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fabiocar.
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26 Giugno 2009 alle 13:41 #132642
Wings
Partecipante@fabiocar wrote:
i fucili in legno,vengono trattati con resina epossidica,la quale impregnandosi nei pori del legno,scongiura le infiltrazioni d’acqua.
c’e’ da dire cmq,che bisogna valutare anche quale essenza viene utilizzata per la realizazione di un fusto.
un’essenza marina,facciamo un exp….
il teack , non ha bisogno nemmeno di essere resinato,poiche’ e’ un legno prettamente marino ,esente dalle agressioni del mare,l’unica accortezza,e’ ogni tanto ,passare un panno intinto di olio di lino,per far si’,che sia ancor piu’ idrorepellente all’acqua.
il mogano??
viene usato sin dai tempi,come corrimano sulle navi,e come arredo per l’interno.
la bellezza della vena ,e le sue caratteristiche meccaniche,lo rendono congruo all’impiego marino,piu’ che altri legni o essenze.
di solito viene verniciato e protetto,poiche’ non e’ saponoso come il teack.
mesi fa’,ho scoperto che un sub,aveva usato come impugnatura per la videocamera,un’impugnatura di un fucile.
questa impugnatura era di mogano,e visto che a sto tizzio,nulla fregava del rovinarla,poiche’ tanto,era messa li’ con una vite,recuperata da un colpo di genio momentaneo.
l’impugnatura non era nemmeno verniciata.
…………..dopo un anno e mezzo……………
ancora li ataccata ,non una vena,non una crepa,eppure passava dalla barca al sole rovente,a ore in mare,niente !tale e quale,forse un po’ piu’ scura.
quindi…….
sapendo di cosa e’ fatto un buon legno,si puo’ ache capire il suo grado di delicatezza,se vale la spesa comperarlo , o lasciarlo li ,perche’ appena si segna e’ la fine del mondo.
in linea di massima,anche se un fucile si segna o si riga in maniera profonda,non bisogna pensare subito al peggio,perche’ non succede nulla di irreparabile.
l’osmosi (assorbimento d’acqua nelle fibre) e’ un processo che richiede tempo,non una o 2 uscite in mare,e poi quanto sta’ in mare?? di solito quanto? 3/4 ore?
ma che volete impregnare in 4 ore.
cmq,appena ci si accorge del danno ,della mancanza di protezione,si agisce di conseguenza….
se il legno,non ha cambiato colore nel punto incriminato,e’ sufficente una carteggiata,ed una riverniciata.
se invece ,nel punto rovinato,si intravede che il legno,ha cambiato colore divenendo piu’ scuro che dalle altre parti,allora si interviene con un asciugacapelli,tenutoa debita distanza ,piano piano,l’acqua presente nelle fibre,evapora ,sino a far tornare il legno del suo colore.
una volta che questi sara’ sciutto,bastera’ ri resinare e verniciare la parte.Quasi tutto giusto tranne…
I legni che hai nominato hanno naturalmente una resistenza elevata all’aggressione dell’acqua marina ma ciò non significa che siano d’acciaio, tant’è vero che anche i fucili con fusto in questi legni vengono trattati con impregnante ed in seguito con resine epossidiche (per la precisione le stesse utilizzate nella verniciatura di gozzi e lance sorrentine) lo spessore della resina o flatting che dir si voglia varia da 0,2 a 1 millimetro in base al tipo di fucile.
In 4 ore il fenomeno della capillarità e non dell’osmosi che riguarda esclusivamente soluzioni a base acquosa con differente grado di concentrazione, può impolpare d’acqua una superficie di 16 mq…
Last but don’t least stavo parlando di una scalfitura profonda non di un semplice graffio, oltretutto la fonte del mio “consiglio” cioè l’ing. Maurizio Filograno oltre ad essere più che autorevole per la sua collaborazione con Dapiran è fuori d’ogni tema di smentita proprio per la sua conoscenza approfondita dei materiali di cui si parla.26 Giugno 2009 alle 19:50 #132643fabiocar
Partecipante@Wings wrote:
@fabiocar wrote:
i fucili in legno,vengono trattati con resina epossidica,la quale impregnandosi nei pori del legno,scongiura le infiltrazioni d’acqua.
c’e’ da dire cmq,che bisogna valutare anche quale essenza viene utilizzata per la realizazione di un fusto.
un’essenza marina,facciamo un exp….
il teack , non ha bisogno nemmeno di essere resinato,poiche’ e’ un legno prettamente marino ,esente dalle agressioni del mare,l’unica accortezza,e’ ogni tanto ,passare un panno intinto di olio di lino,per far si’,che sia ancor piu’ idrorepellente all’acqua.
il mogano??
viene usato sin dai tempi,come corrimano sulle navi,e come arredo per l’interno.
la bellezza della vena ,e le sue caratteristiche meccaniche,lo rendono congruo all’impiego marino,piu’ che altri legni o essenze.
di solito viene verniciato e protetto,poiche’ non e’ saponoso come il teack.
mesi fa’,ho scoperto che un sub,aveva usato come impugnatura per la videocamera,un’impugnatura di un fucile.
questa impugnatura era di mogano,e visto che a sto tizzio,nulla fregava del rovinarla,poiche’ tanto,era messa li’ con una vite,recuperata da un colpo di genio momentaneo.
l’impugnatura non era nemmeno verniciata.
