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24 Luglio 2012 alle 10:23 #275150sub1Partecipante
mai tirare l’apnea !!! questo e’quello che mi sento di dire,per esperienza personale.
RIP
24 Luglio 2012 alle 10:33 #275151steve86Partecipante@SARDENTICE81 wrote:
su questo posso tranquillamente smentire perchè io ho un brevetto fipsas e posso dire che non è la didattica a fare un buon corso ma chi te la insegna
Si però questa non è solo una mia impressione, ma mi è stata confermata sia da diverse persone con cui ho parlato, alcune delle quali hanno fatto il corso AA insieme a me dopo che ne avevano già fatto uno FIPSAS, e sia soprattutto dal mio istruttore AA che è anche istruttore FIPSAS, quindi è la persona migliore per dare un giudizio ad entrambe le didattiche. E’ soprattutto lui che mi ha convinto a fare questo corso anzichè l’altro e mi ha confermato che la preparazione sia teorica che fisica degli istrutori AA è di gran lunga superiore, mi ha detto che non c’è paragone!
Poi sono d’accordo che se l’istruttore è bravo e preparato il corso è sicuramente di qualità , ma il livello di preparazione dell’istruttore è cmq funzione degli standard richiesti dalla Federazione di appartenenza, e io ho preferito fidarmi di AA che richiede mooooolto di più e che li obbliga a continui aggiornamenti e riconferme.
Ora che ho chiuso anche il corso avanzato credo che l’anno prossimo farò con lui anche il corso FIPSAS 😀24 Luglio 2012 alle 13:35 #275152SARDENTICE81Moderatore@steve86 wrote:
@SARDENTICE81 wrote:
su questo posso tranquillamente smentire perchè io ho un brevetto fipsas e posso dire che non è la didattica a fare un buon corso ma chi te la insegna
Si però questa non è solo una mia impressione, ma mi è stata confermata sia da diverse persone con cui ho parlato, alcune delle quali hanno fatto il corso AA insieme a me dopo che ne avevano già fatto uno FIPSAS, e sia soprattutto dal mio istruttore AA che è anche istruttore FIPSAS, quindi è la persona migliore per dare un giudizio ad entrambe le didattiche. E’ soprattutto lui che mi ha convinto a fare questo corso anzichè l’altro e mi ha confermato che la preparazione sia teorica che fisica degli istrutori AA è di gran lunga superiore, mi ha detto che non c’è paragone!
Poi sono d’accordo che se l’istruttore è bravo e preparato il corso è sicuramente di qualità , ma il livello di preparazione dell’istruttore è cmq funzione degli standard richiesti dalla Federazione di appartenenza, e io ho preferito fidarmi di AA che richiede mooooolto di più e che li obbliga a continui aggiornamenti e riconferme.
Ora che ho chiuso anche il corso avanzato credo che l’anno prossimo farò con lui anche il corso FIPSAS 😀sulla didattica sono d’accordo con te e anche sugli standard di preparazione, però come anche tu mi confermi il fatto che il tuo istruttore che da quello che dici è una persona capace ha tutti e due i bruvetti, e non credo che quando insegna un corso AA si impegni di più di un corso Fipsas, sia chiaro che con questo non voglio difendere l’una a scapito dell’altra ma solo rimarcare il concetto che è l’uomo che poi diventa istruttore avendo la capacità di trasmettere che fa la differenza, io per esempio ho visto tanti atleti di alto livello che una volta passati ad insegnare non erano assolutamente all’altezza del compito e altri per fortuna che invece riuscivano a trasmettere il loro sapere a tutti in modo fantastico!
comunque alla fine steve stiamo dicendo più o meno la stessa cosa 😉e anche se in questo brutto argomento che non corremmo mai aver aperto siamo andati OT serve comunque a chi legge per capire l’importanza della sicurezza
24 Luglio 2012 alle 23:51 #275153steve86PartecipanteSi alla fine la cosa che conta è trasmettere l’importanza della consapevolezza e della preparazione. Con il senno del poi (cioè del post-corso) io credo che sarebbe giusto rendere obbligatorio il conseguimento di un brevetto di apneista per chi va in acqua con il fucile!
25 Luglio 2012 alle 9:23 #275154dallisottoPartecipante@steve86 wrote:
Si alla fine la cosa che conta è trasmettere l’importanza della consapevolezza e della preparazione. Con il senno del poi (cioè del post-corso) io credo che sarebbe giusto rendere obbligatorio il conseguimento di un brevetto di apneista per chi va in acqua con il fucile!
Steve mi trovo piuttosto in disaccordo su questo.
