
    steve86
    Partecipante

    @madmax70 wrote:

    @SARDENTICE81 wrote:

    @dallisotto wrote:

    Mi sento di dissentire completamente…mai il boccaglio in bocca.
    IN caso di blackout ti si allagano sicuramente i polmoni. Se hai la fortuna di avere un blackout “asciutto” serrando le labbra ti puoi salvare se non lo hai.
    Senza contare che emergere con il boccaglio ti impedisce una immediata e sana respirazione perche’ il tubo deve essere svuotato con forza abbassando drasticamente la pressione parziale dell’ossigeno.

    confermo tutto, è molto pericoloso

    dallisotto definisci blackout “asciutto”.

    Parole santissime dallisotto!!! Il boccaglio in bocca è pericolosissimo, va sempre tolto al momento della capovolta!!! Non si rischia di “bere” come dice madmax, ma di “inalare” acqua, cioè di mandarla nei polmoni!
    Il blackout asciutto (perdonami dallisotto se ti anticipo) consiste nel blackout, cioè perdita di coscienza, prima di aver inalato acqua. Si serra la bocca e si resta svenuti, ma con i polmoni asciutti.

    #287604
    madmax70
    Partecipante

    @steve86 wrote:

    @madmax70 wrote:

    @SARDENTICE81 wrote:

    @dallisotto wrote:

    Mi sento di dissentire completamente…mai il boccaglio in bocca.
    IN caso di blackout ti si allagano sicuramente i polmoni. Se hai la fortuna di avere un blackout “asciutto” serrando le labbra ti puoi salvare se non lo hai.
    Senza contare che emergere con il boccaglio ti impedisce una immediata e sana respirazione perche’ il tubo deve essere svuotato con forza abbassando drasticamente la pressione parziale dell’ossigeno.

    confermo tutto, è molto pericoloso

    dallisotto definisci blackout “asciutto”.

    Parole santissime dallisotto!!! Il boccaglio in bocca è pericolosissimo, va sempre tolto al momento della capovolta!!! Non si rischia di “bere” come dice madmax, ma di “inalare” acqua, cioè di mandarla nei polmoni!
    Il blackout asciutto (perdonami dallisotto se ti anticipo) consiste nel blackout, cioè perdita di coscienza, prima di aver inalato acqua. Si serra la bocca e si resta svenuti, ma con i polmoni asciutti.

    scusate ragazzi quindi voi mi state dicendo che riemenrgendo in blackout, con la bocca serrata, girati a faccia in giù, sareste in gardo di respirare? giuro che non voglio polemizzare ma mi sembra alquanto improbabile.

    #287605
    dallisotto
    Partecipante

    @madmax70 wrote:

    @steve86 wrote:

    @madmax70 wrote:

    @SARDENTICE81 wrote:

    @dallisotto wrote:

    Mi sento di dissentire completamente…mai il boccaglio in bocca.
    IN caso di blackout ti si allagano sicuramente i polmoni. Se hai la fortuna di avere un blackout “asciutto” serrando le labbra ti puoi salvare se non lo hai.
    Senza contare che emergere con il boccaglio ti impedisce una immediata e sana respirazione perche’ il tubo deve essere svuotato con forza abbassando drasticamente la pressione parziale dell’ossigeno.

    confermo tutto, è molto pericoloso

    dallisotto definisci blackout “asciutto”.

    Parole santissime dallisotto!!! Il boccaglio in bocca è pericolosissimo, va sempre tolto al momento della capovolta!!! Non si rischia di “bere” come dice madmax, ma di “inalare” acqua, cioè di mandarla nei polmoni!
    Il blackout asciutto (perdonami dallisotto se ti anticipo) consiste nel blackout, cioè perdita di coscienza, prima di aver inalato acqua. Si serra la bocca e si resta svenuti, ma con i polmoni asciutti.

    scusate ragazzi quindi voi mi state dicendo che riemenrgendo in blackout, con la bocca serrata, girati a faccia in giù, sareste in gardo di respirare? giuro che non voglio polemizzare ma mi sembra alquanto improbabile.

