Concordo con Fulvio, anche secondo me si tratta di una normale azione di pesca, condotta a quote aliene per me ma senza nessun segnale di pericolo.
Il fatto che rallenti l’azione di pinneggiata in prossimità della superficie è a mio parere abbastanza normale ma soprattutto molto corretto: avendo poco piombo in cintura (mi sembra abbia solo 2 kg), arrivato a una certa quota sfrutta la spinta di galleggiamento della muta e evita così di bruciare prezioso ossigeno proprio quando la fame d’aria per via della riespansione della cassa toracica si fa maggiore.
Non so perchè molli il fucile anche se l’ipotesi che sia finita la sagola dello stesso è alquanto plausibile, ma io invece ho notato un’altro aspetto: durante tutta l’azione non ha mai abbandonato il boccaglio.
In merito esistono due scuole di pensiero: la prima vuole apnee a bocca libera di modo da non avere vie d’acqua aperte, il boccaglio appunto, in caso di sincope e da non dover fare lo sforzo espiratorio per vuotare lo stesso in emersione, la seconda dice invece l’esatto contrario e cioè che in caso di riemersione e successiva sincope è preferibile avere il boccaglio in bocca per il momento in cui si riprende la respirazione. Io sono per la prima, ovvero meglio evitare di arrivare alla sincope (e in questo senso preferisco evitare di avere il boccaglio da svuotare prima di prendere aria) che porre in essere un rimedio al sopravvenire della stessa (per inciso se non si è svuotato il boccaglio la respirazione non può riprendere), ma questa è solo una mia opinione 😉