Dobbiamo continuare a pensare che la nostra è una attività sportiva/ludica/ricreativa.Il discorso cambia ovviamente per chi fa competizioni, per chi pratica a livello agonistico naturalmente andrebbero introdotte misure che magari già esistono (visita medico-sportiva, brevetto di apnea etc etc).
Pensate a quante centinaia, direi migliaia di persone, dai ragazzi ai piu’ anzianotti, si buttano in mare con più o meno frequenza magari soltanto per prendere un paio di polpi da fare in insalata, o anche per il gusto di godersi il mare da un altro punto di vista, e poi se prendono bene, se non prendono niente va bene lo stesso.
Diciamo la verità , tranne qualche sfortunato caso di cafonauta, non sono mai questi PIA ad avere incidenti gravi.Capisco che in questo forum quel tipo di pescatori forse non esiste, ma quei pescatori esistono e alla fin fine sono una larga fetta.
Ritengo che abbiamo già sufficienti dazi e gabelle sulle spalle, e aumenteranno sempre di più; introdurre un ulteriore obbligo amplierebbe un solco ancor maggiore tra chi come tanti di voi fa PIA a livello serio, e chi invece lo fa per purissimo divertimento domenicale.
25 Luglio 2012 alle 9:30 #275155SARDENTICE81Moderatore@dallisotto wrote:
@steve86 wrote:
Si alla fine la cosa che conta è trasmettere l’importanza della consapevolezza e della preparazione. Con il senno del poi (cioè del post-corso) io credo che sarebbe giusto rendere obbligatorio il conseguimento di un brevetto di apneista per chi va in acqua con il fucile!
Steve mi trovo piuttosto in disaccordo su questo.
Dobbiamo continuare a pensare che la nostra è una attività sportiva/ludica/ricreativa.Il discorso cambia ovviamente per chi fa competizioni, per chi pratica a livello agonistico naturalmente andrebbero introdotte misure che magari già esistono (visita medico-sportiva, brevetto di apnea etc etc).
Pensate a quante centinaia, direi migliaia di persone, dai ragazzi ai piu’ anzianotti, si buttano in mare con più o meno frequenza magari soltanto per prendere un paio di polpi da fare in insalata, o anche per il gusto di godersi il mare da un altro punto di vista, e poi se prendono bene, se non prendono niente va bene lo stesso.
Diciamo la verità , tranne qualche sfortunato caso di cafonauta, non sono mai questi PIA ad avere incidenti gravi.Capisco che in questo forum quel tipo di pescatori forse non esiste, ma quei pescatori esistono e alla fin fine sono una larga fetta.
Ritengo che abbiamo già sufficienti dazi e gabelle sulle spalle, e aumenteranno sempre di più; introdurre un ulteriore obbligo amplierebbe un solco ancor maggiore tra chi come tanti di voi fa PIA a livello serio, e chi invece lo fa per purissimo divertimento domenicale.
anche il tuo punto di vista è rispettabile e condivisibile, ma se si riuscisse a creare anche un mini corso ad un prezzo davvero accessibile, tipo un paio di incontri dove si discute e si spiegano tutte le principali nozioni che anche chi si bitta in un metro a pescare polpi dovrebbe sapere sarebbe una cosa bellissima, magari con l’aiuto delle maggiori aziende del settore e con i contributi dello stato!
lo so che per ora sono solo parole campate in aria, ma sarebbe una strada percorribile.
tu non le spenderesti 30/40 euro per fare un piccolo corso una volta e basta?
25 Luglio 2012 alle 9:42 #275156dallisottoPartecipanteIo ne spenderei anche 300 se solo avessi orari di lavoro consoni ad un corso (speriamo per settembre-ottobre:-)).
Però sarebbe un po’ come dire che per andare a fare funghi è obbligo un corso di micologia, per andare a fare roccia è obbligo un corso di arrampicata.
Sulla carta è tutto giusto, ma diventiamo il paese degli obblighi, non lo siamo già abbastanza?
Vogliamo differenziare le categorie di PIA concedendo benefici a chi fa un corso con brevetto? Che so, aumentare il limite max di pescato, concedere l’accesso nelle zone C delle AMP, o altro ancora.
Ecco, su questo si potrebbe lavorare, iniziando a limare qualche scalino che esiste all’interno della nostra stessa categoria, nella quale convivono pescatori campioni del mondo e anziani signori con il raffio che stanano il polpo nella buchetta tra gli scogli.25 Luglio 2012 alle 10:07 #275157SARDENTICE81Moderatore@dallisotto wrote:
Io ne spenderei anche 300 se solo avessi orari di lavoro consoni ad un corso (speriamo per settembre-ottobre:-)).