    Indubbiamente e’ improbabile, ma pensa che se tieni il boccaglio in bocca e vai in black-out, che sia asciutto o meno, l’acqua ti riempie i polmoni, e non vieni neppure a galla.
    Ti ritrovano, forse, sul fondo dopo chissà  quanto.

    Intanto se uno torna a galla, ha qualche minima speranza di essere salvato, specie se si e’ in coppia.
    Ovvio, un blackout in mare ha spesso conseguenze fatali, ma vuoi il culo che torni su girato verso l’alto, qualche speranza ce l’hai.

    #287606
    lorenzino82
    Partecipante

    Da comPleto neofita ho notato che i migliori pia se lo levano sempre di bocca dopo la capriola e addirittura l innominabile se lo tiene nella Mano libera 😯 😯

    #287607
    dallisotto
    Partecipante

    @lorenzino82 wrote:

    Da comPleto neofita ho notato che i migliori pia se lo levano sempre di bocca dopo la capriola e addirittura l innominabile se lo tiene nella Mano libera 😯 😯

    MIo cuGGino, che e’ sicuramente tra i migliori, quando fa un tuffo a -30 se lo infila nel c… almeno se vuole fa richiami visivi con qualche bollicina.

    A parte le stupidaggini, il boccaglio sempre via. CHi lo sfila dalla maschera proprio, è secondo me per evitare qualunque vibrazione che puo’ provocare il tubo, specie in un bel tuffo profondo o se si pensa di infilarsi in qualche tana angusta.

    #287608
    madmax70
    Partecipante

    @dallisotto wrote:

    @lorenzino82 wrote:

    Da comPleto neofita ho notato che i migliori pia se lo levano sempre di bocca dopo la capriola e addirittura l innominabile se lo tiene nella Mano libera 😯 😯

    MIo cuGGino, che e’ sicuramente tra i migliori, quando fa un tuffo a -30 se lo infila nel c… almeno se vuole fa richiami visivi con qualche bollicina.

    A parte le stupidaggini, il boccaglio sempre via. CHi lo sfila dalla maschera proprio, è secondo me per evitare qualunque vibrazione che puo’ provocare il tubo, specie in un bel tuffo profondo o se si pensa di infilarsi in qualche tana angusta.

    concordo sicuramente sulle vibrazioni forse però si sentono più in risalita che non in discesa, il discorso sull’allagamento dei polmoni con il boccaglio invece mi lascia un pò perplesso….partiamo dal presupposto che se si arriva al black out succede sicuramente negli ultimi metri della risalita, perchè se uno si fa prendere da un black out sul fondo, a meno che non abbia avuto un malore, vuol dire che è un pazzo incosciente ed ha sbagliato sport, sempre che riesca a raccontarlo. quindi parliamo di un momento in piena spinta positiva in cui passeranno, si spera, pochi secondi dal malore alla superficie. ora tutta l’acqua che si potrà  ingoiare in quei secondi io credo sia quella che si trova all’interno del boccaglio, facciamo anche due con quella che ancora è all’interno del tubo nel momento in cui si riemerge. a questo punto però, da solo o in compagnia non si deve sperare nel colpo di culo di riemergere a pancia all’aria o nell’amico che ci vede e ci raggiunge in tempo. hai fatto la tua bella bevuta e poi hai modo di respirare anche da svenuto. ci tengo a precisare che non voglio convincere nessuno e ciascuno di noi fa ciò che crede più sicuro oppure ciò che gli hanno insegnato a fare. io però credo molto nel porsi sempre domande per migliorare specialmente sulla sicurezza…poi dopo aver provate varie teorie scelgo quella che più mi convince e se qualcuno chiede un parere gli esprimo il mio personale…

