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11 Giugno 2016 alle 20:10 #354729TekelPartecipante11 Giugno 2016 alle 20:52 #354730Danilo82Partecipante
@Naber wrote:
Salve a tutti 🙂
Per me sarà difficile scrivere quest’articolo (mi emoziona e mi intimorisco per timore di sbagliare 😳 ), ma su richiesta di Stefano e Daniele, cercherò di riassumere in qualche riga quel che per me vuol dire mangiar bene 😉
Inizio dicendovi il detto nel quale credo e cioè : “Mangiar bene vuol dire volersi bene“.
Dopo varie letture informative durate forse anni, tratte da fonti scientifiche rilevanti, premettendo che sono poco colto ed ignorante su molti ambiti compreso questo, vi elencherò semplicemente il mio piccolo sapere, sperando possa esservi utile apportandovi benessere o per lo meno sperando sia una piacevole lettura 🙂Premettendo che “Adottare sane abitudini può evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre”, comincerei elencando uno stile di vita anti-cancro elencando le raccomandazioni ECAC (Codice europeo contro il cancro/trad.italiano/) che corrispondono ad un sano stile di vita :
-1- Mantenersi snelli per tutta la vita.
-2- Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni.
-3- Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate.
-4- Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta.
-5- Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate.
-6- Limitare il consumo di bevande alcoliche.
-7- Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe.
-8- Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo.
-9- Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi.
-10- Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.Cerchiamo di rendere più chiari tali punti…
-1- Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell’intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l’Organizzazione mondiale della sanità).
-2- In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo.
-3- Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare”. Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.
-4-Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600g); si noti fra le verdure non devono essere contate le patate.
-5- Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di “limitare” (per le carni rosse) e di “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.
-6- Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore.
-7- Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi.
-8- Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata.
-9- Questo vale per le mamme, l’allattamento al seno apporta svariati benefici quali (riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti, protegge dalle infezioni respiratorie,
riduce il rischio di sviluppare allergie, migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio,migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni ecc.).
-10- Tali raccomandazioni sarebbe consigliato farle adottare a persone che purtroppo hanno tumori in corso oppure che li hanno avuti in passato.Una volta stabilite le regole principali e valide in generale per tutti gli adulti, è importante sottolineare che non esiste una dieta miracolosa capace di prevenire tutte le malattie e soprattutto non è possibile creare un regime alimentare che possa andare bene per tutti. È infatti impensabile proporre la stessa dieta a un ragazzo di 20 anni, a un impiegato che trascorre le sue giornate in ufficio e a un atleta professionista.
Quali sono i numeri della buona tavola? Quante calorie servono per raggiungere questi obiettivi?La società italiana di nutrizione umana (SINU) si occupa di calcolare i LARN, i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana. Per gli adulti maschi, ad esempio, le chilocalorie giornaliere dovrebbero essere circa 2.300, mentre per le donne ne bastano meno di 2.000.
Ma anche in questo caso generalizzare troppo è un errore: il numero di calorie giornaliere varia di molto a seconda dell’età, del sesso, della costituzione (peso e altezza) e dell’attività fisica svolta.
Per regolarci possiamo anche tenere conto di alcune indicazioni generali sulla composizione di ciascun pasto. È importante, infatti, sapere che le calorie sulla tavola di un adulto dovrebbero essere così distribuite: proteine (15-20%), grassi (20-30%) e carboidrati (55-60%).Nel considerare queste percentuali bisogna tenere conto che non si riferiscono al peso degli alimenti, ma all’energia fornita.
.Il primo passo è senza dubbio quello di leggere sempre con grande attenzione le etichette, preziosa fonte di informazioni nutrizionali che ci permettono di capire cose realmente stiamo mangiando. Bastano alcune informazioni per costruire un menù completo e sano, qualche indicazione su cosa si intende per porzione e il gioco è fatto, ma se ciò non bastasse, le possibilità di informarsi sono molte.Attenzione però: non è necessario pranzare con la calcolatrice in mano per riuscire a costruirsi un menù salutare: mettersi a tavola non deve trasformarsi in un lavoro, ma deve rimanere un piacere.
Qui di seguito alcuni consigli su cosa portare in tavola:
-FRUTTA E VERDURA-:
È importante consumarne almeno 5 porzioni al giorno, per un totale di circa 600 grammi. L’ideale sarebbe ripartire le 5 porzioni suddividendole in 3 porzioni di verdura e 2 di frutta, ricordando che però tra le verdure sono escluse le patate.
-PROTEINE-:
La raccomandazione principale è quella di alternare proteine animali e vegetali, preferendo quando possibile quest’ultime. Le più recenti evidenze scientifiche dimostrano che inoltre sarebbe meglio limitare le carni rossi (manzo, maiale, vitello, cavallo, agnello) ed eliminare del tutto le carni conservate (i salumi). Via libera però al pesce (in particolare quello azzurro e di piccola taglia) e ai legumi. Una porzione di legumi corrisponde a circa 30 grammi di legumi secchi, che diventano 80-120 se i legumi sono freschi. Una porzione piccola di pesce equivale a 100 grammi di prodotto spinato e spellato.
-CARBOIDRATI COMPLESSI-:
I cereali sono la base della nostra alimentazione. Il loro consumo è consigliato quotidianamente. Nella loro versione integrale sono ricchi in fibre alimentari, che fanno bene a livello intestinale e controllano che i carboidrati non arrivino troppo velocemente nel sangue. Una porzione media di pane integrale corrisponde a circa 50 grammi, mentre una porzione di pasta o riso o altro cereale in chicco integrale corrisponde a circa 80 grammi.
