Un minuto di silenzio

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  • #289352
    dallisotto
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    @lorenzino82 wrote:

    Propongo un minuo di silenzio
     
     
    E’ morto Schicchi, padre del porno italiano
     
    Fu l’ imprenditore che modernizzò l’ industria dei supporti all’ attività  autoerotica dei maschi italiani.
    Forse solo un cinquantenne avanzato può versare una piccola lacrima di nostalgia per la morte di Riccardo Schicchi. Lo hanno chiamato in tutte le maniere: corruttore della gioventù, importatore di prostitute, lenone e chi più ne abbia da domani ne metta, ma vale la pena di un’ ultima riflessione, sulla bara dell’ uomo che passerà  alla storia per essersi inventato la pornografia made in Italy.   
     
      Molti diranno che ne avremmo fatto volentieri a meno, può essere, ma è sicuro che se non ci fosse stato lui, oggi ci mancherebbero delle tessere fondamentali per leggerci in controluce, ma anche per spiegarci vicende politiche e sociali dell’ Italia dei nostri giorni. Dalla chiusura dei casini per opera della Senatrice Merlin, a Cicciolina che si sdilinquiva a Radio Luna, sarà  passato più o meno un ventennio. Se ai probi esegeti della nostra storia patria piace pensare che maschi Italiani passarono quei lunghi anni in casti connubi e coniugali occorrenze, possiamo anche fingere di crederlo, ma sta di fatto che stavano per esplodere.  
     
        Fu Schicchi che capì per primo che era ora di trattare, con spirito algidamente imprenditoriale, tutta quella smania repressa.  Era un diffuso desiderio di allucinazione carnale, forse  reso ancor più virulento da quel triste puzzo di morte che ci incupì negli anni di piombo, freddi e micragnosi anni consumati tra crisi energetica e prime avvisaglie dello scricchiolare di ogni nostra certezza di figli del boom. Schicchi si fece attivo importatore di sogni erotici, inimmaginabili alle nostre baffute latitudini.  
     
      Fu artefice della grande transumanza delle fate dell’ Est, prima solo onirica, poi, dopo la caduta del muro, anche concretamente migratoria. Ripopolò l’ immaginario nazionale di gagliarde presenze carnali, senza ipocrisie e senza scuse, solo professionalmente dedite all’ esercizio professionale della pantomima copulatoria. Chi si era accontentato dei giornalacci zozzi della porno editoria più dozzinale, ebbe finalmente il prodotto video sapientemente modulato come supporto alle sue attività  autodistruttive.  
     
        Ancor di più Schicchi ebbe la formidabile intuizione di contaminare l’ innominabile materia prima per esercizi autoerotici, con la sacralità  delle istituzioni. Fu un momento d’impazzimento generale, una delle sue attrazioni entrò a pieno titolo in Parlamento e improvvisamente un’ eroina del porno fu ammessa a far parte delle figure chiave su cui si sorregge la nostra democrazia. La pornostar oggi è in decadenza come figura simbolo, era un personaggio da edonismo anni 80, da quel detestabile sfruttamento della dignità  femminile che venne dopo il tempo  della proclamazione politica che ogni maschio fosse uno stupratore.  
     
      Schicchi fece vari tentativi di sfondamento, alcuni molto ben riusciti come Moana Pozzi, che con la morte si assolse da ogni colpa, entrando nel mito delle memorie intangibili. Altre gliene vennero meno bene, soprattutto quando si trovò in mezzo a vicende poco chiare, in cui però le sue porno star erano già  tramontate, o per diventare mamme di famiglia o per farla finita annegando nel silicone.  
     
        Schicchi è morto quando per lui non c’era più nulla da inventare, era l’ uomo del sesso esplicito e crudamente moltiplicato. Non poteva certo adeguarsi all’ idea che i tempi fossero cambiati, l’ attenzione degli uomini italiani, da sempre osservatori incalliti, era ormai indirizzata altrove, equamente divisa tra il culto della trans-avanguardia e la galoppante ascesa di vallette, escort e commensali eleganti
     
     
     

    MA questo necrologio l’hai scritto te o l’hai scopiazzato da http://www.anal-ogamente.com???

    Se l’hai scritto te sei probabilmente suo figlio da tanto gli volevi bene.

    #289353
    lorenzino82
    Partecipante

    Sai com è… A Firenze abbiamo il ctrl+c e il ctrl+v…. Te invece a Livorno quando sbagli a scrivere qualcosa al pc la cancelli usando il bianchetto sul monitor……

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