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- Questo topic ha 27 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 7 mesi fa da MAURO650CS.
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14 Settembre 2014 alle 13:56 #330478MaxModeratore
Conosco il fenomeno del “Blood shift” ma dubito che una balena o capodoglio possano essere soggetti ad un errore tanto banale.
Ognuno di noi ha una sua opinione è chiaro, ma neanche gli studiosi (quelli veri dico io non gli ambientalisti che si spacciano per scienziati ecologici) sanno certamente da cosa sia causato.
La mia è che sia un fenomeno (purtroppo) naturale, che avviene per cause non dipendenti dall’uomo, altrimenti tutti i mammiferi (es. delfini presenti in grande quantità) presenti nell’area avrebbero dovuto spiaggiarsi ed invece è accaduto a 7 su quanti? Nessuno lo sa ma sono certamente centinaia quelli presenti nella mia zona (medio adriatico)14 Settembre 2014 alle 15:11 #330479vikingoPartecipanteLa causa di spiaggiamenti dei cetacei è stata largamente studiata e documentata con necroscopie varie ed è dovuta all’uso di sonar della marina militare, in seguito proibito negli USA ma poi ripreso! Non voglio fare polemiche o supposizioni, questi sono fatti, IP ero in acqua ed ho subìto un’esplosione due mesi fa, tuttora stanno facendo ricerche ed esperimenti di vario genere, comprese le bombe d’aria. A Vasto sono venuti scienziati dalle Canarie, queste sono le loro conclusioni ma stanno ancora esaminando campioni di sangue ed i timpani degli animali, la verità verrà fuori.
14 Settembre 2014 alle 15:31 #330480MaxModeratore@vikingo wrote:
la verità verrà fuori.
Lo speriamo tutti, ma credimi Paride che se la colpa è dei militari…la verità resterà insabbiata come i capodogli 😐
14 Settembre 2014 alle 15:45 #330481vikingoPartecipante14 Settembre 2014 alle 15:48 #330482Fulvio57Partecipante14 Settembre 2014 alle 16:30 #330483vikingoPartecipanteMetteranno tutto a tacere senza nemmeno esporsi… Scusate, bussano alla porta: “Si? Io cosa? Fermi non potete arrestarmi solo per aver scritto su pescasubacquea.NET che la colpa ,forse è vostra!!!
15 Settembre 2014 alle 9:58 #330484geosubPartecipanteda fonti “top secret” ho saputo che stanno dirottando l’attenzione sull’uso del sottovuoto sugli oleopneumatici!!!
okkio!!!!!
😀 saluti15 Settembre 2014 alle 13:36 #330485gianlucaxyzPartecipante@geosub wrote:
da fonti “top secret” ho saputo che stanno dirottando l’attenzione sull’uso del sottovuoto sugli oleopneumatici!!!
okkio!!!!!
😀 salutiHo sentito anche io 😀 . Forse Max un po’ di demagogia l’abbiamo fatta ma penso che anche se la verità (parlo in genersle, non di questo specifico spiaggiamento) e’ meno banale di come l’abbiamo affrontata spesso e’pure peggio.
15 Settembre 2014 alle 14:06 #330486Fulvio57Partecipante@gianlucaxyz wrote:
@geosub wrote:
da fonti “top secret” ho saputo che stanno dirottando l’attenzione sull’uso del sottovuoto sugli oleopneumatici!!!
okkio!!!!!
😀 salutiHo sentito anche io 😀 . Forse Max un po’ di demagogia l’abbiamo fatta ma penso che anche se la verità (parlo in genersle, non di questo specifico spiaggiamento) e’ meno banale di come l’abbiamo affrontata spesso e’pure peggio.
…E, non potendoci essere il contradittorio, siamo alla mercè dei media.
16 Settembre 2014 alle 7:11 #330487MaxModeratoreQuesto è quanto si legge sul sito ANSA di ieri mattina:
(ANSA) – ROMA, 15 SET – Sono anni che nell’Adriatico italiano non vengono effettuati rilievi geofisici di sismica a riflessione, i cosiddetti ‘air gun’. L’ultimo rilievo di questo tipo, nel mare croato, è stato completato nel gennaio 2014 in preparazione del bando di gara che il governo della Croazia ha annunciato lo scorso aprile per assegnare aree per la ricerca petrolifera a mare. Altre acquisizioni sismiche sono state effettuate da Grecia e Malta agli inizi dell’anno in corso. È quanto afferma Assomineraria, sottolineando che ”sarebbe bastata questa banale verifica per escludere qualsiasi correlazione tra tali attività e lo spiaggiamento dei capodogli a Vasto”.
”I tentativi di correlare lo spiaggiamento alle attività di ricerca di idrocarburi in Adriatico, che in oltre 40 anni non hanno mai determinato alcuna problematica ambientale, sono privi di qualsiasi fondamento”, afferma l’associazione. Inoltre ”a livello internazionale non vi è alcuna evidenza scientifica sulla correlazione tra tali attività e fenomeni di disorientamento dei cetacei”.
”L’attività di ricerca e produzione di idrocarburi in Adriatico – conclude Assomineraria – fornisce un contributo sostanziale all’indipendenza energetica dell’Italia, contribuisce all’occupazione e allo sviluppo economico del Paese, e viene operata con grande attenzione alla protezione dell’ambiente e della sicurezza”.(ANSA).Come ho gia affermato prima secondo me è un fenomeno naturale, strano sicuramente ma derivante da Madre Natura. Se un domani uno studio scientifico dovesse dimostrare il contrario allora si che potremmo manifestare o batterci contro chi o cosa danneggia l’ecosistema e la natura, ed io credetemi che non resterò dietro le quinte.