-ZUCCHERI SEMPLICI-
Tutti gli zuccheri semplici andrebbero fortemente ridotti: quelli contenuti nella frutta sono infatti sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno. Non solo è necessario prestare attenzione al classico zucchero bianco, ma anche allo zucchero di canna, al fruttosio, al miele, ai vari sciroppi e dolcificanti artificiali. Tutti, infatti, vanno a incidere sul nostro peso e sullo sviluppo di alcune patologie, dal diabete alle neoplasie. Per dolcificare bevande e dolci sarebbe meglio ricorrere ad alternative più naturali, come il succo di mela o la frutta essiccata. Il caffè e le tisane dovrebbero essere gustate al naturale.
GRASSI:
Sono sufficienti 2 cucchiai al giorno di olio extravergine di oliva (circa 10 grammi a cucchiaio). L’olio extravergine d’oliva è da preferire a qualsiasi altra tipologia di grasso o olio da condimento specialmente se i grassi sono margarine e se gli oli vegetali sono raffinati.QUALCHE CONSIGLIO
Ecco alcuni consigli su come organizzare i pasti durante la giornata:-LA COLAZIONE- andrebbe variata: si può scegliere tra tè, bevande vegetali non zuccherate, yogurt bianco naturale, frutta fresca, spremute di frutta, caffè per chi lo gradisce e qualche volta è possibile bere anche latte vaccino o di capra. Al posto della solita brioches o della pasticceria industriale si può mangiare una fetta di pane integrale con marmellata senza zucchero, del muesli integrale con frutta secca ed essiccata dentro (molto meglio dei classici corn flakes), fiocchi di avena con uvetta sultanina.
Se si ha fame a metà mattina o metà pomeriggio si può mangiare della frutta secca non salata (da 5 a 10 noci, nocciole, mandorle) della frutta fresca di stagione o della verdura fresca tipo quella utilizzata per fare il pinzimonio.
-PRANZO-CENA- dovrebbero esserci sempre uno o più contorni di stagione, preferendo in un pasto cereali integrali (pasta, riso, farro, orzo eccetera), mentre nell’altro si possono abbinare alle verdure i legumi (più spesso), i pesci (meglio se azzurri), l’uovo, il formaggio, la carne bianca e, più raramente, la carne rossa. Ottimi anche i piatti unici come le zuppe di cereali integrali e legumi in inverno o le insalate di cereali, verdura e legumi in estate.
Spezziamo un attimo e trasferiamoci sui PRO e CONTRO della DIETA VEGETARIANA…La dieta vegetariana è decisamente di moda. L’Italia è al primo posto per numero di vegetariani in Europa, anche per la facilità con cui si trovano i vegetali nei nostri mercati e sulle nostre tavole, grazie al clima e alla dieta mediterranea
Anche se non è indispensabile eliminare la carne per nutrirsi in modo sano, è importante evidenziare che per la prevenzione del cancro la scelta vegetariana apporta dei vantaggi.Il segreto, alla fine, sta nella quantità: per diminuire attraverso l’alimentazione l’incidenza dei tumori non è necessario eliminare del tutto i cibi di origine animale (come latte e uova, ma anche carne); è certamente utile, però, aumentare l’apporto di frutta, verdura e legumi.
Ecco dunque una piccola guida per chi ha fatto la scelta vegetariana, affinché sia più consapevole di alcuni possibili rischi, sempre in agguato quando si elimina una categoria di cibi.
I DIVERSI MODI DI DIRE VEGETARIANO:
LATTO-OVO VEGETARIANESMO
Come dice il nome stesso, chi adotta questo tipo di dieta evita la carne e i suoi derivati, il pesce, i molluschi e i crostacei, ma ammette il consumo di latte, formaggi, uova e ovviamente vegetali (comprese le alghe, che contengono alcuni degli elementi utili dei pesci).Tra i vantaggi, il fatto che si tratta di una dieta equilibrata (purché, ovviamente, non si mangino uova e formaggi tutti i giorni, ma si badi bene a sostituire in parte le proteine della carne con quelle di origine vegetale, contenute nei legumi).
Chi la segue, raramente va incontro a carenze nutrizionali. Certo, rinunciare ai benefici del pesce, sia nell’ambito della prevenzione dei tumori sia in quello cardiovascolare, è un peccato. Tra gli svantaggi, come si diceva, il rischio di eccedere nell’apporto di grassi animali, con possibili danni all’apparato cardiovascolare, obesità e diabete.
LATTO-VEGETARIANESMO
n questo caso vengono esclusi, oltre alla carne, al pesce e ai loro derivati, anche le uova (considerate alla stregua di animali “in potenza”). Sono ammessi, invece, il latte e i formaggi.L’eliminazione delle uova può non essere un problema se si compensa bene con l’apporto di proteine di origine vegetale (legumi) e non col solo formaggio, e se si tiene d’occhio il livello della vitamina B12, eventualmente compensando le carenze con un integratore. Se, però, si eccede con i latticini, si assumono troppi grassi con grave rischio per la salute.
VEGANISMO
La cucina vegan non è bilanciata: esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte, e permette solo alimenti vegetali (tra cui, ovviamente, le alghe). I vantaggi sono scarsi e legati al diminuito rischio di cancro, obesità e malattie cardiovascolari, tutti risultati che si possono ottenere anche con una dieta bilanciata.Viceversa si possono verificare gravi deficienze di vitamina B12 e di ferro. La carenza di vitamina B12 può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all’Alzheimer, mentre la carenza di ferro provoca anemia. Gli integratori, a cui è necessario ricorrere in questi casi, non sono efficaci come le sostanze naturali assunte attraverso i cibi.
