- Questo topic ha 48 risposte, 18 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 11 mesi fa da
.
-
Post
-
Hai ragione, mi sono espresso male. 😆 Quindi rettifico il “non è così” con un “non sono d’accordo”, ok? 😉
Verissimo tutto. Se si ha la capacità di eseguire tutto ciò può essere una manovra utile (in attesa di riscontri scientifici). Però questa manovra (che già conoscevo per aver letto qualcosa sul web) comunque sia non è naturale (anche se io recupero sempre l’aria della maschera, la trovo una cosa fondamentale soprattuto quando si è al limite in risalita da tuffi fondi) e nei momenti più critici non solo non si ha la lucidità , ma addirittura gli spasmi muscolari involontari ci rendono impossibile controllare i movimenti. A questo aggiungo che proprio perchè spesso i blackout avvengono in superficie anche dopo alcuni secondi dalla risalita trovo che sia meglio avere sempre la possibilità di massimizzare la percentuale di aria “nuova” inspirata al fine di ossigenare prima possibile il sangue ed i tessuti di quel tanto che basta per tenerci coscienti.
Infatti se si riemerge senza boccaglio la respirazione consente di introdurre subito aria completamente ossigenata (sempre nei limiti del 21% della pressione parziale di ossigeno, ovviamente), mentre il boccaglio causa un aumento di quello che in medicina è definito “spazio morto anatomico” (che in condizioni normali è rappresentato dal volume d’aria contenuto in trachea e bronchi di vario ordine). Quella è aria non utilizzabile per gli scambi gassosi e che dopo l’espirazione resta lì dentro (ricca di anidride carbonica) ed alla successiva inspirazione la prima quota di aria introdotta non è utile perchè ricca di CO2. Con il boccaglio aumenta questa quota di aria povera di ossigeno che reintroduciamo (e che resta superiore per tutti gli atti respiratori che facciamo con il boccaglio rispetto alla respirazione senza boccaglio), e quei pochi cc di aria ossigenata in più quando si è al limite consentono di fare la differenza tra capogiro e samba (nella migliore delle ipotesi) o tra samba e blackout (nella peggiore). Molti apneisti (tra cui william trubridge) ventilano in superficie senza boccaglio a pancia in su proprio per massimizzare la quantità d’aria ossigenata che arriva ai polmoni (cioè per diluirla il meno possibile con quella contenuta nello spazio morto anatomico).E’ verissimo che ogni teoria va tenuta in considerazione, però come dice lo stesso Del Bene questa va ancora studiata e valutata, e cmq secondo me richiede molta pratica e una certa esperienza. Poi ognuno è giusto che utilizzi la tecnica che preferisce e che gli da più sicurezza. L’importante è salvare le penne, il come conta poco!
@lorenzino82 wrote:
Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.
Quando gli dico le stesse cose io, mi dà del balordo.
Se le dice Steve gli lecca anche la fava…sei una merda umana, ma sei fiorentino, che ci vuoi fare.@dallisotto wrote:
@lorenzino82 wrote:
Io volevo fare i complimenti a steve che in qualunque sezione da dei consigli estremamente professionali saggi ed esperti. àˆ una vera fortuna averlo come ” compagno ” di forum.
Quando gli dico le stesse cose io, mi dà del balordo.
Se le dice Steve gli lecca anche la fava…sei una merd* umana, ma sei fiorentino, che ci vuoi fare.Sai na sega te di come gira il mondo……..
steve concordo su quanto affermi nell’ultimo messaggio. non entro nel merito del recupero ossigeno dalla maschera perchè è una tecnica di cui non sono padrone, ti poddo dire però per quanto riguarda lo svuotamento del boccaglio nelle ultime fasi di risalita che è una nmanovra che a me viene naturale e non faccio nessuno sforzo nell’eseguirla. ma questo vale per me e come giustamente dici tu l’importante è stare sempre in sicurezza e non dover mai affrontare quello di cui abbiamo parlato 😉
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.