16 Settembre 2014 alle 8:28 #330488vikingoPartecipanteDomanda al pescivendolo se il pesce è fresco…. Non potrebbero mai ammettere le colpe, troppi dollari in ballo! La correlazione tra i sonar ed i capodogli è un dato di fatto, il resto è congettura, ma forse la verità sarà deviata verso le fasi lunari o gli alieni….
15 Aprile 2015 alle 12:35 #330489MaxModeratoreCosì, giusto per fare un po di chiarezza:
(ANSA) – VASTO (CHIETI), 14 APR – Tra le cause ora più probabili dello spiaggiamento dello scorso settembre di 7 capodogli a Vasto, tre dei quali morirono, quella che il branco avrebbe seguito il suo leader: una femmina, gravida, che però aveva un grosso calcolo renale per poco cibo e disidratazione. Questa situazione di stress avrebbe prodotto disfunzioni cerebrali tali da far perdere l’orientamento. Lo dice Sandro Mazzariol che coordinò l’equipe. ‘Esclusa – dice – l’embolia gassosa per esposizione a fonti sonore’. “Al momento l’embolia gassosa per esposizione a fonti sonore è stata esclusa”, ha detto Mazzariol secondo il quale la presenza di bolle di gas che fu trovata nelle carcasse non sarebbe diretta conseguenza delle ricerche petrolifere con tecnica dell’air-gun, come qualcuno ipotizzò all’epoca dello spiaggiamento. “A oggi – spiega l’ esperto – le ricerche geologiche risultano come le meno probabili tra le cause di disorientamento in quanto non sappiamo con certezza quali siano le lesioni conseguenti a queste emissioni sonore. Ci siamo confrontati con altri colleghi e con la letteratura esistente. Quando i capodogli sono esposti a questo tipo di fonti sonore generalmente smettono di mangiare per il 19 per cento del loro tempo e tutto ciò può portare a un processo di dimagrimento”. I capodogli di Vasto sono stati trovati digiuni. Condizione che potrebbe essere conseguenza, secondo Mazzariol, dei bassi fondali dell’Adriatico che non consentono ai grandi cetacei immersioni sufficienti per raggiungere il cibo. Quindi, afferma Mazzariol, professore aggregato del corso di Anatomia patologica veterinaria dell’Università degli Studi di Padova nonché coordinatore dell’Unità di Intervento per la necroscopia dei grandi cetacei per il ministero dell’Ambiente, “la cosa più probabile è che l’insufficienza renale sofferta dalla guida del gruppo abbia portato poi portato allo spiaggiamento di massa”. “La coesione sociale è molto forte in questa specie” dice Mazzariol ricordando come la gran parte degli spiaggiamenti in Adriatico sono avvenuti dal 1500 ad oggi nel tratto compreso tra Pesaro e il Gargano. “Una volta entrati in Adriatico per loro è la fine”. Infine l’ipotesi morbillivirus: “Su questo – conclude Mazzariol – non abbiamo ancora certezze, ma in realtà non sappiamo se nel capodoglio provochi danni, cosa diversa che già si conosce a proposito dei delfini tra i quali crea epidemie. Comunque uno dei capodogli presentava questo virus”.
Centro cetacei, difficile capire causa spiaggiamento – “Ho appreso delle conclusioni cui è giunto il prof. Mazzariol dopo l’esame necroscopico dei capodogli spiaggiati a Vasto. La sua conclusione è un’ipotesi accettabile. È evidente che non abbiamo una scatola nera nei cetacei che ci dice la causa esatta della morte”. Lo dice il presidente nazionale del Centro studi cetacei onlus, Vincenzo Olivieri, interpellato in merito all’analisi cui è giunto l’esperto Sandro Mazzariol che ha eseguito l’esame necroscopico sui tre cetacei morti dei sette spiaggiati lo scorso 12 settembre sulla spiaggia della riserva di Punta Aderci a Vasto (Chieti). Quella del disorientamento per stress del capo gruppo “è comunque un’ipotesi che si può condividere, resta il fatto di uno spiaggiamento di esemplari che complessivamente erano in buono stato di salute, anche se non scartiamo anche altri eventi traumatici di origine antropica”
15 Aprile 2015 alle 13:27 #330490MAURO650CSPartecipanteSarebbe da analizzare però cosa comporti l’eccessivo stress in questi mammiferi…
io adesso non voglio gettarmi per partito preso contro le piattaforme petrolifere, però su una cosa penso possiamo essere tutti d’accordo, già l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche sta portando al collasso diverse specie marine, sicuramente l’utilizzo di sistemi invasivi per la ricerca e prelievo del petrolio non può migliorare le cose.
Non possiamo dire “eh anche mille anni fa accadevano spiaggiamenti”, certo che sì anche mille anni fa qualcuno moriva di tumore, dovremmo analizzare con obiettività però l’incidenza che hanno determinati sistemi petrolifici nell’ecosistema.
Magari le piattaforme hanno giocato un ruolo importante in questa vicenda, la femmina già stressata per una malattia ha perso definitivamente l’orientamento a causa delle piattaforme, o forse no, forse sarebbe accaduto anche senza di esse, ciò che riporta l’articolo può voler dire tutto e niente… 😉 -
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