MACROBIOTICA
È in realtà un modello alimentare inentato agli inizi del Novecento dal giapponese George Oshawa sulla base della filosofia zen. Divide infatti gli elementi secondo i principi orientali dello yin e dello yang e, pur bandendo dalla tavola i cibi di origine animale e favorendo cotture particolarmente salubri, non si basa su alcun principio scientifico. Inoltre espone, come il veganesimo, a carenze e squilibri. Per chi vuole attenersi a ciò che è scientificamente dimostrato, è utile affidarsi alle valutazioni di un nutrizionista che selezioni alcune pratiche alimentari di dimostrato valore preventivo.CRUDISMO E FRUTTISMO
Si tratta di forme estreme di vegetarianesimo, basate sul consumo di soli alimenti vegetali crudi (e, nel caso del fruttismo, di sola frutta). Sono diete assolutamente sbilanciate, prive di qualsiasi base salutistica scientifica.
Tornando sul discorso PREVENZIONE…ESISTONO TUMORI LEGATI PIU’ DI ALTRI AL TIPO DI ALIMENTAZIONE?
La risposta è SI!
Ci sono tumori più sensibili di altri agli effetti del cibo. La conferma viene da alcuni grandi studi, principalmente l’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC), che ha indagato sulle conseguenze per la salute delle abitudini alimentari degli europei; allo studio EPIC hanno contribuito diversi scienziati italiani, sostenuti da AIRC.
Tra quelli che risentono di più della quantità e della qualità dei cibi ci sono ovviamente i tumori dell’apparato gastrointestinale, e in particolare quelli dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto: si calcola che fino a tre quarti di questi tumori si potrebbero prevenire mangiando meglio a tavola.Elencherò ora il tipo di tumore ed a fianco la percentuale stimata di prevenzione con l’alimentazione:
Bocca-Faringe : 33%-50%
Cervice uterina : 10%-20%
Colon retto : 66%-75%
Esofago : 50%-75%
Fegato : 33%-66%
Polmone : 20%-33%
Prostata : 10%-20%
Seno : 33%-50%
Stomaco : 66%-75%Importante è la scelta dei cibi anche per il tumore del fegato, organo attraverso cui passano tutte le sostanze assorbite dall’intestino, e quindi particolarmente esposto ai danni provocati da eventuali elementi cancerogeni. L’azione locale di alcune sostanze (come ad esempio l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche) può favorire inoltre lo sviluppo di tumori della bocca, della gola, dell’esofago e della laringe.
Gli studi più recenti hanno però messo in evidenza che l’azione del cibo sul rischio di cancro è molto più estesa: il tipo di alimentazione influisce infatti sullo stato di infiammazione che può predisporre a ogni forma di cancro e sull’equilibrio ormonale che può favorire od ostacolare lo sviluppo dei tumori della prostata nell’uomo e del seno, dell’ovaio e della superficie interna dell’utero, l’endometrio, nella donna.
QUALI CIBI VANNO PRIVILEGIATI E QUALI EVITATI PER CERCARE DI PREVENIRE LA MALATTIA?Un’alimentazione sana, che tenga alla larga anche le malattie di cuore oltre che quelle tumorali, richiede soprattutto di ridurre drasticamente l’apporto di grassi e proteine animali, favorendo invece l’assunzione di cibi ricchi di vitamine e fibre. Per questo occorre portare a tavola almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno; privilegiare nella scelta di cereali, pane, pasta e riso quelli integrali e abbinarli sempre a un po’ di legumi.
Un’alimentazione di questo tipo protegge soprattutto il colon-retto, ma estende i suoi benefici anche ad altri organi. Nella frutta e nella verdura, infatti, oltre alle fibre, si trovano in misura variabile vitamine e altre componenti dal potere antiossidante, come la vitamina C e la vitamina E, i folati, i carotenoidi, il selenio e lo zinco, capaci di neutralizzare i radicali liberi dannosi per l’organismo.
I piatti che associano cereali e legumi, tipici della cucina tradizionale di molte popolazioni del mondo, permettono di sopperire anche al fabbisogno calorico e proteico, limitando al massimo l’apporto di grassi presenti nei cibi con proteine animali.
Un posto d’onore, tra i legumi, merita la soia, che può essere consumata in varie forme, dalle fave alla farina, dal latte di soia al tofu, fino alla soia fermentata nota con il nome di miso, usata per insaporire le zuppe giapponesi. Tutti questi prodotti contengono isoflavoni, sostanze che assomigliano agli estrogeni, ne prendono il posto sui recettori delle cellule, ma non inducono gli stessi effetti biologici: per questo consumarne regolarmente, fin dalla giovane età, riduce il rischio di tumore al seno nella donna e alla prostata nell’uomo.
Dalla cucina orientale dovremmo imparare anche a consumare regolarmente le alghe, cui molti esperti attribuiscono la bassa incidenza di alcuni tumori nelle popolazioni asiatiche, soprattutto giapponesi.
Salutari sono anche i semi di lino, ricchi di omega-3, ottimi per prevenire sia il cancro sia le malattie cardiovascolari, di cui sono ricchi anche molti tipi di pesce, come sardine e salmone.
Altri pesci meno grassi possono rappresentare una valida alternativa alla carne, che non dovrebbe essere consumata più di due-tre volte la settimana.Da evitare soprattutto le carni rosse (manzo, maiale e agnello) e quelle lavorate a livello industriale, oltre a quelle conservate nel sale come i salumi. Un eccessivo apporto di carni rosse mette a rischio soprattutto l’intestino, ma varie ricerche mostrano che aumenta la possibilità di sviluppare anche altre forme di cancro, per esempio alla vescica o allo stomaco.