…………..dopo un anno e mezzo……………
ancora li ataccata ,non una vena,non una crepa,eppure passava dalla barca al sole rovente,a ore in mare,niente !tale e quale,forse un po’ piu’ scura.
quindi…….
sapendo di cosa e’ fatto un buon legno,si puo’ ache capire il suo grado di delicatezza,se vale la spesa comperarlo , o lasciarlo li ,perche’ appena si segna e’ la fine del mondo.
in linea di massima,anche se un fucile si segna o si riga in maniera profonda,non bisogna pensare subito al peggio,perche’ non succede nulla di irreparabile.
l’osmosi (assorbimento d’acqua nelle fibre) e’ un processo che richiede tempo,non una o 2 uscite in mare,e poi quanto sta’ in mare?? di solito quanto? 3/4 ore?
ma che volete impregnare in 4 ore.
cmq,appena ci si accorge del danno ,della mancanza di protezione,si agisce di conseguenza….
se il legno,non ha cambiato colore nel punto incriminato,e’ sufficente una carteggiata,ed una riverniciata.
se invece ,nel punto rovinato,si intravede che il legno,ha cambiato colore divenendo piu’ scuro che dalle altre parti,allora si interviene con un asciugacapelli,tenutoa debita distanza ,piano piano,l’acqua presente nelle fibre,evapora ,sino a far tornare il legno del suo colore.
una volta che questi sara’ sciutto,bastera’ ri resinare e verniciare la parte.Quasi tutto giusto tranne…
I legni che hai nominato hanno naturalmente una resistenza elevata all’aggressione dell’acqua marina ma ciò non significa che siano d’acciaio, tant’è vero che anche i fucili con fusto in questi legni vengono trattati con impregnante ed in seguito con resine epossidiche (per la precisione le stesse utilizzate nella verniciatura di gozzi e lance sorrentine) lo spessore della resina o flatting che dir si voglia varia da 0,2 a 1 millimetro in base al tipo di fucile.
In 4 ore il fenomeno della capillarità e non dell’osmosi che riguarda esclusivamente soluzioni a base acquosa con differente grado di concentrazione, può impolpare d’acqua una superficie di 16 mq…
Last but don’t least stavo parlando di una scalfitura profonda non di un semplice graffio, oltretutto la fonte del mio “consiglio” cioè l’ing. Maurizio Filograno oltre ad essere più che autorevole per la sua collaborazione con Dapiran è fuori d’ogni tema di smentita proprio per la sua conoscenza approfondita dei materiali di cui si parla.si ma allora le cose cambiano,poiche’ ,un urto o scalfittura cosi’ profonda,potrebbe essere considerato ad altro materiale,come exp,cabonio,in una irrimediabile frattura,o una bugna su un fusto in alluminio.
accidenti!
non sapevo che per capillarita’ il legno in 4 ore puo’ impregnarsi sino a 16 metri quadrati…
vedi!c’e’ sempre da imparare,buono a sapersi
ad ogni modo,torniamo alle nostre riflessioni.
non esiste un materiale indistruttibile in natura,nulla si crea,e nulla si distrugge,ma tutto si trasforma.
il carbonio,come citavo pocanzi,se urtato violentemente ,si puo’ crepare,ed allora lo puoi pure buttare,perche’ anche la rigidita’ dell’assieme,va’a fare il bagno 😆
l’alluminio,secondo me’,e’ quello che teoricamente e’ piu’ durevole,anche se ,ho sentito,e non dalla prima persona,di fusti allagati…..alcuni vecchi omer tipo mb 16/106 ,marcivano negli innesti,poiche’ erano rivestiti di poliuretano sul fusto,ed a volte l’acqua ,riusciva ad aprire una breccia tra alluminio e plastica,l’acqua,salata,non riuscendo ad uscire con i lavaggi di acqua dolce,erodeva piu’ velocemente i 2 monconi finali,impugnatura o testata.
io sinceramente preferisco il legno per motivi legati ad efettivi vantaggi balistici,che forse non tutti apprezzano,o necessariamente ricercano.
l’altro aspetto,e’ che ho una discreta menualita’,oltre al fatto,che mi piace smanettare ogni tanto,con ripristini vari,eliminare le righe,smotare un po’ tutto insomma 😉 quindi e’ un piacere per me’,e non una fonte di preoccupazione ,dover manutenere i miei fucili.
non tutti pero’ hanno,ne’ il tempo,ne’ la manualita’,ne’ la voglia ,di perderci il tempo che ci perdo io,anche se poco.