Però sarebbe un po’ come dire che per andare a fare funghi è obbligo un corso di micologia, per andare a fare roccia è obbligo un corso di arrampicata.
Sulla carta è tutto giusto, ma diventiamo il paese degli obblighi, non lo siamo già abbastanza?
Vogliamo differenziare le categorie di PIA concedendo benefici a chi fa un corso con brevetto? Che so, aumentare il limite max di pescato, concedere l’accesso nelle zone C delle AMP, o altro ancora.Ecco, su questo si potrebbe lavorare, iniziando a limare qualche scalino che esiste all’interno della nostra stessa categoria, nella quale convivono pescatori campioni del mondo e anziani signori con il raffio che stanano il polpo nella buchetta tra gli scogli.proprio in quest’ottica non sono d’accordo perchè lo scopo del brevetto dev’essere la sicurezza, non la concessione di privilegi quali poter pescare di più o andare a pesca dove gli altri non possono 😉
dobbiamo focalizzare l’attenzione e l’importanza sulla sicurezza, sulla conoscenza e sulla consapevolezza.
so che è difficile per ora e che come dici tu siamo il paese degli obblighi però forse io parlo per amor della categoria e tutti questi morti mi abbattono ogni volta di più
25 Luglio 2012 alle 15:39 #275158steve86PartecipanteDallisotto anch’io come Sardentice trovo che il tuo punto di vista non sia del tutto errato sulla carta, ma è anche vero che, ad esempio, chi va a caccia è obbligato ad avere un porto d’armi. E nel nostro hobby corriamo più pericoli dei cacciatori, perchè se è vero che magari noi difficilmente verremo sparati per errore da un compagno di pesca, è anche vero che abbiamo una GROSSA preoccupazione in più: noi siamo fuori dal nostro ambiente naturale, noi siamo in acqua e non è come andare per il bosco dove nella peggiore delle ipotesi puoi sederti sotto un albero ed aspettare i soccorsi!!! Se hai un malore, anche piccolo, in acqua rischi sempre di lasciarci la buccia perchè anneghi a prescindere che ti prenda un infarto o che ti venga un banalissimo crampo!!!
Per inciso: in molte zone della Sardegna (solo un esempio: monte di San Leonardo vicino Macomer) bisogna avere un permesso comunale per raccogliere funghi (e permesso ovviamente in Italia significa timbro in cambio di denaro), quindi anche se non devi per forza seguire un corso di micologia devi cmq sborsare…
Approvo in pieno il discorso di Sardentice: se fosse obbligatorio partecipare a 2-3 conferenze di 2 ore ciascuna (magari in tarda serata, dopo le 20) con quiz finale per avere il permesso ad andare in acqua con il fucile, sono certo che le aziende del settore ne organizzerebbero in continuazione e a loro spese proprio per non perdere clientela!!!25 Luglio 2012 alle 21:32 #275159dallisottoPartecipante@steve86 wrote:
Dallisotto anch’io come Sardentice trovo che il tuo punto di vista non sia del tutto errato sulla carta, ma è anche vero che, ad esempio, chi va a caccia è obbligato ad avere un porto d’armi. E nel nostro hobby corriamo più pericoli dei cacciatori, perchè se è vero che magari noi difficilmente verremo sparati per errore da un compagno di pesca, è anche vero che abbiamo una GROSSA preoccupazione in più: noi siamo fuori dal nostro ambiente naturale, noi siamo in acqua e non è come andare per il bosco dove nella peggiore delle ipotesi puoi sederti sotto un albero ed aspettare i soccorsi!!! Se hai un malore, anche piccolo, in acqua rischi sempre di lasciarci la buccia perchè anneghi a prescindere che ti prenda un infarto o che ti venga un banalissimo crampo!!!
Per inciso: in molte zone della Sardegna (solo un esempio: monte di San Leonardo vicino Macomer) bisogna avere un permesso comunale per raccogliere funghi (e permesso ovviamente in Italia significa timbro in cambio di denaro), quindi anche se non devi per forza seguire un corso di micologia devi cmq sborsare…
Approvo in pieno il discorso di Sardentice: se fosse obbligatorio partecipare a 2-3 conferenze di 2 ore ciascuna (magari in tarda serata, dopo le 20) con quiz finale per avere il permesso ad andare in acqua con il fucile, sono certo che le aziende del settore ne organizzerebbero in continuazione e a loro spese proprio per non perdere clientela!!!Steve il tesserino per la raccolta di funghi e’ obbligfatorio anche qua, ma non ha nulla a che vedere sulla sicurezza, e’ solo un modo per spillare soldi. Sorvoliamo su quello visto che gli enti pubblici ti fanno pagare per raccogliere qualcosa che ci dona gratuitamente il Padre Eterno.