Per insaporire il cibo si può ridurre l’apporto di sale con spezie come il curry o lo zenzero, che sembrano avere un effetto antinfiammatorio. Chi però non riesce a rinunciare ai sapori della tradizione italiana sappia che possono avere un ruolo protettivo anche le sostanze contenute in altre piante aromatizzanti, tipiche della cucina mediterranea, come menta, timo, maggiorana, origano, basilico, rosmarino, e altre che si trovano nel prezzemolo, nel coriandolo, nel finocchio, nell’anice e nel cerfoglio, oltre che nel peperoncino e nei chiodi di garofano. Hanno riconosciute proprietà anticancro anche l’aglio e cipolla, come le altre piante di questa famiglia; e i funghi, non solo quelli giapponesi ma anche quelli nostrani, in particolare il Pleurotus ostreatus detto anche “orecchione”.
Per quanto riguarda i latticini, due studi condotti presso l’Università di Harvard, negli Stati Uniti, hanno correlato un eccessivo consumo di formaggi grassi e latticini fin dall’infanzia a un rischio aumentato di sviluppare un cancro della prostata. Ci sono invece indicazioni preliminari che un consumo regolare di probiotici contenuti negli yogurt e nel latte fermentato possa contribuire a proteggere l’intestino.
COME ORIENTARSI NELLA SCELTA DI FRUTTA E VERDURA?
Una prima regola è quella della varietà : assortire il più possibile i colori di frutta e verdura, che esprimono il loro contenuto vitaminico in sostanze pigmentate di diversa natura, è un modo semplice per garantire l’apporto di tutti gli elementi nutritivi più importanti.
Una recente analisi dei dati del già citato studio EPIC mostra che il rischio di tumore al polmone può essere inferiore tra i fumatori che assumono molti tipi diversi di frutta e verdura rispetto a chi non cambia mai menu.
Tra la frutta, i principali strumenti di prevenzione sono, oltre alle arance ricche di vitamina C, l’uva e soprattutto i frutti di bosco, un vero concentrato di sostanze antiossidanti che proteggono il DNA da mutazioni potenzialmente cancerogene. Particolarmente prezioso è il ruolo delle antocianidine contenute in questi frutti rossi, soprattutto mirtilli e fragole che, come mostrano anche studi condotti di recente in Italia col sostegno di AIRC, non proteggono solo l’intestino, ma in misura diversa anche la gola, lo stomaco, l’ovaio e i reni.
Le verdure a foglia verde, come insalata, erbette e spinaci, sono molto ricche di folati, che proteggono il DNA da mutazioni potenzialmente cancerogene. Gli ortaggi giallo-arancioni, come carote e zucca, prendono il colore dai carotenoidi, anch’essi ad azione antiossidante.
Molti studi si sono concentrati sul ruolo del pomodoro, colonna portante della dieta mediterranea, nella prevenzione del cancro: il merito va probabilmente al licopene, una sostanza che protegge contro il cancro della prostata. Diversamente da molti altri principi attivi le cui proprietà benefiche si perdono con la cottura, le maggiori concentrazioni di licopene si ottengono con il riscaldamento del pomodoro in presenza di molecole grasse come quelle dell’olio di oliva, proprio come si fa per preparare il sugo.
Un’altra famiglia di ortaggi importante per tenere alla larga il cancro a tavola è quella dei cavoli: mangiare almeno cinque volte la settimana verze, cavolfiori o cavolini di Bruxelles dimezza il rischio di cancro alla vescica, al seno, al polmone, all’intestino e alla prostata.
LE PROBABILITA’ DI AMMALARSI DIPENDONO ANCHE DALLA QUANTITA’ DELL’APPORTO CALORICO, OLTRE CHE DALLASCELTA DEL MENU’?
Certamente. Oltre alla qualità, conta molto anche la quantità di cibo assunta quotidianamente. Molte ricerche si sono soffermate sul legame tra il cancro e l’obesità , tanto che gli esperti dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) ritengono che dall’eccesso di peso, conseguenza di un’alimentazione sbilanciata e dalla scarsa attività fisica, possa dipendere dal 25 al 30 per cento di alcuni dei tumori più comuni, come quelli del colon e del seno. La recente analisi di un gruppo di ricercatori olandesi pubblicata sull’European Journal of Cancer ha stimato che se in Europa scomparissero obesità e sovrappeso, la frequenza di nuovi casi di cancro al colon scenderebbe del 20 per cento l’anno.
Ma il rischio di essere troppo grassi non riguarda solo l’intestino: secondo gli studi epidemiologici gli obesi hanno maggiori probabilità, rispetto a chi ha un peso normale, di ammalarsi al rene e all’esofago. Le donne, dopo la menopausa, hanno un rischio aumentato al seno e alla superficie interna dell’utero, l’endometrio. Studi recenti suggeriscono che l’obesità potrebbe quadruplicare il rischio di sviluppare un cancro al fegato e che al peso del paziente può corrispondere la dimensione del tumore alla prostata e la sua aggressività. Infine sono stati segnalati legami anche con il tumore al pancreas, alle ovaie, alla colecisti.
Talvolta la taglia non incide solo sul rischio di ammalarsi, ma anche sull’andamento della malattia stessa. Al contrario, una riduzione del peso corporeo anche solo del 5-10 per cento e un incremento dell’attività fisica possono produrre effetti positivi.