    #287609
    steve86
    Partecipante

    @madmax70 wrote:

    concordo sicuramente sulle vibrazioni forse però si sentono più in risalita che non in discesa, il discorso sull’allagamento dei polmoni con il boccaglio invece mi lascia un pò perplesso….partiamo dal presupposto che se si arriva al black out succede sicuramente negli ultimi metri della risalita, perchè se uno si fa prendere da un black out sul fondo, a meno che non abbia avuto un malore, vuol dire che è un pazzo incosciente ed ha sbagliato sport, sempre che riesca a raccontarlo. quindi parliamo di un momento in piena spinta positiva in cui passeranno, si spera, pochi secondi dal malore alla superficie. ora tutta l’acqua che si potrà  ingoiare in quei secondi io credo sia quella che si trova all’interno del boccaglio, facciamo anche due con quella che ancora è all’interno del tubo nel momento in cui si riemerge. a questo punto però, da solo o in compagnia non si deve sperare nel colpo di culo di riemergere a pancia all’aria o nell’amico che ci vede e ci raggiunge in tempo. hai fatto la tua bella bevuta e poi hai modo di respirare anche da svenuto. ci tengo a precisare che non voglio convincere nessuno e ciascuno di noi fa ciò che crede più sicuro oppure ciò che gli hanno insegnato a fare. io però credo molto nel porsi sempre domande per migliorare specialmente sulla sicurezza…poi dopo aver provate varie teorie scelgo quella che più mi convince e se qualcuno chiede un parere gli esprimo il mio personale…

    Scusami ma non è così. Partiamo dal presupposto che non è una bevuta (acqua nello stomaco) come dici tu, ma un’inalata (acqua nei polmoni), quindi se inali sei fritto a prescindere da come riemergi perchè i polmoni sono pieni d’acqua anzichè di aria. Quindi è vero che il blackout arriva negli ultimi 5-10 m di risalita, ma se tu hai il boccaglio in bocca ed inali durante la risalita c’è poco da discutere purtroppo (hai inalato e addio, non è che dopo che inali acqua poi riprendi a respirare), mentre se hai la bocca chiusa senza il boccaglio hai sia la possibilità  di riemergere con la faccia in acqua che di emergere con la faccia in aria, ed in questo secondo caso il blackout asciutto ti consente di respirare perchè i polmoni non sono allagati e ti puoi riprendere. Se poi hai anche l’accortezza di distribuire la zavorra solo posteriormente (piombi in cintura tutti lateralmente alle spine iliache anterosuperiori, cioè praticamente tutti di lato e dietro di te e davanti solo la fibbia, oltre che ovviamente lo schienalino dietro) le probabilità  di riemergere svenuto ma con la faccia in aria aumentano, e a quel punto viva la bocca libera dal boccaglio!! Poi chiaramente è meglio sempre sganciare la zavorra per risalire prima, ma non sempre si ha la lucidità  per fare questo gesto.
    Inoltre con il boccaglio in bocca anche se riemergi con la faccia all’aria hai cmq il tubo in acqua, quindi sei fregato anche se per miracolo arrivi in superficie in blackout asciutto.
    Quindi il boccaglio non è che va tolto perchè così si dice, ma per questi motivi che sono quelli che insegnano nei corsi apnea academy (che consiglio sempre a tutti). Poi non è che questo gesto ti garantisca la certezza di sopravvivere in caso di incidente, ma aumenta le probabilità  di salvare la buccia in condizioni di emergenza nelle quali, ovviamente, è bene fare di tutto per non trovarcisi.

    #287610
    lorenzino82
    Partecipante

    Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.

    #287611
    steve86
    Partecipante

    @lorenzino82 wrote:

    Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.

    😯 😯 😯 non esagerare 😆 😳

    #287612
    submaro
    Partecipante

    @steve86 wrote:

    @lorenzino82 wrote:

    Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.

    😯 😯 😯 non esagerare 😆 😳

    Ha ragione Lorenzino, l’ho notato anch’io metti sempre le parole giuste al posto giusto molto competente, bravo 😉

    #287613
    lorenzino82
    Partecipante

    @steve86 wrote:

    @lorenzino82 wrote:

    Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.