La questione porto d’armi e’ piu’ affine, ma trovo che avere il porto d’armi significa registraree catalogare tutti colooro che detengono armi, anche se non fanno caccia, vedi una pistola.E’ un modo per evitare scene analoghe a quelle americane (in teoria), in cui compri una mitraglietta al supermercato.
Senza contare che a mio modo di vedere un fucile da caccia e’ infinitamente piu’ pericoloso di un fucile sub.
I morti in questione, che sono decisamente troppi, non sono a causa di fucilate del compagno di pesca, ma per aver oltrepassato la soglia sottile di cosa puo’ fare il nostro corpo, e cosa invece non puo’ fare.
Paradossalmente, questa persona sarebbe morta anche se fosse stata “armata” di sola macchina fotografica e avesse tirato l’apena soltanto per poter fotografare quella cernia.Non ho niente contro i corsi di apnea, anzi Dio li benedica e mi dia modo di farlo quanto prima, penso soltanto che non possa diventare un obbligo a pioggia.
La questione dei privilegi a chi prende un brevetto si fonda sul concetto che io ti invoglio a prendere un brevetto, perchè lo ritengo uno strumento utile, e ti riconosco dei meriti come pescatore qualificato, e quindi con una accertata sensibilità .
Per questo ti concedo accesso alle zone C, per questo ti concedo di pescare piu’ di tot chili.
Ovviamente, il brevetto non dovrebbe fondarsi solo sull’apnea ma anche sulla pesca, sulle nozioni di ittiologia, nozioni legislative e tutto quanto contribuisce a formare un pescatore eco-sostenibile.25 Luglio 2012 alle 22:29 #275160steve86PartecipanteTutto giusto, però concordi con me che se rendessero obbligatorio almeno una sorta di patentino come quello dei ciclomotori (poi sul contenuto si può discutere, ben venga anche l’ittiologia ecc, ma soprattutto fisiologia dell’apnea e nozioni sui possibili guai derivanti da essa) sarebbe di gran lunga meglio dal punto di vista della sicurezza, no? Poi il discorso della macchina fotografica è giusto, ma chi va a fare foto in apnea? Se uno ha la passione 99 volte su 100 si prende il brevetto per le bombole e va a fare foto nelle AMP, non certo a Platamona (spiaggia che noi Sassaresi dividiamo con i vicini Sorsesi 😀 )! E ripeto che se fosse obbligatorio sarebbe pure gratuito dato che le aziende non sarebbero molto propense a ridurre dell’80-90% il loro fatturato annuo (quanti tra coloro che si immergono con un fucile hanno frequentato un corso?).
26 Luglio 2012 alle 9:18 #275161dallisottoPartecipanteSteve, se fosse gratuito sarebbe sicuramente un corso assolutamente insufficiente come livello qualitativo.
La teoria che le aziende paghino per fare i corsi e’ giusta forse sulla carta ma trasportandola al mondo automobilistico dovrebbe essere che Fiat e compagnia pagano i corsi di scuola guida ai ragazzi.Non so, io quando sento la parola obbligatorio, mi viene subito a mente un decadimento drastico dellà qualità , non so spiegarti bene il motivo, ma la vedo così.
Mi vengono a mente mille cose obbligatorie, dalla revisione auto, al patentino sanitario per gestori di locali, dai corsi sulla sicurezza sul lavoro, la stessa scuola guida etc etc…
E tante di queste cose finiscono per essere fatte seriamente da una piccola %, tutti gli altri le fanno fasulli, in fretta e furia, da personale non qualificato e così via.Non so…perplesso sono:-)
26 Luglio 2012 alle 9:23 #275162renawebPartecipante@dallisotto wrote:
Steve, se fosse gratuito sarebbe sicuramente un corso assolutamente insufficiente come livello qualitativo.
La teoria che le aziende paghino per fare i corsi e’ giusta forse sulla carta ma trasportandola al mondo automobilistico dovrebbe essere che Fiat e compagnia pagano i corsi di scuola guida ai ragazzi.Non so, io quando sento la parola obbligatorio, mi viene subito a mente un decadimento drastico dellà qualità , non so spiegarti bene il motivo, ma la vedo così.