ANCHE LE MODALITA’ DI COTTURA INCIDONO SUL RISCHIO?
Sì, la cottura alla griglia, soprattutto della carne, produce sostanze cancerogene. È meglio cucinare i cibi a temperature più basse, per esempio utilizzando il vapore o il cartoccio.
E’ VERO CHE ANCHE L’ALCOOL PUO’ FAVORIRE LO SVILUPPO DI TUMORI?
Una recente analisi pubblicata sul British Medical Journal, sempre basata sui dati dello studio EPIC su un campione di circa 100.000 abitanti di otto paesi europei, ha dimostrato che il dieci per cento dei decessi per cancro tra gli uomini e il tre per cento tra le donne si possono attribuire all’abuso di alcol.
Il rischio del consumo di alcol varia da tumore a tumore: è maggiore per le forme che interessano il cavo orale, dalla gola all’esofago e alla laringe, ma favorisce anche i tumori del fegato e del colon-retto. Nelle donne, inoltre, sembra sia responsabile del cinque per cento dei casi di tumore al seno.
Alla luce di questi dati, quindi, il consumo di alcol va limitato al massimo: non più di un bicchiere a pasto per gli uomini e uno al giorno per le donne.
CI SONO ALTRE BEVANDE CHE POSSONO AVERE UN RUOLO PROTETTIVO?
Succhi, spremute, frullati e centrifughe di frutta e verdura, purché privi di zuccheri aggiunti, possono sopperire almeno in parte a uno scarso apporto di alimenti vegetali nella dieta.
Nel tè verde sono contenuti polifenoli dalle note proprietà anticancro chiamati catechine, che sembrano proteggere dai tumori della pelle, del colon, del polmone, del seno e della prostata.
Una tazza di cioccolata calda, poi, contiene cinque volte più antiossidanti di una tazza di tè nero e tre volte più di una tazza di tè verde: ma quando la si sceglie occorre tener conto anche del suo notevole apporto calorico e del suo contenuto in grassi e zuccheri.
IN CHE MODO AGISCONO GLI ALIMENTI SULLA NASCITA E LO SVILUPPO DEI TUMORI?
Una dieta sana ed equilibrataevita per esempio che si creino nel sangue eccessivi livelli di insulina e di altri ormoni, come l’ormone della crescita, che favoriscono la proliferazione delle cellule.
Ad alcuni alimenti si attribuisce inoltre un’azione antinfiammatoria, che potrebbe intervenire nelle prime fasi della genesi di molti tumori.Altri, come la soia, contengono sostanze naturali che competono con gli ormoni sessuali riducendo il rischio dei tumori che dipendono da queste sostanze, come quello del seno, della superficie interna dell’utero e della prostata.
L’effetto benefico di frutta e verdura dipende perlopiù dal contenuto in fibre e in sostanze antiossidanti di questi alimenti. Le fibre infatti facilitano il transito intestinale, riducendo il tempo di permanenza nell’intestino di eventuali tossine, mentre gli antiossidanti, come le vitamine e gli oligoelementi, neutralizzano i cosiddetti radicali liberi, capaci di danneggiare il DNA e altre molecole presenti nella cellula.
Altre sostanze nutritive testate in laboratorio, si sono dimostrate capaci di favorire la morte programmata delle cellule, rallentare la proliferazione cellulare o di ostacolare la formazione di nuovi vasi sanguigni.
Infine, alcuni ingredienti aiutano il sistema immunitario a tenere sotto controllo la malattia, mentre altri favoriscono l’eliminazione delle sostanze tossiche.Tutti questi meccanismi contribuiscono, in varia misura, a tenere a bada la formazione dei tumori.
SI POSSONO SOSTITUIRE LE SOSTANZE BENEFICHE CONTENUTE NEI CIBI CON FARMACI ED INTEGRATORI?
La dimostrazione dell’effetto preventivo di frutta e verdura nei confronti del cancro ha spinto moltissimi gruppi di ricerca a verificare se lo stesso risultato si poteva ottenere somministrando vitamine e altre sostanze antiossidanti sotto forma di integratori.
I risultati della maggior parte di queste ricerche hanno deluso chi sperava di sopperire con una pillola o una fialetta a un’alimentazione poco sana: non solo l’effetto non è altrettanto benefico, ma in molti casi si è rivelato controproducente, aumentando, invece di diminuire, il rischio di sviluppare alcuni tumori.
Non si sa bene perché questo accada: è possibile che negli alimenti l’effetto benefico sia prodotto più dall’azione sinergica delle varie sostanze, miscelata in una particolare proporzione, che non dall’azione della singola vitamina. Inoltre non è probabilmente trascurabile il ruolo delle fibre e di altri elementi presenti anche soltanto in tracce.
Alla luce di queste osservazioni, i maggiori esperti oggi invitano a puntare su un’alimentazione fresca e variata piuttosto che sull’acquisto di questi prodotti.
CARNE, VEGETALI E CANCROCarne, vegetali e cancro
Nel mese di agosto del 2009 la rivista American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato alcune conclusioni del progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), un grande studio epidemiologico a cui ha contribuito anche AIRC. È la più vasta indagine svolta su una popolazione, per conoscere le relazioni tra dieta e salute. Coordinato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), appartenente all’OMS (Organizzazione mondiale per la sanità), lo studio ha coinvolto 520.000 persone provenienti da 10 Paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito).
Lo scopo dello studio EPIC è quello di investigare i rapporti tra dieta, fattori ambientali e stili di vita, con l’incidenza di cancro e di altre malattie croniche.