    😯 😯 😯 non esagerare 😆 😳

    Steve… Non sono il tipo che fa i comPlimenti… Anzi…. Perà³ sono molto realista e da quello che leggo sei in teoria uno fra i più esperti del sito….. Naturalmente submaro come ben sai non ci capisce niente nè di pesca nè di immersioni e ti ha fatto i complimenti solo per arruffianarsi e strappare qualche “dritta” da uno più esperto……tienitene alla larga….gentaccia questi spezzini…..
    Marchino ti voglio bene lo sai

    #287614
    Nikodemus
    Membro

    se posso dire la mia…speriamo che nessuno abbia mai un b.o. 🙂 comunque ci sono esattamente due correnti contrarie di pensiero, tra snorkel in bocca in risalita e senza , entrambe , a mio avviso con pro e contro.
    se in risalita perdessimo conoscenza ,rimanendo a faccia in giù , provvisti di snorkel tra i denti…dopo poco si avrebbe l’effetto involontario di ripresa della respirazione , certo un pò d’acqua verrebbe insuflata nei polmoni , ma sarebbe una quantità  esigua , rispetto alla totalità  d’aria.
    stessa cosa se, grazie al posizionamento della zavorra con priorità  lombare , il malcapitato riaffiorasse supino (a pancia in su) , senza snorkel tra i denti ,con la ripresa involontaria sarebbe salvo 😆
    ognuno è libero di pensarla come meglio crede o consigliato , l’importante è SEMPRE avere un “angelo custode” accanto 😉