il problema che ci si pone,nasce da una esigenza,e l’esigenza porta a scartare delle opzioni ,per indirizzarci spesso su scelte comode.
tutto dipende dal nostro carattere.27 Giugno 2009 alle 8:30 #132644Wings
PartecipanteSono d’accordo su tutto dalla a alla z e giusto per farti capire ho un legno 105 ed un alluminio 75, il carbonio… beh a me proprio non riesce a piacere
27 Giugno 2009 alle 12:22 #132645fabiocar
Partecipante@Wings wrote:
Sono d’accordo su tutto dalla a alla z e giusto per farti capire ho un legno 105 ed un alluminio 75, il carbonio… beh a me proprio non riesce a piacere
direi che sei assolutamente essenziale e proporzionatamente razionale.
un 75 infatti,non trova molti vantaggi a cambiare la struttura che lo compone,semmai lo fa’ alzare di prezzo.
un buon 75 in alluminio ,va’per la maggiore,la sua lunghezza ,rende il fusto inerte da flessioni,anche con gomme stirate,il suo peso esiguo poi,non richiede l’impiego di potenze prominenti,pena perdita di precisione,insomma , l’alluminio per quella misura e’ il suo buono,altri materiali,stuzzicano solo la fantasia di chi compera,e non dei pesci 😉
per il fucile lungo invece,hai dinuovo azzeccato il punto.
fucile lungo,struttura in legno ,quindi rigido ,con buona massa di contrasto,per tiri potenti e distanti.
direi ottima scelta.
il carbonio,nemmeno io lo vedo vincente,secondo il mio parere,e’ solo una novita’ di facciata,le reali performance ,non le sto a commentare,pero’ presumo ,che siano di poco superiori,o forse no’,ad un buon fusto in alluminio,il legno secondo il mio parere ,rimane,come campo di utilizzo per materia prima,l’elemento piu’ azzeccato sulle lunghe misure.27 Giugno 2009 alle 12:36 #132646Wings
Partecipante@fabiocar wrote:
@Wings wrote:
Sono d’accordo su tutto dalla a alla z e giusto per farti capire ho un legno 105 ed un alluminio 75, il carbonio… beh a me proprio non riesce a piacere
direi che sei assolutamente essenziale e proporzionatamente razionale.
un 75 infatti,non trova molti vantaggi a cambiare la struttura che lo compone,semmai lo fa’ alzare di prezzo.
un buon 75 in alluminio ,va’per la maggiore,la sua lunghezza ,rende il fusto inerte da flessioni,anche con gomme stirate,il suo peso esiguo poi,non richiede l’impiego di potenze prominenti,pena perdita di precisione,insomma , l’alluminio per quella misura e’ il suo buono,altri materiali,stuzzicano solo la fantasia di chi compera,e non dei pesci 😉
per il fucile lungo invece,hai dinuovo azzeccato il punto.
fucile lungo,struttura in legno ,quindi rigido ,con buona massa di contrasto,per tiri potenti e distanti.
direi ottima scelta.
il carbonio,nemmeno io lo vedo vincente,secondo il mio parere,e’ solo una novita’ di facciata,le reali performance ,non le sto a commentare,pero’ presumo ,che siano di poco superiori,o forse no’,ad un buon fusto in alluminio,il legno secondo il mio parere ,rimane,come campo di utilizzo per materia prima,l’elemento piu’ azzeccato sulle lunghe misure.Mi fai arrossire 😳
Grazie. :smt08227 Giugno 2009 alle 21:18 #132647fabiocar
Partecipante@Wings wrote:
@fabiocar wrote:
@Wings wrote:
Sono d’accordo su tutto dalla a alla z e giusto per farti capire ho un legno 105 ed un alluminio 75, il carbonio… beh a me proprio non riesce a piacere
direi che sei assolutamente essenziale e proporzionatamente razionale.
un 75 infatti,non trova molti vantaggi a cambiare la struttura che lo compone,semmai lo fa’ alzare di prezzo.
un buon 75 in alluminio ,va’per la maggiore,la sua lunghezza ,rende il fusto inerte da flessioni,anche con gomme stirate,il suo peso esiguo poi,non richiede l’impiego di potenze prominenti,pena perdita di precisione,insomma , l’alluminio per quella misura e’ il suo buono,altri materiali,stuzzicano solo la fantasia di chi compera,e non dei pesci 😉
per il fucile lungo invece,hai dinuovo azzeccato il punto.
fucile lungo,struttura in legno ,quindi rigido ,con buona massa di contrasto,per tiri potenti e distanti.
direi ottima scelta.
il carbonio,nemmeno io lo vedo vincente,secondo il mio parere,e’ solo una novita’ di facciata,le reali performance ,non le sto a commentare,pero’ presumo ,che siano di poco superiori,o forse no’,ad un buon fusto in alluminio,il legno secondo il mio parere ,rimane,come campo di utilizzo per materia prima,l’elemento piu’ azzeccato sulle lunghe misure.Mi fai arrossire 😳
Grazie. :smt082:thumbup:
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