In particolare un’analisi recente ha mostrato che non c’è una relazione diretta tra quantità di carne, uova o latticini consumati e rischio di sviluppare un cancro del seno, mentre esiste con altri tipi di tumore, come quello del colon (soprattutto in relazione alla carne). I dati si riferiscono a oltre 320.000 donne di diversi Paesi europei. Solo la carne lavorata (insaccati, carne in scatola) sembra accrescere il rischio delle donne di ammalarsi di carcinoma mammariO.
VALUTAZIONI COMPLESSE
Gli esperti ricordano quanto sia complesso dare una valutazione certa sui dati che emergono da queste indagini epidemiologiche, dal momento che le persone vengono interrogate su abitudini di vita che si sviluppano lungo l’arco di molti decenni.
Quel che è certo, dicono gli autori, è che non siamo liberi di mangiare ciò che vogliamo e nella quantità che vogliamo, perché ci sono ricerche che dimostrano i benefici di una dieta ricca di vegetali, oltre ai danni derivati da un consumo eccessivo di proteine di origine animale.
E poiché il cancro è una malattia che dipende da molti fattori, non basta intervenire su un singolo elemento per modificare in modo sostanziale il rischio a livello individuale, ma bisogna agire su tutte le abitudini sbagliate della persona.
Un altro studio, effettuato da ricercatori dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, ha valutato la relazione tra la quantità di acido linoleico coniugato (un elemento presente nei formaggi e nella carne di manzo) e lo sviluppo di tumore al seno. Gli studiosi non hanno notato alcun effetto benefico di questa sostanza (benché questa fosse l’ipotesi di partenza), ma nemmeno un effetto negativo.
AMICHE FIBRE
Un aumentato apporto di fibre (tipico di chi si nutre con abbondanti quantità di vegetali) è un fattore protettivo sia nei confronti del cancro del colon sia di quello del seno (specie prima della menopausa, ma in parte anche dopo l’arresto del ciclo ormonale), come dimostra anche un recentissimo studio condotto dai National Institutes of Health statunitensi.
A complicare ulteriormente le valutazioni sui rapporti tra dieta e cancro, ci sono gli studi su popolazioni strettamente vegetariante che mostrano come il rischio di ammalarsi di cancro diminuisca, a seconda delle ricerche effettuate, dal 10 al 25 per cento. L’ultima, in ordine di tempo, è stata condotta dagli epidemiologi dell’Università di Oxford sui vegetariani britannici.
Anche in questo caso si tratta di un’analisi di dati provenienti dal grande studio EPIC.
I vegetariani vedrebbero ridursi del 12 per cento il rischio di ammalarsi di tumore in generale, ma nel caso delle leucemie, del cancro dello stomaco e della vescica si notano riduzioni che arrivano addirittura al 45 per cento. Il notevole numero di soggetti esaminati (oltre 60.000) dà notevole peso ai dati ottenuti.
I BENEFICI DEL PESCE
C’è però un altro dato interessante: il gruppo che ha mostrato il maggior guadagno in generale (18 per cento di riduzione nell’incidenza di tutti i tipi di tumore) è quello di coloro che non mangiano carne ma mangiano pesce, a riprova del fatto che nel pesce vi sono sostanze importanti per la prevenzione dei tumori, in particolare degli acidi grassi omega-3.
Gli esperti invitano però a considerare anche altri elementi: chi sceglie la dieta vegetariana o decide di eliminare la carne a favore del pesce appartiene di solito a categorie sociali medio-alte, piuttosto colte e molto attente all’igiene e alla salute. È possibile, quindi, che i buoni risultati generali non siano da attribuire esclusivamente alla dieta vegetariana, bensì a stili di vita più salubri in generale, in particolare per quanto riguarda il fumo e l’esercizio fisico.
Nel caso di tumori in cui la componente genetica o familiare ha una grossa importanza, le ricadute della dieta vegetariana, in termini di prevenzione, sarebbero meno evidenti di primo acchito, ma potrebbero sommarsi ad altre iniziative di protezione dalla malattia, come gli screening per la diagnosi precoce.
MITI DA SFATAREQuest’ultima sezione la scriverò perchè col tempo scavando e riscavando ho scoperto delle cose molto simpatiche!
IL LATTE FA BENE?
La risposta è NO!!
Fa bene fino all’eta’ di 6 anni circa SI, perchè contiene i fattori di crescita che stimolano l’IGF1 (Ormone della crescita) che aiuta i bambini a crescere,ma da adulti è lo stesso ormone che viene stimolato dalle proteine animali provocandoci tumori.
Tra l’altro dopo quest’eta’ vengono persi completamente gli enzimi quali rennina (prodotta a livello dello stomaco) e la lattasi (prodotta a livello dell’intestino tenue), tali enzimi contribuiscono alla digeribilità ed alla assimilazione dei nutrienti, infatti da adulti non si digerisce più bene il latte perchè ormai inadatto alla nostra costituzione…e le aziende di latte si inventano il latte “alta digeribilita’ ” per venderlo!
LATTE ed il “FALSO CALCIO”
NON fa bene alle ossa! A parte dicerie,fin’ora non c’è nessuno studio fondato che accerti i benefici del latte alle ossa, anzi….
Il calcio dovrebbe essere assorbito, passare nel sangue, arrivare all’osso dove dovrebbe essere fissato…
Ci sono situazioni quali l’acidità, che è trale cause della perdita del calcio dalle ossa che verra’ buttato via tramite le urine. Questo perchè le urine acide non possono passare attraverso il rene e devono essere neutralizzate ed appunto la sostanza che utilizza il corpo umano per rendere neutre le urine è proprio il calcio.