    #287615
    madmax70
    Partecipante

    Caro steve, mi fa piacere che tu sia così sicuro di quanto ti hanno insegnato in A.A, ma citare quella didattica (che tra l’altro è quella sui cui mi sono formato anche io) non ti da la sicurezza di poter affermare, cito testualmente,“scusami ma non è così!”. Oltre a Pellizzari ci sono altri campioni che hanno sviluppato teorie che loro stessi(pellizzari compreso) definiscono opinioni personali in quanto non ancora dimostrate scientificamente. Per restare in tema con la nostra “diatriba “ ti invito a leggere quanto segue. Altro non è che la spiegazione di Gabriele Delbene di cosa sia la manovra da lui inventata e conosciuta come MGR. Buona lettura!
    “Inspirare col naso ogni paio di secondi per tutta la risalita e rilassarsi espirando nel boccaglio a 30 cm dalla superficie. Questa in estrema sintesi è la semplice pratica della “Manovra Globale di Risalita” o MGR.
    Questa manovra per la sicurezza del pescasub aumenta l’apnea proprio nel momento più critico,la risalita e dona anche la concreta possibilità  di riprendersi respirando nel boccaglio da un eventuale sincope a galla, statisticamente la più frequente. E’ un abitudine naturale di semplice apprendimento ed esecuzione utilizzata molto spesso anche inconsapevolmente dai pescatori più esperti . Ho cominciato a intuirne i vantaggi sulla sicurezza nel 1989 quando un noto pescasub, mi raccontò un episodio per me illuminante che mi tolse ogni dubbio su come utilizzare il boccaglio durante la pesca. All’epoca pur essendo imperante la regola del boccaglio in bocca era anche molto di moda ventilare col boccaglio staccato dal cinghiolo per poi tenerlo in mano o infilato in cintura per tutta l’immersione. I motivi di questa moda erano dettati dal fatto che lo si ritenesse troppo visibile ed “innaturale”alla vista del pesce durante l’aspetto o ingombrante durante la perlustrazione delle tane più anguste. Come molti pescatori di quel periodo non potendo contare su una formazione dedicata espressamente a noi,anche io sperimentavo varie soluzioni più che altro preoccupato di spaventare il pesce e molto poco della sicurezza. Quindi lo tenevo in mano e lo rimettevo in bocca solo qualche secondo dopo la fine del tuffo. Questo bravissimo agonista che pescava in solitudine, mi raccontò di essersi risvegliato da una sincope ad almeno duecento metri di distanza dal pallone. Stava pescando profondo e si rese conto di essere in grossa difficoltà  in risalita. Poi il black out. Dalla ricostruzione dei fatti il sub sincopò qualche metro sotto, per inerzia arrivò in superficie col boccaglio allagato e galleggiò a causa dell’assetto molto positivo rimanendo per tutto il tempo dell’arresto respiratorio in posizione pancia sotto col boccaglio inserito nella bocca. Lui era uno di quelli che seguiva scrupolosamente la didattica imperante che non consentiva mai di abbandonarlo durante tutta l’immersione. Alla ripresa involontaria degli stimoli respiratori,il nostro sopravvissuto ingurgitò prima qualche centimetro cubo di acqua contenuta nel boccaglio ma dopo anche un volume importantissimo d’aria che lentamente lo riportò alla coscienza. Da quel racconto capii che non l’avrei mai più tolto di bocca e fu il pilastro base delle mie successive considerazioni sulla MGR. Come ho sintetizzato nell’introduzione un aspetto basilare della MGR sta nell’inspirare col naso in risalita l’aria della maschera e l’altro nello svuotamento facilitato del boccaglio.
    FASE 1. RECUPERO DELL’OSSIGENO DALLA MASCHERA
    (TE LO RISPARMIO PER RENDERE LA LETTURA Più VELOCE)
    LA FASE 2, L’ESPIRAZIONE FACILITATA
    La seconda fase è chiamata dell’espirazione facilitata ed avviene a circa 30 cm dalla superficie. Semplicemente consiste nel rilassarsi espirando e tenendo il boccaglio in bocca.
    In quegli ultimi decimi di secondo che ci separano dalla superficie smettiamo volontariamente di trattenere l’aria. Questo non comporterà  nessun sforzo ma solo l’abbandono dato che sarà  solo la nostra azione volontaria a trattenerci in questa condizione di inspirazione forzata. L’aria si trasferisce nel boccaglio,si espande espellendo l’acqua all’esterno. Il flusso d’aria dell’inizio dell’espirazione è parziale. Il volume maggiore fuoriuscirà  una volta raggiunta la superficie completando l’espirazione. Ci troveremo quindi a galleggiare a boccaglio libero senza aver fatto nessuna contrazione muscolare o sforzo espiratorio. Ricordo che la tecnica più antica prevedesse di arrivare fino a