Mi vengono a mente mille cose obbligatorie, dalla revisione auto, al patentino sanitario per gestori di locali, dai corsi sulla sicurezza sul lavoro, la stessa scuola guida etc etc…
E tante di queste cose finiscono per essere fatte seriamente da una piccola %, tutti gli altri le fanno fasulli, in fretta e furia, da personale non qualificato e così via.Non so…perplesso sono:-)
Quoto!
26 Luglio 2012 alle 9:25 #275163SARDENTICE81Moderatore@dallisotto wrote:
Steve, se fosse gratuito sarebbe sicuramente un corso assolutamente insufficiente come livello qualitativo.
La teoria che le aziende paghino per fare i corsi e’ giusta forse sulla carta ma trasportandola al mondo automobilistico dovrebbe essere che Fiat e compagnia pagano i corsi di scuola guida ai ragazzi.Non so, io quando sento la parola obbligatorio, mi viene subito a mente un decadimento drastico dellà qualità , non so spiegarti bene il motivo, ma la vedo così.
Mi vengono a mente mille cose obbligatorie, dalla revisione auto, al patentino sanitario per gestori di locali, dai corsi sulla sicurezza sul lavoro, la stessa scuola guida etc etc…
E tante di queste cose finiscono per essere fatte seriamente da una piccola %, tutti gli altri le fanno fasulli, in fretta e furia, da personale non qualificato e così via.Non so…perplesso sono:-)
condivido in pieno il tuo pessimismo generale su come vanno le cose, ma già il fatto stesso che se ne stia parlando tra le persone direttamente interessate è un atto di presa di coscienza dei rischi e di responsabilità , certo poi come si è già detto la strada è ancora molto molto lunga, ma non ci possiamo limitare ad abbassare la testa.
potrei citare ad esempio il patentino per i ciclomotori che viene conseguito gratuitamente nelle scuole oltre che a pagamento nelle autoscuole. potrebbe essere uno spunto.
certo è che se si dovesse arrivare ad una soluzione del genere, si dovrebbe avere la certezza di un corso, serio, snello e assolutamente economico
26 Luglio 2012 alle 10:26 #275164steve86Partecipante@SARDENTICE81 wrote:
@dallisotto wrote:
Steve, se fosse gratuito sarebbe sicuramente un corso assolutamente insufficiente come livello qualitativo.
La teoria che le aziende paghino per fare i corsi e’ giusta forse sulla carta ma trasportandola al mondo automobilistico dovrebbe essere che Fiat e compagnia pagano i corsi di scuola guida ai ragazzi.Non so, io quando sento la parola obbligatorio, mi viene subito a mente un decadimento drastico dellà qualità , non so spiegarti bene il motivo, ma la vedo così.
Mi vengono a mente mille cose obbligatorie, dalla revisione auto, al patentino sanitario per gestori di locali, dai corsi sulla sicurezza sul lavoro, la stessa scuola guida etc etc…
E tante di queste cose finiscono per essere fatte seriamente da una piccola %, tutti gli altri le fanno fasulli, in fretta e furia, da personale non qualificato e così via.Non so…perplesso sono:-)
condivido in pieno il tuo pessimismo generale su come vanno le cose, ma già il fatto stesso che se ne stia parlando tra le persone direttamente interessate è un atto di presa di coscienza dei rischi e di responsabilità , certo poi come si è già detto la strada è ancora molto molto lunga, ma non ci possiamo limitare ad abbassare la testa.
potrei citare ad esempio il patentino per i ciclomotori che viene conseguito gratuitamente nelle scuole oltre che a pagamento nelle autoscuole. potrebbe essere uno spunto.
certo è che se si dovesse arrivare ad una soluzione del genere, si dovrebbe avere la certezza di un corso, serio, snello e assolutamente economico
Capisco le perplessità , ma se alla fine del corso è previsto un test scritto con risultati conservati in archivio c’è qualche speranza in più. Poi sicuramente potrebbe diventare un pro forma a causa della superficialità (niente vieta a chi li organzza di fornire le risposte), ma a quel punto peggio per chi fa il corso tanto per farlo!! Diamo gli strumenti, poi ognuno è libero di sfruttarli proficuamente o meno, purchè quanto meno sia costretto ad averci a che fare…
Una soluzione potrebbe essere quella di conseguire il permesso in CP in seguito alle poche lezioni tenute da chicchessia, come per la patente nautica. Si spera che a quel punto le forze dell’ordine si impegnino affinchè quanto meno il quiz sia “pulito”, e se le lezioni e la conseguente preparazione teorica non saranno state adeguate semplicemente il candidato non ottiene il permesso! -
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