Quindi bevendo latte si toglie calcio alle ossa.
Questo dovuto alle proteine animali che sonoacide, infatti un consumo eccessivo i proteine animali, è correlato all’incidenza dell’osteoporosi.Potete bere latte di soia, di farro (integrale), di riso (integrale) senza aggiunta di zuccheri.
LA FARINA 00 è un comune VELENO PER LA SALUTE
Si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto questo porta a un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente depauperata e ricchissima di zuccheri.
La farina 00 – come tutti i prodotti raffinati – provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati e all’insorggenza di varie patologie.LA CARNE METTE SANGUE?
In realtà la carne rossa non ha un contenuto di ferro particolarmente alto; è uguale a quello delle carni bianche e, anzi, inferiore a quello di molte verdure e legumi (i fagioli e gli spinaci ne hanno il doppio, i ceci addirittura il triplo).
Inoltre la carne non fa aumentare i globuli rossi, né tanto meno aiuta a “costruire le vene”.
Anzi con il suo contenuto di colesterolo non fa altro che danneggiarle.IL VINO FA BENE?
Si se bevuto nelle giuste quantità (1 bicchiere a pasto per l’uomo quindi 2 totali al giorno ed 1 bicchiere al giornoper la donna)
Da preferire quello rosso ricco di antiossidanti e solitamente con minore livello di solfiti ( il massimosarebbe il vino bio rosso senza solfiti)
Tra i benefici ricordiamo : riduzione colesterolo, riduzione rischio cancro e malattie cardiovascolari.I VEGETALI SONO INTELLIGENTI ? (Potrebbe interessare a vegetariani-vegani)
La risposta è SI!!
Il prof. Stefano Mancuso del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale presso l’Università di Firenze, Ha affermato: «Siamo convinti che le piante siano degli esseri cognitivi e intelligenti, per questo usiamo le tecniche e i metodi che normalmente sono usati per studiare gli animali cognitivi».Ha condotto degli esperimenti con due piante di fagiolo rampicante. Queste piante erano state preparate in modo da competere per un palo. Quella che stava perdendo aveva avvertito che l’altra pianta aveva raggiunto il palo prima e ha iniziato a cercare un’alternativa.
«Questo dimostra che le piante erano consapevoli del loro ambiente fisico e del comportamento dell’altra pianta», ha detto Mancuso. «Negli animali questa la chiamano coscienza».
ZUCCHERO DI CANNA
Facciamo differenza tra zucchero di canna del supermercato (spesso caramellato) con lo zucchero di canna integrale…la dicitura integrale indica che è lo zucchero puro come madre natura l’ha creato, pertanto non fatevi ingannare.
INFINE I MIE PERSONALI CONSIGLI1- Imparate a leggere le etichette degli alimenti, fondamentale per una buona spesa, bisogna sapere quel che si mangia.ù
2-Lo zucchero è ovunque purtroppo…fette biscottate, marmellata, salumi ecc , ovunque leggete zucchero non acquistate perchè sono porcherie.
3-Stesso discorso per la farina 00 è ovunque…evitate tutti i prodotti che la contengano.
4- Acquistando il pane e proodotti da forno, prediligete quello di semola (la semola è ricca di proteine, minerali e non fa alzare la glicemia) state attenti ai prodotti integrali che sono solo farina 00 e crusca, una porcheria praticamente.
6-Consumate quotidianamente frutta secca non salata (noci, nocciole, mandorle, semi di zucca, pistacchi)
5-Quante ore passate ad informarvi di tutto e quanti secondi passate ad informarmi sull’alimentazione? me lo chiedo spesso anche io
6-sono tre ore che scrivo e sono stanco 😀Non siate fissati,concedetevi i piaceri alimentari, che però non diventino malsane abitudini 😉
FINE
Molto di tutto ciò è tratto dal sito AIRC che vi consiglio di approfondirlo quanto più potete e dal Dott. Franco Berrino che grazie a lui sono appassionato d’alimentazione e informo tutti i miei cari e non cari.
Nel caso di errori mi scuso ed apprezzerei critiche costruttive e confronti.
Approfondite giorno per giorno la materia alimentazione e divulgate quanto più potete….farete solo del bene.Sperando non sia stato seccante, informo tutti che ho occupato quasi tre ore per scrivere ciò, con il solo scopo benevole di poter trasmettervi qualcosa che forse potrebbe esservi utile, sperando apprezziate minimamente la volonta’ che ci homesso nel farlo 😳
Un abbraccio sincero ed un saluto 😀Tralasciando il fatto che hai scritto più tu che io sulla mia tesi di laurea le diete sono tutte una moda come sono una moda gli alimenti del momento un anno si utilizzano le bacche di goji come l’acqua l’anno successivo lo zenzero si mette anche nel latte in polvere nei neonati ecc… come si osannano periodicamente metodi di trasformazione di alimenti: tisane, centrifughe e come ultimo gli estratti…. per non parlare dei tipi di diete….. dukan tisanorreica e l’ultima di quello psicopatico di Lemme. L’unica cosa giusta è di non esagerare in nulla e non eliminare nulla ed avere una “Buona educazione alimentare” 🙂
11 Giugno 2016 alle 21:41 #354731AxxellPartecipante11 Giugno 2016 alle 21:46 #354732submaroPartecipanteDanilo ma te sei la persona che stavamo aspettando, un esperto nutrizionista plurilaureato, Naber distruggilo di domande a me ha risolto un grave problema mi si infiammava sempre l’occhio di pernice..ancora grazie Danilo 😉
11 Giugno 2016 alle 22:29 #354733biro2323Partecipante@submaro wrote:
Danilo ma te sei la persona che stavamo aspettando, un esperto nutrizionista plurilaureato, Naber distruggilo di domande a me ha risolto un grave problema mi si infiammava sempre l’occhio di pernice..ancora grazie Danilo 😉
Confermo quello che dice Marco.