galla per poi sputare con forza l’aria ancora presente nel boccaglio che,essendo ora in regime di gravità ,aveva un certo peso da vincere per essere espulso. Questo sforzo poteva fare la differenza tra rimanere coscienti o andare in sincope nella fase più critica. Era facile capire quando avvenisse tutto questo osservando ma anche ascoltando un apneista in riemersione. Si vedeva uno sbuffo d’acqua verticale simile e quello di un capodoglio accompagnato da un rumore secco e scrosciante inconfondibile. Successivamente le didattiche decisero in virtù di questo di non effettuare questo sforzo espirando senza tenere in bocca il boccaglio. Per l’apneista puro non c’erano altro che vantaggi. Gli apneisti sappiamo che si allenano in gruppo sul cavo contando almeno sulla presenza di un compagno pronto ad intervenire. Il boccaglio fa attrito in movimento durante i lunghi percorsi dell’apnea pura e costituisce un ostacolo. Inoltre non c’è nessuna necessità  di non perdere il contatto visivo con l’osservazione continua dell’ambiente circostante,aspetto questo davvero importante per il pescatore.
    Dobbiamo doverosamente ribadire che la pesca in coppia con una sola arma e assetto galleggiante anche in completa espirazione è l’unica forma infallibile di prevenzione dagli esiti di incidenti sincopali,ma sappiamo anche che non sempre è facile rinunciare ad una battuta perché il compagno prediletto magari quel giorno non può esserci. Inoltre,è inutile negarlo, nella pesca c’è una componente di individualismo che spesso ci spinge alla ricerca di certe sensazioni primitive che per essere pienamente assaporate anelano alla solitudine. Pescare soli,un errore molto umano,questo si,ma che può costarci la vita.
    Nel caso però realistico dove il pescatore si trovi solo e in sincope, galleggiando in superficie, dopo alcuni secondi di black out ,uno stimolo involontario alla respirazione lo spingerebbe ad inspirare profondamente. Se avrà  avuto in questo momento di panico la presenza di spirito e la lucidità  per farlo,si sarà  messo nella condizione migliore per respirare. Avrà  abbandonato piombi, maschera e boccaglio per galleggiare faccia in alto nella classica posizione del morto a galla. Ma la sincope è infida ,si sa e spesso arriva anche qualche secondo dopo che si sarà  nuovamente raggiunta la posizione della ventilazione. A questo punto ci sono 3 possibili scenari. Il primo: SENZA BOCCAGLIO a bocca libera viene a mancare la funzione del boccaglio di mantenere comunicazione tra la bocca immersa e l’aria,il sub inspira solo acqua che allaga i polmoni,negativizza l’assetto e l’apneista affonda o comunque,se ha un assetto positivissimo,annega in superficie. Il secondo: CON BOCCAGLIO ALLAGATO il sub per inerzia raggiunge la superficie,galleggia a faccia sotto costretto dal bilanciamento degli arti,anche se svenendo un paio di metri sotto ha espirato e quindi ha allagato solo il boccaglio. Il blocco respiratorio associato al riflesso glosso faringeo infatti arretra la lingua e chiude temporaneamente la glottide e la posizione a faccia in giù impedisce comunque l’accesso dell’acqua fino al momento dell’arrivo dello stimolo involontario che si presenta nella fase di incoscienza dopo alcuni secondi .A questo punto inspira qualche centimetro cubo di acqua ma anche molta aria che gli dà  possibilità  di riprendersi da solo come successo nell’episodio raccontato nell’introduzione. Il terzo: CON BOCCAGLIO SVUOTATO che è anche quello statisticamente più frequente. Il sub sincopa a galla,a volte addirittura diversi secondi dopo la riemersione,il boccaglio ben trattenuto in posizione dai denti è svuotato completamente e alla ripresa degli stimoli involontari riprende a respirare tranquillamente tornando alla coscienza dopo pochi secondi.
    IMPLICAZIONI ANATOMICHE DEL BOCCAGLIO INSERITO
    LA COMPENSAZIONE FACILITATA,LA PRETENSIONE SOTTORIFIZIALE E LA LIBERAZIONE DELLA GLOTTIDE