Io, dopo alcune risposte a domande specifiche in ambito nutrizionale, posso solo ringraziare Danilo, mi ha risolto un problema cronico che mi portavo dietro da una vita. Di nuovo, questa volta in pubblico: grazie Danilo.Il fatto che lo distingue è che è uno che fa ricerca nel settore,.e quindi è alcuni passi avanti …
bernardino, contattalo e confrontati con lui su questo discorso, sui lati più spigolosi, e poi sappi compartire con noi i risultati.
11 Giugno 2016 alle 22:33 #354734SteAmministratore del forumSn d’accordo..sarebbe bello un confronto tra voi 2 e poi dirci i risultati
12 Giugno 2016 alle 9:16 #354735NikodemusMembroBravo Naber..impegno profuso ai massimi livelli 🙂
12 Giugno 2016 alle 11:22 #354736dallisottoPartecipanteIo ad esempio sono un convinto sostenitore delle tisane, perché Danilo me ne ha sempre parlato bene.
Il problema è che io non riesco proprio a berle senza zucchero, e Naber ora dice che non va usato.Come faccio?
12 Giugno 2016 alle 12:18 #354737lorenzino82Partecipante@dallisotto wrote:
Io ad esempio sono un convinto sostenitore delle tisane, perché Danilo me ne ha sempre parlato bene.
Il problema è che io non riesco proprio a berle senza zucchero, e Naber ora dice che non va usato.Come faccio?
Ho una sostanza dolciastra molto in voga in questo momento che potrebbe fare al caso tuo . Nessun preparato chimico….
L’alimentazione vegana oramai è superata da quando la comunità scientifica ha dichiarato essere anche questa “non salutista” e estremamente dannosa per la salute .
Non fatevi del male e seguite i consigli di questa dottoressa[youtube:2lfmlzla]7oDm7Kl9big[/youtube:2lfmlzla]
12 Giugno 2016 alle 13:00 #354738vikingoPartecipanteGrande lavoro di analisi! non sono d’accordo però su di un punto: la tua linea guida dice che bisogna bere solo quando se ne sente il bisogno ma a quel punto si è già disidratati; bisogna bere spesso durante tutta la giornata, io anche la notte. Marco, il punto 2 precede il 4 e segue l’1 ma il 3?
12 Giugno 2016 alle 18:28 #354739NaberPartecipante12 Giugno 2016 alle 18:29 #354740NaberPartecipante@vikingo wrote:
Grande lavoro di analisi! non sono d’accordo però su di un punto: la tua linea guida dice che bisogna bere solo quando se ne sente il bisogno ma a quel punto si è già disidratati; bisogna bere spesso durante tutta la giornata, io anche la notte. Marco, il punto 2 precede il 4 e segue l’1 ma il 3?
Io bevo molto meno rispetto agli anni precedenti, ma prima avevo una dieta ricca di sodio, ora ho una dieta equilibrata ricca di sali minerali ed acqua contenuta nelle mie amate verdure… ho specificato bene la questione 😉
12 Giugno 2016 alle 18:39 #354741NaberPartecipante@dallisotto wrote:
Io ad esempio sono un convinto sostenitore delle tisane, perché Danilo me ne ha sempre parlato bene.
Il problema è che io non riesco proprio a berle senza zucchero, e Naber ora dice che non va usato.Come faccio?
Avrò scritto male e mi spiego meglio….
Lo zucchero ( integrale) utilizzato in giuste quantità non fa male, però potresti anche dolcificare con lo sciroppo d’agave che ha un indice glicemico molto basso 😉
Lo zucchero integrale ha anche i suoi benefici, è ricco di minerali, ma dato che assumiamo zuccheri già negli alimenti, cerchiamo di tenere a bada la glicemia e preferiamo alimenti a basso indice glicemico.12 Giugno 2016 alle 19:14 #354742dallisottoPartecipante@Naber wrote:
@dallisotto wrote:
Io ad esempio sono un convinto sostenitore delle tisane, perché Danilo me ne ha sempre parlato bene.
Il problema è che io non riesco proprio a berle senza zucchero, e Naber ora dice che non va usato.Come faccio?
Avrò scritto male e mi spiego meglio….
Lo zucchero ( integrale) utilizzato in giuste quantità non fa male, però potresti anche dolcificare con lo sciroppo d’agave che ha un indice glicemico molto basso 😉
Lo zucchero integrale ha anche i suoi benefici, è ricco di minerali, ma dato che assumiamo zuccheri già negli alimenti, cerchiamo di tenere a bada la glicemia e preferiamo alimenti a basso indice glicemico.Onestamente io da appassionato collezionista di piante cactacee e succulente ho un debole per le agavi, e il solo pensiero che vengano ridotte a sciroppo mi fa venire i brividi.
Mi tengo il mio glucosio sda barbabietola allora…12 Giugno 2016 alle 19:37 #354743dolphin81PartecipanteRagazzi oggi carne rossa grigliata molto vicina al fuoco vivo. Io sono di quelli che morirà presto….ma sazio se non altro.
Per quanto riguarda Lorenzino…sei anche tu sborratariano? -
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