    Il fatto di avere lo spessore del boccaglio tra i denti,come fosse il bite usato in ortodonzia ha numerose implicazioni anatomiche virtuose e funzionali anche ad altri aspetti dell’immersione. Uno di questi dove influisce prepotentemente è la compensazione. L’articolazione temporo mandibolare viene a liberarsi,il mento si abbassa trascinando con se la lingua in avanti ed in basso. Tutti i tessuti muscolari ed epiteliali vengono ad essere leggermente trazionati verso l’avanti basso. In particolare si crea una tensione tissutale all’apertura inferiore delle tube di Eustachio che chiameremo PRETENSIONE SOTTORIFIZIALE. Sostanzialmente è come se ci fossero due catenelle dello sciacquone del bagno sempre leggermente tirate. Per aumentare questa pretensione sottorifiziale fino a farla diventare una vera e propria tensione sarà  sufficiente aumentare la liberazione della mandibola verso il basso distanziando ancora di più i denti dal boccaglio che risulterà  lasco. Una cosa molto simile al movimento che si fa istintivamente in treno quando aumenta la pressione per l’entrata in galleria o l’incrocio con un altro convoglio. Questa situazione da sola funzionerà  da elemento facilitatore di tutte le manovre di compensazione dal Valsalva alla compensazione senza usare le mani. Trova la sua massima espressione nella manovra Frentzel o Marcante Odaglia che prevede di usare la lingua come pistone per creare una piccola pressione positiva nella zona retro palatina,cioè nella parte finale del palato ,duro per due terzi della sua lunghezza e molle nel terzo interno. Tra l’altro un piccolo escamotage per vedere se siamo in grado di praticare efficacemente la Frentzel è di chiudere le narici con le dita,aprire la bocca ed a bocca cosi aperta muovere la lingua in alto ed indietro come un pistone. L’effetto di tensione sottorifiziale aumenta con lo spalancamento della bocca. Se riusciremo a sentire le tube che si aprono e sotto le dita l’arrivo dell’onda pressoria che muove le narici,significherà  che non abbiamo nessun tipo di limitazione ad effettuare questa manovra. Dovremo solo consapevolizzare questo movimento allenandolo per poterlo poi riprodurre in acqua e a testa in giù,questo si’ un po’ più difficile. Anche se puo’ sembrare troppo tecnicistico devo menzionare anche l’importanza dell’uso in queste manovre del movimento dell’osso ioide che si trova sopra la tiroide,trascinato in avanti ed in basso dalla contrazione dei muscoli sopra e sottoioidei. Sono alcuni di quei muscoli che si trovano tra il mento e l’inizio dello sterno.
    LA LIBERAZIONE DELLA GLOTTIDE, PASSAGGIO ARIA GARANTITO, PREVENZIONE BAROTRAUMA
    L’altra implicazione anatomica derivante dall’indossare il boccaglio e perciò dal movimento in avanti basso della radice della lingua è la liberazione della glottide. Infatti la radice della lingua a livello tissutale ne è contigua e la glottide ne segue i movimenti,alzandosi se la lingua avanza. I possibili vantaggi funzionali vanno in due direzioni. Il primo ancora una volta in fase di compensazione in discesa e facilita il passaggio dell’aria dalla trachea alla faringe rendendone possibile l’afflusso,la stessa aria che verrà  poi spinta forzatamente nelle tube . Vi sarà  capitato di arrivare ad una quota per voi limite,contrarvi per la non perfetta padronanza della situazione ed avere improvvisamente la sensazione di mancanza di aria disponibile per poter compensare. In questa sensazione sicuramente è coinvolto anche un blocco della glottide di tipo muscolare. Questi blocchi è più difficile si creino se la bocca rimane quasi spalancata trascinando la lingua e quindi la glottide con sé. In pratica la glottide se bloccata in basso dalla radice della lingua potrebbe comportarsi come un tappo. Secondo alcune teorie lo stesso tappo in fase di risalita veloce potrebbe causare un barotrauma. Invece la glottide aperta permetterebbe all’aria in eccesso eventuale di spurgare all’esterno. Quindi indossare il boccaglio e portare la radice della lingua sempre in avanti o in alto facilitano la compensazione e prevengono dall’eventuale barotrauma da risalita veloce.

    CONCLUSIONI
    I condizionali sulla MGR sono doverosi in quanto ciò che realmente accadrebbe non è ancora stato indagato da un protocollo di ricerca scientifico anche se ultimamente dopo aver pubblicato e divulgato questa teoria,finalmente alcuni medici ricercatori mi stanno proponendo di farlo. Anche se si basa sostanzialmente su mie osservazioni e sulle sensazioni corporee positive testimoniate da migliaia di sub esperti,il mio intento sarebbe qualora fosse provata l’efficacia di questa manovra, di inserirla,in prima istanza, in un protocollo didattico di prevenzione per la sicurezza del pescatore subacqueo in aggiunta alle regole già  esistenti e per l’aspetto riguardante il solo recupero dell’aria anche negli insegnamenti per gli apneisti puri che non essendo recordman comunque useranno la maschera.
    Gabriele Del Bene

    Quindi attenzione che forse come dice nikodemus tutte le teorie sono vulnerabili!

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